Parco Archeologico di Leontinoi, Chiesa Rupestre del Crocifisso

La Chiesa Rupestre del Crocifisso è uno dei principali luoghi da visitare di Lentini per via della sua valenza storico – religiosa ma anche perché si tratta di un sito molto particolare che merita di essere ammirato e soprattutto di essere valorizzato di più.

Per raggiungerlo bisogna seguire queste indicazioni riguardanti molto probabilmente il tratto più suggestivo per gli amanti delle escursioni; dalla Via Bricinna proseguiamo sempre dritto oltrepassando il sito del Castellaccio raggiungendo l’area nota come “Colle Lastrichello” superando un’area rupestre posta all’interno di una proprietà privata; arriviamo ad un bivio, a destra si scende presso la Cava di San Mauro in cui sono collocate le rovine di Leontinoi, a sinistra si scende presso il tratto finale della Cava Ruccia nota come “Valle di San Paolo” solcata dal Torrente Carrunchio, dominata ad est dal Colle San Domenico e ad ovest dal Colle Lastrichello, noto localmente come “Chianu di li Aquili” (“Piano delle Aquile”) che funge da “Spartenza” tra le Cave di San Mauro e di San Paolo nel punto noto come “I dui Maronni” (“Le due Madonne”) poiché la tradizione legata ai “Santi Alfio, Filadelfo e Cirino” vide due donne cristiane lentinesi di nome Eulalia ed Eutropia martirizzate all’imbocco di queste cave nel periodo in cui vennero uccisi i tre fratelli martiri, in cui sono poste anche cospicue rovine dell’antica Lentini medievale (va anche detto che in questa zona sono poste anche incisioni rupestri raffiguranti momenti della vita dei “Santi Martiri di Lentini”, che molto probabilmente percorsero queste alture prima di essere martirizzati presso l’attuale sito della Chiesa della Fontana, un tempo posto al di fuori della città). Qui è posta un’importante area archeologica posta in prossimità del sito di Leontinoi colma di ruderi di epoca medievale in cui sono collocate tre importanti chiese rupestre, la Grotta della Solitudine o di Sant’Andrea, la Grotta del Cristo Biondo e soprattutto uno degli oratori rupestri più grandi ed importanti della Sicilia, la Chiesa Rupestre del Crocifisso, consacrata un tempo anche a “Santa Maria La Cava” antica Patrona di Lentini. Scendendo per il sentiero ci addentriamo in quella che era la “Giudecca” di Lentini ossia il quartiere medievale degli ebrei qui non ci possiamo sbagliare, appena notiamo due aperture quadrangolari di cui quella più grande più rifinita posta sotto le rovine di un edificio medievale (la Chiesa di San Pietro e Paolo?), li dentro vi è collocata la millenaria “Chiesa del Crocifisso”.

La chiesa, meglio conosciuta come “Grotta del Crocifisso” o col nome di “Grotta di Santa Maria La Cava” o “Del Cristo Benedicente di Lentini” è il più importante sito sacro di tipo rupestre presente in Sicilia orientale e, assieme alla Chiesa Rupestre di Bibbinello e al Complesso Rupestre di San Marco è la più grande di questo tipo nella Provincia di Siracusa, aperta al culto fino alla seconda metà dell’ottocento. Le origini della chiesa sarebbero di epoca paleocristiana ma essa venne ampliata ed utilizzata anche in periodo medievale arricchendosi anche di numerosi affreschi di epoca bizantina e normanna (molti dei quali ormai poco leggibili mentre altri sono bene o male ben conservati, come quello del “Cristo Benedicente” e quello della “Madonna della Cava”. La chiesa rupestre venne utilizzata anche come sito cimiteriale appartenente alla Chiesa di San Luca Evangelista (e molto probabilmente anche ad altre chiese) fino alla realizzazione del Cimitero posto sul Colle San Francesco venendo del tutto chiusa al culto; difatti alcuni ambienti della grotta presentano ancora consistenti frammenti di ossa umane al suo interno e per questo è considerata come un cimitero a tutti gli effetti (le ossa non devono essere assolutamente toccate o prese in mano sia per rispetto dei defunti sia per motivi igienico – sanitari).

