Marzamemi, Festa di San Francesco di Paola

Ogni anno il 17 Agosto si tiene a Marzamemi la festa consacrata a “San Francesco di Paola”, Patrono della frazione marinara. Questa è senza ombra di dubbio la festa più bella che si tiene nel territorio comunale pachinese, ma è considerata anche come una delle feste marinare più importanti della Provincia di Siracusa e dell’intera Sicilia a cui partecipano numerose persone provenienti da tutta la provincia siracusana e non solo visto che questa ricorrenza ricade in pieno periodo vacanziero in cui Marzamemi, importante centro turistico balneare, vive il suo momento più importante dell’anno. Anche i turisti italiani e stranieri che passano le loro vacanze a Marzamemi partecipano attivamente alla festa che, oltre alla folcloristica Processione in Mare, prevede spettacoli vari, un grande mercatino e ovviamente un bellissimo spettacolo pirotecnico in mare.

Storia di San Francesco di Paola

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“San Francesco di Paola” (al secolo Francesco D’Alessio) nacque a Paola (CS) da Giacomo D’Alessio detto “Martolilla” e Vienna da Fuscaldo, una coppia di coniugi dalla salda fede cattolica, devoti, in particolare, a San Francesco d’Assisi, all’intercessione del quale, pur trovandosi già in età avanzata, chiesero la grazia di un figlio.

Da bambino, Francesco contrasse una forma grave d’infezione ad un occhio, tanto che i genitori si rivolsero nuovamente in preghiera al “Poverello d’Assisi”, promettendogli, in caso di guarigione, che il piccolo avrebbe indossato per un anno intero (il cosiddetto “Famulato”) l’abitino dell’ordine francescano. Fin da piccolo, Francesco fu particolarmente attratto dalla pratica religiosa, denotando umiltà e docilità all’obbedienza. All’età di tredici anni narrò della visione di un “Frate francescano” (“San Francesco d’Assisi”) che gli ricordava il voto fatto dai genitori. Accolto nel convento francescano di San Marco Argentano (CS), vi rimase per un anno, adempiendo alla promessa dei genitori. L’anno di “Famulato” evidenziò le attitudini mistiche del giovane, compresi quei fenomeni soprannaturali che accompagneranno tutta la sua biografia, aumentandone la fama in vita ed il culto dopo la morte. Durante quest’anno di dedizione al convento, il piccolo Francesco si adoperò nell’osservanza regolare e nello sbrigare le mansioni umili della casa come la pulizia dei pavimenti, la cucina, il servizio della mensa e la questua, e praticava già molti digiuni e astinenze.

Concluso l’anno, i frati di San Marco Argentano avrebbero voluto trattenerlo, ma Francesco conservava il desiderio di conoscere anche altre modalità di vita consacrata prima di fare la sua scelta. Nel 1430 svolse, con la famiglia, un lungo pellegrinaggio che, avendo Assisi come mèta principale, coinvolse alcuni dei principali centri della spiritualità cattolica italiana: Loreto, Roma e Montecassino, toccando anche i romitori del Monte Luco. Lo sfarzo della “Città Eterna” (Roma) lo impressionò negativamente, spingendolo, sembra, a redarguire un cardinale, al quale fece notare che “Gesù non aveva avuto abiti così sontuosi”. Rientrato a Paola, iniziò un periodo di vita eremitica, utilizzando un luogo impervio compreso nelle proprietà della famiglia e suscitando lo stupore dei paolani.

Nel 1435, altri si associarono a questa esperienza, riconoscendolo come guida spirituale. Con i suoi, costruì una cappella e tre dormitori, dando, di fatto, inizio all’esperienza, tutt’ora in corso, del cosiddetto “Ordine dei Minimi”. Alle prime adesioni, se ne aggiunsero molte altre, tanto che il 31 agosto 1452 il nuovo Arcivescovo di Cosenza, monsignor Pirro Caracciolo, concesse l’approvazione diocesana, atto che comportava la facoltà di istituire un oratorio, un monastero ed una chiesa. La fama di santità di Francesco si diffuse rapidamente, tanto che nel 1467 Papa Paolo II inviò a Paola un suo emissario per avere notizie sull’eremita calabrese. Il 4 luglio dello stesso anno, quattro cardinali firmarono la lettera che concedeva l’indulgenza a coloro che avrebbero contribuito alla costruzione della chiesa del monastero di Paola, nonché a coloro che l’avrebbero visitata.Nel 1470 ebbe inizio il procedimento giuridico – canonico per l’approvazione definitiva del nuovo ordine di eremiti. La “Causa Paolana” fu patrocinata da monsignor Baldassarre da Spigno. Il 17 maggio 1474, Papa Sisto IV riconosceva ufficialmente il nuovo ordine con la denominazione “Congregazione eremitica paolana di San Francesco d’Assisi”. Con l’approvazione, gli eremitaggi, sul modello di quello di Paola, fiorirono in Calabria (Paterno Calabro nel 1472, Spezzano della Sila nel 1474, Corigliano Calabro nel 1476), e Sicilia (Milazzo nel 1480). Francesco divenne quindi un punto di riferimento essenziale per la gente e per i poveri della sua terra.

