*Parco Archeologico di Leontinoi, Colle Tirone – Santa Lucia – Lastrichello e Rovine Archeologiche

Dalla Via Bricinna raggiungiamo lo spiazzale d’ingresso del Castellaccio nonché l’area nota come “Colle Tirone” in cui è posto il quartiere del centro storico noto come “Roggiu” per la presenza di un antica torre avente un orologio meccanico, posta presso la limitrofa Via Flavio Gioia. Ci troviamo nel punto più alto del centro storico di Lentini, posizionato sul rilievo noto come “Colle Tirone” noto anche come “Colle di Santa Lucia” per la presenza di un’antica chiesa rupestre consacrata alla “Santa Siracusana” posta nei pressi del Castellaccio.

Il rilievo montano in passato era un’area piuttosto popolata in epoca neolitico – sicula tant’è che si ipotizza la presenza di un insediamento di tipo abitativo (molto probabilmente qualcosa risalente a quel periodo sarebbe collocata alla fine di Via Crocifisso dove vi è un piccolo terreno incolto delimitato da un cancello anche se vista l’antropizzazione e la successiva costruzione di abitazioni non è che vi siano molte tracce). In epoca greca il sito era utilizzato come avamposto militare il cui nome molto probabilmente era “Focea”. Il sito occupava parte dell’attuale zona del Castellaccio (in cui vi sono tracce di mura di epoca ellenistica). In epoca medievale la zona divenne abitata e vi furono edificati edifici abitativi e religiosi come le Chiese di San Michele Arcangelo (non più esistente) e di San Giovanni Battista (posta presso la parte inferiore del quartiere). Alcuni scavi hanno riportato alla luce un’area cimiteriale posta a nordovest del Castellaccio presso un piccolo agrumeto collocato presso le Vie Sicilia e Bormida (in posizione inferiore alla sommità del colle) formata da tombe a fossa in cui sono stati ritrovati circa 20 cadaveri; molto probabilmente si tratterebbe di un “cimitero di fortuna” risalente al 1300.

Va segnalata la presenza di un sito rupestre posto a sud del Castellaccio nel punto in cui il Colle Tirone divide in due la valle in cui sorgeva Leontinoi (ad ovest la Valle di San Mauro in cui era posta la città greca, ad est la Valle Ruccia – San Paolo in cui sono poste le rovine di Contrada Metapiccola e l’insieme delle chiese rupestri del Crocifisso, di Sant’Andrea e del Cristo Biondo) nel punto noto come “Colle Lastrichello”, noto anche come “Chianu di li Aquili” (“Piano delle Aquile”) che è il punto più pittoresco dell’area montana attorno a Lentini per via del sito archeologico di epoca medievale ospitante numerose rovine della medievale Lentini (ma anche molto più antiche) comprendente anche l’area delle chiese rupestri lentinesi. Il primo sito che possiamo ammirare molto probabilmente è un’ funeraria risalente all’epoca neolitico – sicula vista la presenza di tombe a forno di tipo castellucciano (simili a quelle presenti nel sito di Castelluccio nei pressi di Noto) e di varie caverne ed anfratti, riutilizzati come oratori rupestri e in tempi relativamente recenti come ovili rupestri di tipo fortificato appartenenti ai limitrofi insediamenti agricoli (tuttora esistenti e di proprietà privata, in cui ricade proprio questo sito archeologico), di cui il più importante di essi è dato dalla Masseria Aletta, posta a sud del sito del Castellaccio, che sorge su antiche rovine medievali facenti capo all’antico quartiere della “Jureca” ossia della Giudecca, chiamata così poiché era popolata dalla minoranza ebrea della città medievale lentinese. Da questa zona si accede all’area delle principali chiese rupestre del territorio di Lentini; le Grotte del Crocifisso, della Solitudine e del Cristo Biondo. Qui possiamo anche ammirare iscrizioni e bassorilievi rupestri che raffigurano episodi della vita dei “Santi Alfio, Filadelfo e Cirino”. Sono presenti anche tracce di rovine greche (templi? latomie? insediamenti di vari tipi?). Il punto meridionale del Colle Tirone funge da “Spartenza” tra le cave di San Mauro e di San Paolo posta di fronte al Colle della Metapiccola; e in questo punto l’area è nota come “I Rui Maronni” (“Le Due Madonne”) poiché si ritiene che all’imbocco di queste due cave ai piedi del rilievo montano in questione vennero martirizzate due donne lentinesi che si chiamavano rispettivamente Eulalia e Eutropia, colpevoli di aver abbracciato la fede cristiana seguendo le vicende e gli insegnamenti dei “Tre Martiri di Lentini”. Numerosi sentieri ci permettono di compiere escursioni più o meno facili vista la vicinanza tra loro di tutti questi siti archeologici.

Ma va infine detto che quasi tutta l’area a sud e a nord del Colle Tirone è colma di numerose rovine di epoca medievale (tracce di edifici abitativi, insediamenti rurali, fortificazioni e molto probabilmente anche edifici di culto) che si affacciano ad ovest sulla Cava di San Mauro e ad est sulla Cava Ruccia – San Paolo, nonché tracce di sorgenti sulfuree ritenute curative nel periodo antecedente al terremoto del 1693 poste lungo la zona settentrionale del sito, nei pressi della Chiesa di San Giovanni dei Bagni, mentre l’area adiacente al sito meridionale del Colle Tirone è nota come “Fontanella” per la medesima presenza di acque che sgorgano dalle rocce limitrofe.

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