Lido di Noto, Colonna Pizzuta

Le rovine della Colonna Pizzuta.

Oltrepassata la frazione di Lido di Noto dal bivio sulla S.P. 59 che a sinistra conduce all’Hotel Eloro e a destra verso la S.P. 19 per Pachino, andiamo alla nostra destra arrivando presso la cosiddetta Contrada Pizzuta. Dalla Provinciale, dopo aver oltrepassato uno stretto ponte su cui passava la Ferrovia Noto – Pachino, arriviamo ad un altro bivio che conduce rispettivamente alla S.P. 19  Noto – Pachino (sinistra) e all’imbocco autostradale della A 18 Siracusa – Gela (destra). E qui alla nostra sinistra all’interno di una fitta coltivazione di limoni intravediamo la Colonna Pizzuta, chiamata così per la sua forma troncoconica (la parola “Pizzutu” significa “a punta”).

Essa, costruita con mattoni di “Tabbia” (pietra simile al tufo che si trova nelle aree marine), era una colonna votiva ellenistica che delimitava una sepoltura gentilizia. Difatti sotto di essa vi è un piccolo ipogeo dove vi sono stati trovati vari resti umani risalenti all’epoca di Ierone II, Tiranno di Siracusa. Va detto che a poca distanza vi sono le rovine dell’antica città di Eloro e potrebbe proprio essere la tomba del governatore di questa città, poiché questo tipo di tombe monumentali erano riservate per le massime autorità delle città greco – ellenistiche.