Nel frattempo il Regno di Napoli era in quel periodo retto dagli aragonesi, che avevano instaurato un regime coloniale, a scapito della popolazione. Francesco adempì anche in tale contesto storico la missione della diffusione della vita cristiana. Fra i fenomeni soprannaturali attribuiti a Francesco vi è quello della guarigione di un ragazzo affetto da un’incurabile piaga ad un braccio, sanata con delle banali erbe comuni; lo sgorgare miracoloso dell’acqua della “Cucchiarella”, che Francesco fece scaturire colpendo con il bastone una roccia presso il convento di Paola e che ancora è meta di pellegrinaggi; le pietre del miracolo che restarono in bilico mentre minacciavano di cadere sul convento. Ma il miracolo più famoso è certamente quello noto come “L’attraversamento dello Stretto di Messina sul suo mantello steso”, dopo che il barcaiolo Padron Maso si era rifiutato di traghettare gratuitamente lui ed alcuni seguaci, che ha contribuito a determinarne la nomina a patrono della gente di mare d’Italia. Altro carisma attribuito al santo eremita fu la profezia, come quando previde che la città di Otranto sarebbe caduta in mano ai turchi nel 1480 e riconquistata dal re di Napoli. La notizia delle sue doti di santità e taumaturgia raggiunse anche la Francia. Il re Luigi XI il quale, ammalatosi gravemente, lo mandò a chiamare chiedendogli di visitarlo. Francesco era molto restio all’idea di lasciare la sua gente bisognosa tanto da indurre il sovrano francese ad inviare un’ambasceria presso il Papa affinché ordinasse a Francesco di recarsi presso di lui. Il Papa e il Re di Napoli colsero l’occasione per rinsaldare i fragili rapporti con l’allora potentissima Francia, intravvedendo in prospettiva la possibilità di raggiungere un accordo per abolire la “Prammatica Sanzione di Bourges” del 1438. Ci vollero alcuni mesi però per convincere Francesco a lasciare la sua terra per attraversare le Alpi e ad abbandonare il suo stile di vita austero per passare a vivere in un palazzo reale.

Il 2 febbraio 1483 lasciò la Calabria alla volta della Francia. Passò per Napoli dove fu accolto da una grande folla acclamante e dallo stesso re Ferdinando I. A Roma incontrò diverse volte Papa Sisto IV che gli affidò diversi incarichi. Si imbarcò quindi a Civitavecchia per la Francia. Al suo arrivo presso la corte, nel Castello di Plessis-lez-Tours, Luigi XI gli si inginocchiò. Egli non lo guarì dal male ma l’azione di Francesco portò ad un miglioramento dei rapporti tra la Francia e il Papa. Francesco visse in Francia circa venticinque anni e seppe farsi apprezzare dalla popolazione francese. Molti religiosi francescani, benedettini ed eremiti, affascinati dal suo stile di vita, si aggregarono a lui anche in Francia, contribuendo all’universalizzazione del suo ordine. Questo comportò gradualmente il passaggio da un puro eremitismo ad un vero e proprio cenobitismo (ordine conventuale), con la fondazione di un secondo ordine (per le suore) ed un terzo (per i laici). Le rispettive regole furono approvate da Papa Giulio II il 28 luglio 1506. Il re Carlo VIII, successore di Luigi XI, stimò molto Francesco e contribuì alla fondazione di due monasteri dell’Ordine dei Minimi, uno a Plessis-les-Tours ed uno sul monte Pincio a Roma. Nel 1498, alla morte di Carlo VIII, ascese al trono Luigi XII che, benché Francesco chiedesse di tornare in Italia, non glielo lo concesse. Trascorse gli ultimi anni in serena solitudine. Approssimandosi la sua fine chiamò a sé i suoi confratelli sul letto di morte esortandoli alla carità vicendevole e al mantenimento dell’austerità nella regola. Nominò il vicario generale ed infine, dopo avere ricevuto i sacramenti, si fece leggere la “Passione secondo Giovanni” mentre la sua anima spirava. Fu canonizzato nel 1519, a soli dodici anni dalla morte, durante il pontificato di Papa Leone X, evento molto raro per i suoi tempi. Nel 1562, gli ugonotti forzarono la sua tomba, trovarono il corpo incorrotto, e vi diedero fuoco.

Le Ceneri di “San Francesco di Paola”” riposano in pace nella Basilica di Paola a lui consacrata. e da lì una moltitudine di ceneri e frammenti ossei sono stati dati in consegna alle principali chiese italiane consacrate al “Santo Paolano”.

“San Francesco di Paola” è il “Protettore dei marinai e delle città di mare”, nonché “Santo Patrono e Protettore di Calabria e Sicilia”.

