Melilli, Area Archeologica del Castello di Melilli

Proseguendo per la Caminito troviamo un tornante che si immette presso la Via Montebello; da qui parte un sentiero che costeggia il rilievo noto come “Cozzo dei Martiri” in cui sono collocate le rovine del Castello medievale di Melilli, detto anche “Castello Altavilla” poiché venne fondato durante il periodo normanno in cui il sovrano di Sicilia era il cavaliere normanno Ruggero I di Altavilla.

Questo castello era dotato di vari bastioni di cui uno particolarmente possente posto nei pressi dell’attuale Convento dei Frati Cappuccini nell’area nota come “Torre”, il cui nome dovuto alla presenza dell’alto campanile della Chiesa di Sant’Antonio deriverebbe anche dalla presenza di questo bastione difensivo di cui ormai si sono perse le tracce ma che sorgeva presso alcuni territori appartenenti alla famiglia Moncada (da secoli proprietaria del Feudo di Melilli nonché della Contea di Agosta, la cui capitale era posta presso l’attuale Augusta). Il castello, che andò man mano ampliandosi, si dice che era tra uno dei più possenti del Val di Noto visto che occupava gran parte del sito collinare che sovrasta Melilli. Un primo sisma nel 1542 danneggiò gravemente il castello (utilizzato come prigione) mentre l’11 Gennaio 1693 col terremoto che seminò distruzione in gran parte della Sicilia, esso venne raso al suolo. Le macerie del castello molto probabilmente vennero riutilizzate per ricostruire Melilli facendo si che ciò che restava dell’antico castello venisse smantellato (per quanto ne sia stato possibile) anche se a tutt’oggi qualche basamento delle mura perimetrali o di qualche bastione è visibile.

L’area del castello la si può visitare tramite una scalinata che parte dalla Via Montebello e si inerpica in un sentiero che costeggia le antiche rovine dell’edificio medievale. Qui possiamo scorgere come detto prima alcuni resti di mura difensive o di qualche basamento di bastioni o torri. Presso il costone montuoso del Cozzo dei Martiri (raggiungibile da un sentiero posto presso il tornante che da Via Caminito si immette presso la Via Montebello) sono dislocati vari siti rupestri di cui una grotta posta presso la fine di Via Montebello. Non si tratterebbe di siti sepolcrali ma molto probabilmente di insediamenti rupestri di epoca bizantina come ad esempio la Grotta della Carcarella, inglobata all’interno della medievale Basilica di San Sebastiano.

Lungo il sito montano possiamo ammirare un ottimo panorama della costa sudorientale della Sicilia, in particolare dei Golfi di Augusta e di Catania in cui si affacciano le omonime città, arrivando anche ad ammirare le zone del lentinese e del catanese con l’Etna sullo sfondo. In caso di cielo sereno possiamo anche ammirare le coste meridionali della Calabria.

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