*Parco Archeologico di Leontinoi, Contrada Porrazzito – Portazza – Case Alaimo e Rovine Ellenistico – Medievali

Ad ovest di Lentini, lungo la Via Francofonte, passiamo attorno ad una piccola zona archeologica posta tra le Contrade Porrazzito e Case Alaimo (o semplicemente Alaimo). Si tratta dei ruderi di templi extraurbani appartenenti all’antica Leontinoi che sorgono rispettivamente nelle aree di “Portazza” e di Contrada Alaimo, facenti parte della grande zona nota come “Purrazzitu” posta ad ovest di Lentini.

I ruderi dei due templi, scoperti in seguito al rinvenimento di vario materiale ceramico (anfore, vasi, ciotole) e metallico (gioielli, armi, monete) presso queste aree. Di questi due templi restano solo i basamenti di parte delle mura perimetrali, mentre delle aree principali non rimane niente.

Il tempio di Contrada Portazza (raggiungibile dalla Via Francofonte da una traversa posta alla nostra destra al termine della Via Alaimo da Lentini) molto probabilmente era consacrato alla dea Hera e si presenta come una distesa di pietre poste in mezzo ad un agrumeto, dallo stato piuttosto compromesso anche perché venne distrutto in seguito ad una battaglia che vide Leontinoi contrapposta a Siracusa (a quel tempo retta dalla dinastia dei Dinomenidi di cui faceva parte il tiranno Gelone).

Il tempio di Contrada Alaimo è posto in un terreno abbandonato il cui accesso è posto presso una traversa sterrata che parte dalla Via Tintoretto (nell’estrema periferia occidentale di Lentini) ed è completamente circondato dalla vegetazione (perlomeno in primavera e in estate). Di questo tempio sono riconoscibili le tracce del muro perimetrale, ma anche una struttura quadrangolare di cui restano solo i basamenti; molto probabilmente si trattava dell’altare sacrificale visto che nella zona sono state rinvenute resti carcasse animali ormai scheletrite sepolte nel circostante terreno (molte di esse avevano segni di bruciature), che molto probabilmente erano animali sacrificati al dio che veniva venerato in questo tempio. Si ipotizza che sia stato consacrato al culto dei Dioscuri, due dei gemelli figli del Dio Zeus (identificati in epoca romana come “Castore e Polluce”) che erano molto venerati nel mondo greco, tranne che nell’area orientale della Sicilia. In seguito al ritrovamento di un cratere in cui i Dioscuri sono raffigurati presso quest’area è stata fatta questa ipotesi; ma si potrebbe anche trattare di un dono fatto da persone provenienti dall’area di Agrigento, in cui i due dei erano venerati.

La zona meridionale della Contrada Case Alaimo è posta al confine col quartiere lentinese noto come “U Purrazzitu”, area che prende il nome dai “Purrazzi” ossia dall’Asfodelo (pianta autoctona un tempo presente in questa zona). Presso quest’area vi sono vari ruderi, ma di insediamenti rurali nonché di antiche opere fondiarie. Si presume che in quest’area vi si trovasse il “Castello Nuovo” ossia la residenza dei signori di Lentini collegata al sito medievale del Castellaccio mediante una ricca cinta muraria. L’area è raggiungibile dalla S.P. 88 Lentini – Passo Viola – Ciricò che conduce presso la parte occidentale del Colle Ciricò presso il cuore dell’area agricola nota come “Case Alaimo”, chiamata proprio così poiché qui vi sorgeva il Castello Nuovo di Lentini, ossia la residenza dei signori della città lentinese, di cui faceva parte anche il famoso condottiero Alaimo da Lentini. Si presume che il castello (sorto qualche anno dopo del Castellaccio, e per questo noto come “Castello Nuovo”) sorgeva ad ovest del Colle Ciricò in una piccola altura posta alle spalle dell’hotel Sant’Alphio Palace. Questo castello però non venne distrutto dal terremoto del 1693 ma venne demolito dagli stessi lentinesi poiché la città, caduta in una profonda crisi, non aveva più bisogno di due castelli visto che il Castellaccio svolse sempre la funzione di castello – municipio – residenza nobiliare – prigione ma anche la costruzione più ad est della città fortificata di Carlentini non richiese più necessaria la presenza di questo castello che nella seconda metà del 1500 venne demolito riadattandolo molto probabilmente a bastione – fortezza difensiva. Difatti le rovine sono pressoché poche e non di chiara lettura (anche perché l’area ricade in un terreno agricolo privato), mentre ad ovest e ad est del Colle Ciricò – Sant’Andrea è certa la presenza di antichi edifici medievali. Sono presenti comunque tracce di insediamenti rurali e di terrazzamenti.

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