Melilli, Chiesa di San Sebastiano e Casa Canonica

La splendida Chiesa di San Sebastiano sorge presso il “Piano di San Sebastiano” sull’omonima piazza a fianco della Via Iblea. Essa è la più bella ed importante della città melillese sia dal punto di visto architettonico, sia perché è consacrata al Patrono di Melilli, “San Sebastiano”. È considerata anche come uno dei principali monumenti barocchi della Sicilia sudorientale e non è una vera e propria “Basilica” (titolo dato a chiese molto importanti per la cristianità mondiale) così come viene definita da molti, però per la sua valenza religiosa legata al culto siciliano a “San Sebastiano” (che proprio da Melilli si estese in Sicilia) viene considerata come una “Basilica” a tutti gli effetti.


L’elegante chiesa in stile barocco di San Sebastiano consacrata al “Patrono di Melilli”.

Questa è la nuova Chiesa di San Sebastiano (in stile barocco) che è stata edificata a poca distanza dal sito rupestre della Grotta della Carcarella (posta sul retro della chiesa attuale), in cui venne costruita la prima Chiesa consacrata al “Patrono di Melilli” (di cui gli unici resti sono due colonne collocate all’interno della Canonica della Parrocchia) la cui statua venne ritrovata a Marina di Melilli l’1 Maggio del 1414 a poca distanza dal relitto della nave che da Roma la trasportava forse a Malta. La progettazione della nuova Chiesa venne affidata all’architetto siracusano Nicolò Sapia, mentre la costruzione venne diretta dagli architetti Carmelo Mudanò e Luciano Alì (anch’essi siracusani) fino al 1762, anno in cui finì di essere costruita. La Basilica di San Sebastiano ha subito dei danni più o meno gravi nel terremoto del 13 Dicembre del 1990 subendo degli interventi di manutenzione e di restauro.

Il piccolo Sagrato della Chiesa, posto su una breve scalinata, presenta una composizione simile al mosaico in cui sono raffigurati motivi geometrico – floreali di alto pregio artistico.


Particolare della pavimentazione del Sagrato della Chiesa di San Sebastiano.

La facciata a torre della Chiesa (rivolta a oriente) è in stile barocco settecentesco; essa è divisa in due ordini orizzontali; l’ordine inferiore presenta quattro pilastri recanti capitelli in stile corinzio che, oltre a sostenere la trabeazione centrale, vanno a dividere l’ordine in tre corpi verticali in cui sono posti i rispettivi portali d’ingresso. Il portale centrale di forma rettangolare presenta stupende decorazioni scolpite con la tecnica del bassorilievo che raffigurano motivi floreali ornamentali, ed è sormontato da un timpano spezzato recante al centro un piccolo scudo bombato; da ammirare anche il portale bronzeo che raffigura episodi della vita di “San Sebastiano”, opera dello scultore brontese Domenico Girbino, posto in sostituzione dell’originario portale in legno, ormai logorato dal tempo.


La bella facciata barocca della Chiesa di San Sebastiano.


L’elegante portale centrale della chiesa.


Il timpano e i bassorilievi che decorano il portale.

I portali laterali sempre di forma rettangolare, sono sempre decorati da bassorilievi floreali e risultano sormontati sempre da timpani spezzati, ma con base curva (unico esempio in Sicilia) recanti una rosetta in pietra al centro; i due portali recano due porte in bronzo con i simboli del martirio di “San Sebastiano” (la corona e le frecce) sempre opera di Domenico Girbino. La trabeazione (semimerlata) riportante la frase in latino “Templi Sancti Sebastiani” (significante “(Questo è il) Tempio di San Sebastiano”), è divisa sempre in tre corpi da bassorilievi floreali posti sopra i capitelli dei pilastri della facciata.


I portali laterali della Chiesa di San Sebastiano.


Particolare delle decorazioni barocche dei portali laterali della chiesa.

L’ordine superiore della facciata (il più scenografico) presenta nella sua base un loggiato in pietra da cui partono i due pilastri (aventi sempre capitelli corinzi) che sorreggono il corpo centrale che funge da torre campanaria avente tre celle campanarie ecorate con bassorilievi floreali, ai cui lati vi sono due contrafforti a spirale (sempre con bassorilievi di tipo floreale) ai cui lati vi sono quattro semiobelischi (due per lato) terminanti con una piccola croce in ferro battuto. Il frontone che corona la facciata della Chiesa è di forma semicircolare e si presenta merlato; al centro esso riporta uno scudo bombato (forse lo stemma della famiglia che finanziò la costruzione della Chiesa). Questo frontone (ai cui lati vi si trovano sempre due semiobelischi per lato) sostiene infine una grandissima “Croce” in ferro battuto.


