*Monterosso Almo, Tratto monterossano del Lago Dirillo (Diga di Ragoleto)

Monterosso Almo

*Tratto monterossano del Lago Dirillo
(Diga di Ragoleto)

Il Lago Dirillo, noto anche come “Lago di Licodia”, è una grande riserva idrica posta tra i territori comunali di Licodia Eubea (in cui ricade in gran parte), Vizzini e Monterosso Almo, formata dal tratto iniziale del Fiume Dirillo, la cui vallata venne sbarrata tra il 1961 e il 1962 dalla “Diga Ragoleto”, una grande costruzione in cemento armato avente varie chiuse che consentono il proseguimento del fiume verso la sua foce posta a nord di Marina di Acate delimitando l’area di confine tra le Province di Ragusa e Caltanissetta, che prende il nome dall’omonima contrada solcata un tempo dal corso d’acqua creando una vasta riserva idrica utilizzata dalle industrie del polo petrolchimico di Gela (CL), che sono collegate al lago tramite lunghi acquedotti.

Il lago lo si può raggiungere dalle SS 194 Monterosso Almo – Vizzini e SS 514 Ragusa – Catania (uscendo allo svincolo “Licodia Eubea – Mazzarrone – Sciri”) seguendo la segnaletica marrone con su scritto “Lago Dirillo”. Da Monterosso Almo il lago lo si può raggiungere appunto dalla statale per Vizzini imboccando una larga strada alla nostra sinistra seguendo appunto la segnaletica per il sopracitato lago per poi imboccare la traversa alla nostra sinistra (venendo dalla SS 194) posta prima del ponte sul Fiume Vizzini costeggiando una cava di pietre, per poi arrivare al punto in cui i Fiumi Amerillo e Vizzini confluiscono formando il Fiume Dirillo, costeggiato da sentieri che, superando un vecchio mulino abbandonato (meglio noto come “Mulino Canonico”) conducono al margine orientale del Lago Dirillo. Comunque sia l’ingresso principale del lago (quello di più facile accesso) è raggiungibile da Licodia Eubea dalla S.P. 38 III (raggiungibile dalla SS 514 o dalla cittadina licodiana) andando sempre in direzione della segnaletica indicante l’invaso idrico fino al suo ingresso principale da cui parte una stradina da cui si raggiunge la sponda settentrionale del lago artificiale.

Il Lago Dirillo si presenta come un vasto bacino lacustre posto all’interno della cava iblea in cui un tempo il fiume scorreva ma che, grazie allo sbarramento delle acque provocato dalla Diga di Ragoleto, è andato man mano a formarsi occupando gran parte della vallata divenendo l’attuale lago. I fondali sono piuttosto profondi e nuotare all’interno del lago potrebbe essere molto pericoloso (la balneazione è infatti vietata), ma è possibile compiere escursioni e attività di pesca sportiva (con cattura e immediato rilascio delle prede) presso le sponde del lago, popolate da varie specie di pesci di acqua dolce come trote, carpe, lucci e pesci persici. Presso le sponde del lago raggiungibili da Licodia Eubea è posta anche un’area attrezzata per i visitatori dell’invaso lacustre. L’area orientale ricadente tra i territori di Vizzini e Monterosso Almo è circondata da una folta area boschiva e dalle immediate propaggini dei rilievi iblei del Poggio Vascello a nordest e del Monte Casasia a sudest ed è l’area più interna del lago, che comincia ad “aprirsi” andando verso ovest in territorio licodiano, fino allo sbarramento della Diga di Ragoleto posta presso l’omonima contrada tra le aree di Fastucaria e Fossa Quadara a sud e di Torcicoda a nord (zone iblee in cui sono posti anche interessanti ruderi archeologici). La diga la si può ammirare dalla S.P. 38 II che dalla SS 514 si collega a Chiaramonte Gulfi andando sempre verso sudest in direzione della cittadina chiaramontana (oltrepassando il fiume tramite un ponte ad archi), ma l’accesso alle sue principali strutture è severamente vietato ai non addetti ai lavori.

Ad ovest della diga il Fiume Dirillo comincia a scorrere verso sudovest lambendo una vasta area tra le Province di Ragusa, Catania e Caltanissetta e ricevendo le acque di vari torrenti, sfociando poi a nord della frazione balneare di Marina di Acate al confine col territorio di Gela (CL).

Presso il Lago Dirillo come detto in precedenza è vietata la balneazione e non è consigliato nuotare all’interno delle acque del lago, non si lasciano rifiuti di nessun tipo tra le sponde del lago, non si accendono fuochi, non è consentito introdurre specie animalinon si effettuano scavi archeologici non autorizzati, non si accede all’area delle chiuse della Diga Ragoleto, e infine non è consentita la caccia o la pesca di frodo o a scopi alimentari, mentre quella “sportiva” con cattura e immediato rilascio della preda (possibilmente “viva”) è consentita a seconda delle regolamentazioni locali in base alla pesca sportiva in acqua dolce. È comunque possibile effettuare escursioni lungo le sponde del lago (nelle aree di più facile accesso), poter pranzare (a sacco) nelle aree attrezzate ed effettuare lo sport del canottaggio (per chi ne è capace).

Torna indietro