*Parco Archeologico di Leontinoi, Rovine della Città di Leontinoi (Mura difensive – Sistema a Tenaglia – Porta Siracusana – Rovine della città – Agorà – Acropoli – Probabili resti del Teatro Greco di Leontinoi)

Parco Archeologico di Leontinoi

*Rovine della Città di Leontinoi
(Mura difensive – Sistema a Tenaglia – Porta Siracusana – Rovine della città – Agorà – Acropoli – Probabili resti del Teatro Greco di Leontinoi)

Tra i Colli San Mauro ad ovest e della Metapiccola ad est, presso un’ampia vallata (ospitante rovine archeologiche alternate ad antichi terrazzamenti agricoli) sono poste le rovine della gloriosa città di Leontinoi che diede i natali ad uomini come Gorgia da Lentini, che sono tuttora in fase di studio poiché da troppo tempo il sito rimase inesplorato oltre che disabitato per la maggior parte della sua lunga e travagliata storia fatta di battaglie vinte e perse contro moltissimi avversari. Oggigiorno il sito archeologico anche se è sotto vari studi che permetteranno di catalogare e classificare le numerose rovine poste al suo interno è completamente esplorabile sia dall’ingresso ufficiale da Carlentini (ingresso sud – Metapiccola) sia dall’ingresso di Lentini (Via dell’Agorà, Via San Mauro, Via San Giuliano, Via Ospedale ecc…) anche se questa zona è meno antropizzata rispetto a quella carlentinese (ed è tuttora oggetto di controversie varie).


Le rovine di Leontinoi poste sulla sommità del Colle San Mauro.

Tornando a parlare delle battaglie che contraddistinsero il territorio leontino, le prime avvennero in periodo siculo tra etnie di origine sicula e sicana con la prevalenza dei primi costringendo i sicani ad andarsene più ad ovest; infatti il primo insediamento fu di epoca sicula e venne chiamato “Xoutia” e sorse più a sud sul Colle Metapiccola. Una seconda grande battaglia sarebbe avvenuta in epoca fenicia (tra la fine dell’epoca sicula e l’inizio di quella greca) e da qui sarebbe nato il nome “Lentini”, dovuto ad un’antica leggenda che vedeva il guerriero Ercole sconfiggere un leone in queste alture (da qui sarebbe derivato il nome “Leontinoi”) anche se verosimilmente il nome del guerriero sarebbe “Melqart” (mitico guerriero fenicio conosciuto in Grecia come “Ercole Tirio”) che sconfisse una belva imprecisata (di sicuro non un leone vista l’assenza di questi animali “mitologici” in Sicilia). Di certo si sa che Leontinoi fu una colonia eretta da coloni calcidesi (provenienti dall’antica città greca di Calcide) il cui insediamento siciliano era posto presso Naxos (attuale Giardini Naxos). Dopo la sua fondazione, altre lotte avvennero in epoca greca tra i leontini e gelesi, siracusani, i Siculi del guerriero Ducezio, insieme agli ateniesi sempre contro i siracusani… fino ad arrendersi poi ai romani divenendo loro colonia fino alla fine dell’impero in epoca paleocristiana, quando il sito venne man mano abbandonato e cadde in rovina (anche se popolato da eremiti bizantini). Lentini quindi non ebbe vita facile e la sua popolazione veniva quasi sempre esiliata dalla città a seconda di come queste tante battaglie andavano a finire; ma si sa per certo che in epoca arabo – normanna il sito di Leontinoi era del tutto abbandonato poiché si decise di costruire un nuovo centro abitato più a nord presso i cosiddetti “Campi Leontini”, la parte meridionale della Piana di Catania che in origine era (ed è tuttora) l’area agricola della città.

Oggigiorno dell’antica Leontinoi, il cui sito è posto tra i territori di Lentini e Carlentini presso il Colle San Mauro (mentre sul limitrofo Colle della Metapiccola sono poste le rovine del preesistente abitato siculo, posto al di fuori della città greca), rimangono rovine di molti edifici sacri e militari. Degli edifici sacri poco si sa ma probabilmente erano collocati attorno all’area dell’Agorà, la piazza centrale di Leontinoi posta a sudest del Colle San Mauro (in cui erano collocati sicuramente anche gli edifici governativi) e presso l’Acropoli, il punto più alto del Colle San Mauro (a sud delle coste settentrionali poste a ridosso delle aree del centro storico lentinese note come “Scanneria” e “Santa Mara Vecchia”, oggi ospitanti colture agrumicole e rovine di tipo fondiario come terrazzamenti o vecchi insediamenti) a sua volta racchiuso da una seconda cerchia di mura (sicuramente quelle che circondavano il nucleo più antico di Leontinoi).