L’ordine superiore della facciata della Chiesa di San Sebastiano.


Particolare della torre campanaria della chiesa

Accanto alla Chiesa vi è un locale da cui si accede alla Canonica della Chiesa. Da ammirare infine anche il portale laterale posto sul fianco sinistro della Chiesa (corrispondente all’inizio della Via Iblea) caratterizzato da un timpano semicircolare a base aperta.


Il fianco sinistro della Chiesa di San Sebastiano con l’elegante ingresso laterale.

L’interno della Chiesa è diviso in tre navate disposte a “Croce Latina” il cui pavimento marmoreo risale al 1773 ed è opera del maestro marmista catanese Tommaso Privitera. Vi è collocato anche un monumentale organo a canne posto alla nostra destra.


Particolare del pavimento settecentesco della chiesa.

Nella Navata centrale possiamo ammirare la volta formata da lunghissimi travoni di legno che riportano un maestoso dipinto su tela del 1754 (inchiodata su queste travi) attribuito al pittore catanese Olivio Sozzi che raffigura “La Gloria di San Sebastiano”. Del medesimo pittore vanno citati anche i dipinti che raffigurano “Il Trionfo della Fede” e “La Pace e la Giustizia” (posti sulla volta) e quattro dipinti che raffigurano le “Quattro Virtù Cardinali” (Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza). Presso gli archi della volta vi sono 12 dipinti del 1761 che raffigurano “Episodi della Vita di Mosè e dell’Esodo” dipinti dal pittore catanese Francesco Gramignani.


La volta lignea con l’elegante dipinto settecentesco raffigurante “La Gloria di San Sebastiano”.


Particolare del dipinto posto al centro della volta.

Il Presbiterio presenta interessanti opere d’arte; innanzitutto possiamo ammirare lo splendido Coro il legno del 1781 (opera degli augustani Giovanni Marino e Giovanni Roggio). Sopra di esso vi sono due tele del 1937 che raffigurano “San Sebastiano predicante” e “Il Processo di San Sebastiano davanti all’Imperatore Diocleziano”. L’Altare Maggiore (progettato dallo scultore palermitano Domenico Marabitti, fratello del più noto Ignazio Marabitti) è in marmo policromo ed è caratterizzato da quattro colonne corinzie (due per lato) che sostengono un frontone triangolare abbellito da stucchi e da due statue che raffigurano la “Fede” e la “Fortezza” (scolpite dallo stesso Domenico Marabitti). Qui possiamo ammirare un paliotto in marmo bianco raffigurante “San Sebastiano curato da Sant’Irene” (opera di Ignazio Marabitti). Il Tabernacolo in pietre preziose è sovrastato da una tela che raffigura “Il Martirio di San Sebastiano” (opera contemporanea posta in sostituzione di un preesistente “Martirio di San Sebastiano” dipinto da Olivio Sozzi andato distrutto durante la II guerra mondiale). Questo dipinto non è altro che il “coperchio della nicchia in cui è contenuta la stupenda statua lignea di “San Sebastiano” (opera di manifattura ed epoca ignota, che come detto prima venne rinvenuta presso l’attuale zona di Marina di Melilli, oggi deturpata dagli insediamenti industriali) ritenuta miracolosa da numerosi fedeli melillesi e siciliani tanto da essere ricoperta da numerosi quanto preziosi Ex Voto. Oltre alla statua del “Bimartire” qui vi è anche custodito il Reliquiario argenteo contenente un frammento del braccio di “San Sebastiano” (difatti esso raffigura un braccio trafitto da una freccia). Sopra l’Altare Maggiore vi è una scultura a forma di sole che raffigura “La Luce di Cristo”. L’Abside della Chiesa (progettata dal sortinese Gaetano Vega) presenta stupendi stucchi policromi del 700, opera del siracusano Francesco Belilla.


Il Presbiterio della Chiesa di San Sebastiano.


