Marzamemi, Tonnara di Marzamemi e Vecchio Stabilimento Ittico

La Tonnara di Marzamemi era una delle più importanti della Sicilia, poiché vi veniva lavorata la maggior parte del tonno pescato nei Mari Ionio e Mediterraneo. Essa era la seconda per importanza in Sicilia dopo quella di Favignana per il numero di tonni lavorati. Oggigiorno la Tonnara sta venendo restaurata e presto ospiterà un grande museo etnologico incentrato sulle attività lavorative dei pescatori di Marzamemi.


L’edificio che ospitava la Tonnara di Marzamemi.

La grande tonnara era dotata di una “Fabbrica del Ghiaccio” dotata nella limitrofa Casa Cappuccio, attuale “Pub Balata”, che serviva per far mantenere fresco il pesce, che col caldo estivo era soggetto ad un rapido deterioramento. Tra la tonnara e l’ex fabbrica del ghiaccio vi è posto un pittoresco vicolo noto come “Via Ionio” che mette in comunicazione lo spiazzale della tonnara (e il porto vecchio) con la Piazza Regina Margherita; questa piccola strada è la più animata di Marzamemi specialmente in estate per la presenza di numerosi locali.


La fabbrica del ghiaccio (ora locale notturno) facente parte della Tonnara di Marzamemi.


Il vicolo noto come “Via Ionio” che dalla zona della Tonnara conduce alla Piazza Regina Margherita.

Il tonno pescato, dopo esser stato issato dai barconi per la pesca di questo pesce (noti col nome di “Scieri” o “Muciare” a seconda delle dimensioni) tramite uno scivolo posto alla base del molo del vecchio porticciolo di Marzamemi (tuttora presente) e veniva portato all’interno della grande tonnara il cui ingresso era formato da due grandi portali attraverso la quale entravano grandi quantità di pesce da lavorare.


L’edificio principale della Tonnara di Marzamemi.


La facciata della Tonnara di Marzamemi.


L’ingresso della Tonnara di Marzamemi.


La banchina di fronte alla tonnara dove venivano ormeggiate le barche da pesca.


Lo scivolo per le imbarcazioni da pesca posto nel molo del porto vecchio di Marzamemi.


Particolare dello scivolo da cui venivano calate in mare le imbarcazioni da pesca e issati i tonni.

Il tonno poi veniva lavorato dentro i grandi capannoni della tonnara, suddivisi in vari settori a seconda delle mansioni svolte (pulizia, selezionamento dei tagli di tonno, cottura, affumicatura, salatura e infine conservazione sott’olio). Inoltre vi era un grande forno dove veniva fatto cuocere il tonno, dopo esser stato prima sfilettato e privato degli scarti (ossa, cartilagini, teste e pinne; il tutto veniva macinato e usato come “pastone” per pescare) e degli organi interni (di cui il fegato da cui si estraeva l’olio, utilizzato in passato come medicina; e le sacche delle uova, utilizzata per estrarne la bottarga, dopo esser state lasciate ad asciugare al sole). Resta ancora la grande ciminiera posta alla base del forno.


Lo stabilimento ittico con la grande ciminiera posta all’interno della tonnara.


Particolare della ciminiera della tonnara.

Dentro la tonnara vi era anche il magazzino in cui venivano conservati i tonni lavorati, nonché i vari arnesi di pesca (reti, arpioni) e la rimessa delle barche.

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