[riduci]

Il culto marzamese a “San Francesco di Paola”

L’origine dl culto di “San Francesco di Paola” a Marzamemi è imprecisata anche perché non si sa con certezza se sia stato venerato o a cominciare dal 500 oppure dalla fine del 600, quando la popolazione di Marzamemi soffriva a causa dei postumi del grave terremoto del 1693. Comunque sia gli abitanti di Marzamemi da sempre si sono rivolti a questo “Santo” per far si che i loro cari, che di mestiere facevano i pescatori, venissero protetti quando andavano in mare con le loro barche ad espletare il loro faticoso e pericoloso lavoro; ma anche i pescatori si rivolgevano al “Santo Calabrese” affinché il pescato potesse essere sempre buono affinché loro potessero guadagnare più soldi per mandare avanti le loro famiglie. Per queste motivazioni “San Francesco di Paola” è stato proclamato “Patrono di Marzamemi” e, quando “il Santo esaudiva le richieste”, era festa grande e pare del pescato andava (e va) donato in beneficenza in suo onore. Si decise poi di organizzare una grande festa che originariamente doveva essere festeggiata il 15 Agosto, ma per non dare contrasto alla “Festa dell’Assunta” della vicina Pachino, si decise che la festa in onore di “San Francesco di Paola” venisse festeggiata ogni anno il 17 Agosto (salvo decisioni straordinarie di rinvio).

I Festeggiamenti in onore di “San Francesco di Paola”

Il Triduo in onore di “San Francesco” (14, 15, 16 Agosto)

Presso la Chiesa Nuova di San Francesco di Paola di Marzamemi, nei giorni 14, 15 e 16 Agosto si tiene il Triduo di Preparazione alla festività in onore del “Patrono di Marzamemi” che comprende solenni Messe alle ore 19.00. Nel frattempo la frazione si addobba a festa con luminarie e con l’arrivo di molti commercianti ambulanti che montano un folcloristico mercatino per le vie di Marzamemi.

La Festa di “San Francesco di Paola” (17 Agosto)

La processione a Mare di “San Francesco di Paola”

Alle ore 08.00 del 17 Agosto Marzamemi viene risvegliata da forti colpi di cannone sparati dal porto, che avvertono la popolazione marzamese che la festa del “Patrono” è arrivata. Dopodiché nella Chiesa di San Francesco di Paola vi saranno delle Messe solenni consacrate al “Santo Paolano” che si ripeteranno nell’arco della mattinata di cui la più solenne è quella che si tiene alle ore 10.00 circa.

Passata la mattinata, nel primo pomeriggio si tengono le divertenti e appassionanti gare marinare che sono: la “Corsa nei sacchi”, la “Cuccagna a mare” e la “Regata in barca”. I vincitori rappresenteranno Marzamemi nel “Palio del Sud” che si terrà la Domenica limitrofa alla festa (vedi pagina precedente).

Alle ore 18.00 di pomeriggio il Simulacro di “San Francesco di Paola” esce dalla sua Chiesa d’appartenenza salutato dal calore dei fedeli venendo portato in Processione dalla Piazza Regina Margherita verso il molo del porto vecchio posto vicino alla Tonnara. Qui verrà issato su un grande barcone adorno di festoni e fiori e portato in Processione per tutta la rada di Marzamemi. Questa Processione ha un valore simbolico, poiché essa vuole ricordare la “Traversata di San Francesco di Paola dello Stretto di Messina”, ma anche fare in modo che “San Francesco di Paola dia la sua benedizione allo specchio d’acqua antistante Marzamemi” in modo che i pescatori possano avere un pescato abbondante, ma anche affinché il “Santo” li protegga quando sono in alto mare a lavorare. Bisogna anche dire che questa è una Processione molto spettacolare sia perché si tiene in mare, sia per il grandissimo numero di imbarcazioni che seguono per tutta la costa marzamese il barcone sopra cui è posta la Statua di “San Francesco di Paola”.

Al ritorno sulla terraferma, la statua viene portata in Processione per le Vie Balata, Viale Jonio, Marzamemi, Montoneri, Chiaramida, Bianchi, Giardina, Regina Elena, Nuova, Roma, Deodato, Amendola, Marsilla, Arnaldo da Brescia, Romeo, Arimondi, Regina Elena, Letizia per poi ritornare in Piazza Regina Margherita verso le ore 20.00, dove sarà celebrata una Messa all’aperto molto solenne in onore di “San Francesco di Paola” a cui partecipa con devozione la comunità marzamese e i turisti che villeggiano presso Marzamemi.

Dopo la Messa, la gente gira per il grande mercatino posto tutto attorno alla vecchia Tonnara e va presso i locali di Marzamemi ad assistere a vari spettacoli musicali di cui quelli principali si tengono presso Piazza Regina Margherita. Alle ore 24.00 circa lo specchio d’acqua antistante il porto di Marzamemi sarà illuminato dal sontuoso spettacolo pirotecnico sparato in onore di “San Francesco di Paola” (considerato come uno dei migliori organizzati in Provincia di Siracusa) che chiuderà i solenni festeggiamenti salutando così il “Patrono di Marzamemi”.

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