L’Altare Maggiore della chiesa recante sia la statua di “San Sebastiano” sia il suo Reliquiario (foto scattata durante i festeggiamenti in cui la nicchia è aperta e si vede chiaramente il Reliquiario esposto ai fedeli).


L’antica Statua raffigurante “San Sebastiano” venerata sia a Melilli sia in buona parte della Provincia di Siracusa.


Particolare del volto della statua che raffigura “San Sebastiano”.

La Navata destra presenta stupendi Altari votivi marmorei riportanti numerose opere d’arte pittorica tra cui citiamo le tele settecentesche che raffigurano “I Santi Pietri e Paolo” (di artista ignoto), “Il Martirio di Sant’Agata” (di Romualdo Formosa), “San Vincenzo Ferreri” (di Olivio Sozzi), “Santa Maria Maddalena” (di Placido Campolo), “I Santi Filippo e Giacomo” (di Litterio Paladino) e “La Deposizione di Cristo con Santa Maria Addolorata” (di artista ignoto); sulla volta della Navata vi sono gli affreschi di Olivio Sozzi che raffigurano “L’Umiltà”, “La Grazia Divina”, “La Fede Cattolica”, “La Contrizione”, “La Castità”, “La Vittoria” e la “Costanza”.

Al termine della Navata destra vi è la Cappella consacrata al “Santissimo Sacramento” dentro la quale vi è uno stupendo Altare recante Tabernacolo e Ciborio in marmo policromo; qui possiamo ammirare notevoli stucchi policromi.

La Navata sinistra presenta anch’essa belli Altari in marmo con stupende opere d’arte pittorica del settecento che raffigurano “Il Cristo Crocifisso” (un “Crocifisso” dipinto opera di Pietro Sassi e Emanuele Torres), “La Sacra Famiglia” (di Placido Campolo), “Le Anime del Purgatorio con Cristo e la Madonna” (di Olivio Sozzi), “La Madonna della Colonna o del Pilar” (sempre di Olivio Sozzi), “Il Martirio di Santa Lucia” (di Francesco Gramignani) e “Il Martirio di San Bartolomeo” (di Antonio Filocamo); sulla volta della Navata vi sono gli affreschi sempre di Olivio Sozzi che raffigurano rispettivamente “L’Obbedienza”, “La Purità”, “La Misericordia”, “La Devozione”, “La Carità”, “La Verginità” e “La Fortezza”.

Alla fine della Navata sinistra vi è la Cappella consacrata alla “Madonna del Rosario” in cui possiamo ammirare uno splendido Altare in marmo policromo recante un dipinto del primo settecento raffigurante “La Madonna del Rosario insieme a San Sebastiano e ad altri Santi” (opera del pittore Antonio Madiona).

Presso la Sacrestia della Chiesa (da cui si accede presso la Navata destra) vi sono altre opere d’arte scultorea e pittorica tra cui citiamo la presenza di mobili settecenteschi in legno di noce (opera del carpentiere siracusano Nicolò Sapia) e varie tele del pittore catanese Olivio Sozzi che raffigurano alcuni episodi della vita di “San Sebastiano” (“San Sebastiano mentre predica nelle Catacombe di Roma, “San Sebastiano che conforta due suoi Discepoli”, San Sebastiano che si mostra vivo a Diocleziano dopo esser stato martirizzato con le frecce” e “La morte di San Sebastiano”), una tela di artista ignoto che raffigura un “Miracolo di San Sebastiano” e gli affreschi settecenteschi della volta della Sacrestia che raffigurano vari “Profeti del Vecchio Testamento” (opera del pittore sortinese Sebastiano Lo Monaco).

Va detto infine che presso i locali della Canonica (durante il periodo dei festeggiamenti del Patrono) possiamo ammirare alcuni Ex Voto in cera offerti al “Patrono” (che raffigurano parti del corpo sanate dal “Santo”) e la bella “Vara” in cui viene collocato “San Sebastiano”. Essa è collocata a sinistra della Chiesa di San Sebastiano e si presenta come un basso edificio barocco con portone rettangolare d’ingresso sormontato da un balcone con inferriate bombate in ferro battuto alla sinistra del quale vi sono quattro finestre rettangolare con travone di coronamento. L’interno ospita l’appartamento in cui dimorano i preti della limitrofa chiesa.


La Casa Canonica della Chiesa di San Sebastiano.

Per informazioni più dettagliate visitate il sito www.sansebastianomelilli.it.

Torna indietro