Lentini, Via Conte Alaimo da Lentini (quartieri storici “Carmine” – “Carcere” o “Salita Pisano” – “Scala” – “Puttazza”- “Vutata o Santu” – “Biviratura”)

Ad ovest della Piazza Duomo, tra l’ex Circolo Alaimo e il Palazzo Scammacca, parte la lunga Via Conte Alaimo da Lentini (nota anche come “Via Alaimo”), una delle principali arterie del centro storico lentinese che conduce all’area occidentale della cittadina e a sua volta alla parte sud del centro storico, la più antica della città.

È la strada più elegante assieme alla Via Garibaldi per la presenza di eleganti edifici come la Chiesa del Carmine e il suo attiguo Ex Convento e il Palazzo Aletta – De Geronimo; in prossimità di questa strada vi sono anche il Palazzo Catalano nonché l’elegante Piazza Guido Rossa in cui sorgeva il Carcere Vecchio di Lentini nonché l’attigua Chiesa di San Francesco di Paola con Convento, di cui una parte divenne la casa dello studioso lentinese Sebastiano Pisano – Baudo. Inoltre questa strada è una delle principali percorse dal “Giru Santu” durante i festeggiamenti di Sant’Alfio, in quanto si crede che fosse stata percorsa dai tre fratelli i “Santi Alfio, Filadelfo e Cirino” per raggiungere il luogo in cui vennero poi martirizzati (il sito occupato dalla Chiesa della Fontana, presso la Via Roma).

Anche qui sono posti caratteristici quartieri popolari della cittadina lentinese che sono

  • il pittoresco quartiere del “Carmine”, formato da stretti e pittoreschi vicoli posti a ridosso dell’omonimo complesso monastico  di cui le più importanti strade sono le Vie Italia, Imola e Galileo Galilei che a sua volta conduce un piccolo quartiere noto come “Gghianata do Canonicu Finucchiaru” posto tra le Vie Euclide e Foscolo;
  • il quartiere “Cacciri” (“Carcere”) posto tra le Vie Alaimo, Silvio Pellico, Palestrina, Alessandro Volta e Duse, le Piazze, Regina Elena e Guido Rossa in cui come detto prima sorgeva il vecchio Carcere di Lentini, nonché l’ancora esistente Complesso Monastico di San Francesco di Paola con l’omonima Chiesa e l’attiguo Convento, divenuto come detto prima la casa abitativa dello studioso Sebastiano Pisano – Baudo (l’area limitrofa è nota appunto come “Salita Pisano”);
  • il quartiere “Scala” compreso tra l’area occidentale di Via Alaimo e le Vie Pergolesi, Carlo Alberto, Ventimiglia e Scala in cui sorgeva una vecchia Chiesa consacrata alla “Madonna della Scala” (culto riconducibile all’omonima ritrovata nei pressi di Noto?) crollata in seguito al terremoto del 1693 e oggi formato da pittoreschi vicoli e cortili (di cui il più grande è il Cortile Pantelleria, in cui molto probabilmente sorgeva questa antica chiesa);
  • il quartiere “Puttazza” tra la Via Alaimo e le Vie Scala e Adria, chiamato così poiché vi era posta una porta d’ingresso ormai crollata nota appunto come “A Puttazza” poiché sorgeva in una zona che a quei tempi era povera;
  • il quartiere “Vutata o Santu” tra la Via Alaimo e la Via Niccolini, chiamato così poiché quest’area periferica era quella in cui le processioni dei “Santi” (di cui quella di “Sant’Alfio”) svoltavano per ritornare nelle loro chiese; durante “U Giru Santu” dei “Nuri Sant’Alfio” questa piccola curva viene percorsa da loro correndo a piedi scalzi;
  • il quartiere “Biviratura” posto tra la parte finale della Via Alaimo e le Vie Francofonte e Nisida, in cui sorgevano ricoveri per gli animali e abbeveratoi (da qui il termine che indica questo quartiere) ormai andati distrutti (un grosso ricovero per animali è posto all’imbocco occidentale della SS 194 Lentini – Francofonte.

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