La caverna è di fattura paleocristiana e si presenta come un grande ambiente rupestre con due ambienti distinti. Essa era posta un tempo in prossimità di un’antica chiesa ormai crollata in seguito al terremoto del 1693 (Chiesa dei Santi Pietro e Paolo?) e presenta una doppia apertura rifatta nel 1764 formata da un portale rettangolare con fregi in bassorilievo chiusa da un cancello di ferro con una finestrella rettangolare posta nella parte superiore, mentre a sinistra vi è una porta più piccola ormai parzialmente murata e ridotta al ruolo di finestrella con grata in ferro.

L’interno della grotta a sezione rettangolare include due grandi stanze interne di cui quella a sinistra che conduce agli ossari in cui ancora sono posti frammenti di ossa umane; mentre a destra si entra nella chiesa vera e propria, che includeva anch’essa un ossario. Dentro l’area cimiteriale sono stati ritrovate nicchie poste nel muro dentro alle quali sono stari ricavati gli ossari secondari (quelli con le ossa al loro interno). Gli ossari quindi collocati nell’ambiente sinistro della grotta al termine di uno stanzone rettangolare collegato alla chiesa da un portico. 

La Grotta del Crocifisso più che per gli ossari è famosa soprattutto per il suo oratorio rupestre (posto alla nostra destra) con le sue pitture murali, alcune di esse molto antiche poiché risalenti al periodo bizantino, e altre al periodo normanno. La chiesa a sua volta si divide in due vani; quello destro che conduce alla Sagrestia in cui vi sono posti i principali affreschi dedicati al culto mariano di “Santa Maria La Cava” e quello sinistro che conduce ad uno stanzone interno, molto probabilmente la Cappella interna in cui venne ricavato un grande ossario (ormai bonificato a differenza di quelli posti nella parte sinistra dell’oratorio) di fronte alla quale vi è posto l’Abside con l’affresco di epoca normanna raffigurante il “Cristo Pantocratore o Benedicente” posto su di un Altare intagliato nella roccia, con sul fianco sinistro il dipinto ormai rovinato raffigurante il “Cristo Crocifisso”, che da il nome alla chiesa, mentre su quello destro sono raffigurati rispettivamente “Santa Elisabetta”, la “Natività”, “San Leonardo”, “San Giovanni Battista” ed una figura ignota raffigurante un vescovo (qualche altro “Santo”); nella parete adiacente sono poste due figure affrescate che molto probabilmente ritraggono i “Santi Cristoforo e Benedetto”; al centro della stanza che fungeva da chiesa principale (ad unica Navata) è posto il basamento dell’Altare Maggiore della chiesa.

Nelle pareti della chiesa sono rispettivamente raffigurati all’ingresso: una figura di due Santi sconosciuti, uno di sesso maschile, l’altra di sesso femminile, “San Pietro”, una figura barbuta (“San Paolo”) oltre a dipinti antichissimi poco leggibili e resti di iscrizioni (il tutto posto presso il portico che conduce agli ossari nella zona sinistra della grotta, che siano due “Martiri”?), nella parete divisoria di fronte all’ingresso è raffigurato il principale affresco raffigurante la “Madonna col Bambino” che presso l’antica Lentini divenne nota come “Santa Maria della Cava” (o popolanamente “A Maronna di la Cava” o “A Maronna ‘a Cava” che ha avuto un grande culto che durò per molti secoli per poi decadere dopo il periodo del terremoto del 1693), nella parete destra è collocata una serie di affreschi (molti di essi ormai profondamente usurati dall’umidità) che raffigurano la “Madonna col Bambino” (sembrerebbero di epoca normanna ma di fattura simile a quella bizantina); in fondo alla parte destra che doveva fungere da Sacrestia vi è posto l’affresco che ritrae la “Deposizione di Cristo Crocifisso”.

Per visitare l’interno della Chiesa del Crocifisso bisogna chiedere informazioni presso la Chiesa Madre di Sant’Alfio oppure presso il Museo Archeologico di Lentini dato che il sito è chiuso al pubblico sia per evitare la presenza di vandali, sia per salvaguardare le ossa umane presenti all’interno della chiesa rupestre.

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