*Parco Archeologico di Leontinoi, Rovine della Chiesa di San Giuseppe Giusto

Dal Colle Sant’Andrea, seguendo il sentiero a sinistra del Cimitero di Lentini, arriviamo presso il rilievo montano noto come “Colle Ciricò” posto sotto l’area del Monte Pancali (rilievo vulcanico posto in territorio di Carlentini ma piuttosto limitrofo all’area lentinese); alla nostra sinistra (venendo dal cimitero lentinese) troviamo la medievale Chiesa di San Giuseppe Giusto, uno degli edifici di culto più misteriosi di Lentini, collocato a poca distanza dalle rovine dell’antica città di Leontinoi nonché da quelle sul Colle Ciricò appartenenti ad un insediamento abitativo di epoca greca.


La Chiesa semi rupestre di San Giuseppe Giusto, posta sulle pendici del Colle Ciricò.

Presumibilmente si tratta di una chiesa costruita in epoca medievale su un preesistente oratorio rupestre di epoca paleocristiana (formato dall’Abside della chiesa interamente scavata nella roccia) ma poi restaurata dopo il terremoto del 1693 appartenente ad un imprecisato ordine monastico consacrata al “Padre Giusto e Saggio di Cristo” ossia “San Giuseppe”. Molti azzardano l’ipotesi che questa chiesa potesse essere un luogo fatto erigere dai “Cavalieri Templari”. La chiesetta venne abbandonata dagli inizi del 900 cadendo sempre più nell’incuria. A Lentini è nota come “San Giuseppi ‘u Giustu” (con questo nome si indica anche l’area limitrofa). Da tempo si parla di un possibile restauro e molte associazioni culturali lentinesi sollecitano da tempo le istituzioni per far si che questo edificio storico venga restaurato e preservato.

La facciata di questa chiesa è irreparabilmente danneggiata dal tempo, dall’incuria del passato e dall’abbandono a cui versa. Comunque essa si presentava quadrangolare delimitata da due ampi pilastri al cui centro vi è il portale d’accesso e una finestrella rotonda. Il tetto e il frontone della chiesa sono andati perduti anche se la volta miracolosamente è rimasta intatta.

All’interno della chiesa possiamo ammirare i resti della pavimentazione, alcuni Altari a nicchia (di fattura medievale) ma soprattutto gli affreschi che adornavano le pareti di questa chiesa di cui quello posto sull’Abside scavata nella roccia raffigurante la “Natività”. Degna di nota è la volta a botte in cui sono dipinti degli Angeli che suonano vari strumenti musicali (è riconoscibile uno strumento simile ad un violino) nonché tracce di affreschi seicenteschi riportanti iscrizioni latine ormai poco leggibili. Di fianco alla chiesa vi sono i resti di un edificio caduto in rovina che doveva fungere sia da “casa canonica” sia da “eremo” per la piccola comunità monastica che qui vi dimorava.


Affreschi rupestri posti all’interno della Chiesa di San Giuseppe Giusto.

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