Le rovine delle possenti mura difensive di Leontinoi.


Particolare delle mura di Leontinoi.


Rovine dell’Agorà di Leontinoi.

Sono visibili ancora le possenti fortificazioni difensive nei cui punti di accesso della città formavano dei “sistemi a tenaglia” (di cui una di esse poste tra i Colli San Mauro e della Metapiccola a sud del sito archeologico) che facilitavano la difesa della città. A poca distanza sono poste le rovine della “Porta Siracusana”, chiamata così poiché era posta a sud presso la strada che conduceva a Siracusa. Anche a nord era posta una porta le cui rovine sono poste presso lo sbocco settentrionale della Valle di San Mauro tra l’omonimo colle e il rilievo noto come “Colle Tirone” (in cui è posto il castello medievale di Lentini noto come “Castellaccio”). Di questa sono stati ritrovati solo i basamenti ma si sa che era posta anch’essa all’interno di un sistema difensivo “a tenaglia” come quello più noto posto a sud del sito. Le due porte erano collegate tra loro dalla “strada maestra” nota oggi come “Via dell’Agorà”, in parte percorribile in auto da Lentini (partendo dalla Piazza Vittorio Veneto). All’interno della città vi sono i resti di bastioni e di torrioni (di cui uno di forma circolare) nonché i resti di fornaci per la lavorazione di oggetti metallici.


Le rovine della “Porta Siracusana” in cui è possibile intravvedere il sistema difensivo “a tenaglia”.


La strada che solca l’antica città di Leontinoi.


Rovine di una fornace posta presso il sito di Leontinoi.

Tornando a parlare dei templi di Leontinoi, si sa per certo che all’interno della città ve ne erano alcuni, anche se i principali edifici di culto erano molto probabilmente posti al di fuori del perimetro urbano; difatti rovine di templi furono rinvenute ad est sul Colle della Metapiccola (adiacenti a quelle del villaggio siculo), e a nord presso le Contrade Alaimo – Porrazzito (a nordovest di Leontinoi), Bottigliere (a nord dell’attuale Lentini) e Caracausi (Via Agnone a Lentini), anche se le divinità a cui essi erano consacrati sono sconosciute. I siti funerari invece sono posti lontani dal sito cittadino e sono posti presso la Valle di Sant’Eligio (ad ovest di Leontinoi presso l’area lentinese nota come “Sibba” in cui sorge l’attuale cimitero di Lentini), il Colle Ciricò, la Contrada Caracausi (quasi tutte necropoli rupestri o a fossa) e presso il Colle della Metapiccola a sud di Leontinoi (in cui è posta una necropoli di tipo monumentale).


Rovine di edifici poste presso il sito di Leontinoi.

Presso il Colle San Mauro vi sarebbero poste anche le rovine di un presunto “Teatro Greco”; anche se su internet vi sono foto di un’area semicircolare riguardante un terrazzamento agricolo la cui forma richiamerebbe quella di un “teatro greco” va detto che quell’area (a ridosso del “Castellaccio”) era posta al di fuori di Leontinoi di fronte ai rilievi settentrionali del Colle San Mauro e quindi è impensabile collocare un teatro in quel posto. Invece è più plausibile che le presunte rovine si trovino all’interno del colle magari presso una breve altura (quindi doveva essere più simile al teatro di Taormina come posizione) anche se chiaramente si potrebbero trovare pochi ruderi (tracce dei gradoni della cavea?) o che addirittura siano ancora interrate. In ogni caso si tratterebbe di un teatro molto più piccolo di quelli presenti a Siracusa e ad Akrai (nonché della stessa Taormina) e no di forma semicircolare, ma molto probabilmente di tipo “lineare” (a scala), ma ovviamente servono studi (e anche scavi) più approfonditi per portare alla luce e scoprire buona parte di quello che in passato era Leontinoi e scoprire nuove rovine o catalogare meglio quelle fino ad ora ritrovate.

Per visitare il sito archeologico di Leontinoi bisognerebbe chiedere informazioni al Museo Archeologico di Lentini (telefono +39 095 783 2962) anche se da Lentini tramite Via dell’Agorà o Via San Mauro si può accedere a buona parte della zona settentrionale del sito archeologico.

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