*Monterosso Almo, Area iblea di Contrada Montagna (Contrada Montagna – Sorgente Torrente Miele – Volparo, Contrada Montagna – Lavandaio – Poggio Ferca)

Monterosso Almo

*Area iblea di Contrada Pantano
(Contrada Montagna – Sorgente Torrente Miele – Volparo, Contrada Montagna – Lavandaio – Poggio Ferca)

La cuspide nordorientale del territorio ibleo di Monterosso Almo comprende la vasta area iblea nota come “Contrada Montagna” formata da un altopiano posto nell’area che confina ad oriente col territorio comunale di Giarratana, a nordest con la Provincia di Siracusa (territorio di Buccheri) e a nordovest con la Provincia di Catania (territorio di Licodia Eubea), essendo raggiungibile dalle S.P. 11 Monterosso – Buccheri e S.R. 100 Pantano – Gerardo (un tempo facente parte del tratto settentrionale della linea ferroviaria Siracusa – Ragusa – Vizzini) i cui imbocchi sono posti a sud di Monterosso Almo presso la SS 194 Monterosso – Giarratana – Ragusa.

Per la sua vastità la Contrada Montagna si divide in due aree ben distinte, quella orientale in cui sono poste le sorgenti dei Torrenti Miele e l’area iblea di Contrada Volparo (confinante con i territori di Giarratana e Buccheri) e quella occidentale in cui vi sono le sorgenti del Lavandaio posta di fronte all’area iblea di Contrada Alia (confinante col territorio di Licodia Eubea).

L’area orientale della Contrada Montagna la si raggiunge tramite la S.P. 11 andando in direzione di Buccheri costeggiando una masseria fortificata protetta da uno sperone roccioso oltrepassando un edificio di cemento fino a notare un accesso alla nostra destra delimitato da grossi massi di pietra tufacea che formano un particolare “muro a secco”. Questa strada (che più a sud rispunta presso la S.P. 11 in prossimità del Poggio Fungitello) conduce alla masseria (sede di un allevamento intensivo di bovini) in cui di fronte è posto un sentiero sterrato che conduce ad un bevaio, posto sull’area in cui è collocata la sorgente del Torrente Miele, corso d’acqua che lambisce più a sud il sito archeologico di Terravecchia che comprende le rovine dell’antica città di Giarratana distrutta durante il terremoto dell’11 Gennaio 1693. Proseguendo per il sentiero arriviamo su un altopiano noto come Poggio Cantarello che domina il tratto iniziale della cava in cui scorre il Torrente Miele, in cui possiamo ammirare ruderi di terrazzamenti e di insediamenti rurali delimitati da muri a secco, mentre sulle pareti rocciose vi sono alcuni siti di tipo rupestre (necropoli?) non di facile esplorazione. Da qui si può ammirare un ottimo panorama delle aree di Terravecchia e del Monte Lauro. Proseguendo sulla S.P. 11 arriviamo presso un bivio posto prima di una serie di tornanti, dove a sinistra si scende presso un pendio posto in località “Casa Montagna” in cui possiamo ammirare i ruderi di grandi insediamenti rurali dislocati nell’area di cui rimangono solo i basamenti formati da grandi blocchi di pietra, oltre ad un antico abbeveratoio formato da una vasca di pietra e ad una vicina cisterna idrica; da segnalare la presenza di casali rurali e masserie ancora utilizzate dai contadini del luogo. Ritornando sui tornanti della S.P. 11 risaliamo presso un altopiano roccioso (anch’esso comprendente varie rovine rurali) posto in Contrada Volparo al confine con i territori di Buccheri, Licodia Eubea e Giarratana, nell’area più alta del territorio ibleo monterossano che si affaccia presso il Monte Lauro (la vetta più alta dei Monti Iblei). Qui è posta una breve porzione di un’area boschiva a ridosso del suddetto rilievo montano che circonda l’area a ridosso delle sorgenti del Fiume Irminio (in territorio giarratanese) e che si può ammirare imboccando un sentiero posto alla nostra destra (venendo da Monterosso Almo) posto di fianco all’azienda agricolo – zootecnica Eurocarni. Da qui raggiungiamo la sommità dell’altopiano di Contrada Montagna da cui si possono ammirare nitidamente le sopracitate aree iblee poste a ridosso della sorgente del Torrente Miele (verso sudovest) oltre a terrazzamenti agricoli, bevai e cisterne idriche, e ovviamente ad un’ottimo panorama delle aree iblee circostanti.

L’area occidentale della Contrada Montagna che si affaccia sulla valle del Torrente Lavandaio è raggiungibile dalla S.R. 100 Pantano – Gerardo andando a settentrione in direzione di Vizzini e Licodia Eubea. L’area più interessante è rappresentata dal rilievi noto come “Poggio Ferca” posto al confine col territorio di Licodia Eubea e sotto il quale è posta la sorgente principale del Torrente Lavandaio che si raggiunge dalla S.R. 100 da una traversa posta alla nostra sinistra (la prima ad essere asfaltata venendo da Monterosso Almo) collocata dopo un filare di cipressi. Da qui raggiungiamo l’area di Poggio Ferca che si presenta come un rilievo dominato in sommità da una masseria. Da qui parte un sentiero che verso sud costeggia il tratto iniziale della cava in cui scorre il Torrente Lavandaio (che conduce immediatamente a sud di Monterosso Almo spuntando di fronte al ristorante “Il Casale” sulla SS 194), mentre ad ovest e a nord vi sono altri sentieri da cui si raggiunge la sommità del Poggio Ferca e il ciglio meridionale della Cava dei Volaci che separa questo massiccio montuoso dall’altopiano di Contrada Alia (in territorio di Licodia Eubea). Data la vicinanza alle aree del Torrente Lavandaio e di Alia, presso l’area del Poggio Ferca si riscontrerebbero anche vari siti archeologici formati principalmente da resti di antichi terrazzamenti ed insediamenti rurali. Nelle pendici delle limitrofe cave iblee vi sono vari siti rupestri di tipo funerario in particolare lungo la Cava dei Volaci a nord e in prossimità del sito archeologico della “Grotta dei Santi” di Contrada Alia (vedi i link nella pagina precedente per saperne di più). Va detto infine che da qui si può ammirare un ottimo panorama delle limitrofe aree iblee.

Torna indietro