*Monterosso Almo, Poggio Fungitello e Cava Miele

Monterosso Almo

*Poggio Fungitello e Cava Miele

L’estrema area orientale del territorio ibleo di Monterosso Almo è occupata dal rilievo noto come “Poggio Fungitello” che si affaccia presso il confine col territorio giarratanese ed in particolare con l’area di Terravecchia composta da un rilievo montuoso in cui è posto il sito archeologico dell’antica città giarratanese distrutta dal terremoto dell’11 Gennaio 1693. Questa altura è raggiungibile dalla S.P. 11 Monterosso – Buccheri (il cui imbocco è posta sulla SS 194 Monterosso – Giarratana – Ragusa andando in direzione della città buccherese) oltrepassando una serie di tornanti e l’accesso ad una masseria rurale di tipo monumentale, per imboccare poi la prima traversa alla nostra destra; percorrendo questa stradina arriviamo ad un bivio da cui cominciano due strade; a destra si prosegue verso Terravecchia scavalcando il corso del Torrente Miele posto nell’omonima cava, mentre a sinistra vi è una stradina che si ricollega alla S.P. 11 alla nostra destra vi è una traversa che conduce sulla vetta del Poggio Fungitello (bisogna tenere conto che queste strade sono perlopiù sterrate o in parte asfaltate aventi inoltre considerevoli pendenze, e non è molto consigliabile percorrerle in automobile o con ciclomotori di bassa cilindrata, mentre con biciclette e moto da cross, ma soprattutto a piedi, il percorso è molto più agevole).

Se si decide di salire sul rilievo percorriamo questa salita delimitata ai lati da appezzamenti privati di terreno arrivando sulla vetta del rilievo da cui possiamo ammirare verso ovest un ottimo panorama della cittadina di Monterosso Almo circondata dalle valli dei Fiumi Lavandaio e Amerillo, mentre ad est, continuando a percorrere il sentiero (che diviene sempre più sterrato) arriviamo al ciglio della Cava Miele da cui poter ammirare ad est il rilievo di Terravecchia su cui sono poste le rovine dell’antica Giarratana (qui vi sono collocati dei caseggiati privati in cui l’accesso è vietato). Percorrendo la sopracitata strada (semi sterrata) che si rimette in comunicazione con la S.P. 11 presso la Contrada Montagna, possiamo ammirare ad ovest un ottimo panorama di Monterosso Almo e delle valli dei Fiumi Amerillo e Lavandaio, dalla cui confluenza nasce il tratto iniziale del Fiume Dirillo. Qui vi sono anche caseggiati rurali e terrazzamenti agricoli coltivati perlopiù ad oliveto che sovrastano la limitrofa area iblea di Contrada Pantano.

Se invece si decide di proseguire verso il fondo della Cava Miele, al bivio sopracitato continuiamo a percorrere la stradina posta di fronte a noi (venendo dalla S.P. 11) scendendo dal rilievo e oltrepassando il torrente con modesta portata idrica il cui corso d’acqua si immette più a valle presso il tratto iniziale del Fiume Irminio le cui sorgenti sono poste presso il versante sudoccidentale del Monte Lauro; invece il Torrente Miele si origina presso il versante di un altopiano posto in Contrada Montagna (in territorio monterossano) in cui sono collocate anche le sorgenti di un ramo del Torrente Lavandaio (ad oriente) facendo presagire la presenza di una ricca riserva idrica nel sottosuolo di questa area iblea monterossana.

Comunque sia lungo le pareti della Cava Miele vi sono pareri rocciose coperte da una folta macchia mediterranea in cui si affacciano antichi terrazzamenti ed insediamenti rurali ancora utilizzati. Data la vicinanza al sito di Terravecchia (raggiungibile proseguendo per il sopracitato sentiero) vi sono anche tracce di vari ruderi e no collocati nei pressi dell’omonima area archeologica (per saperne di più visita la sezione del sito riguardante Giarratana) mentre altri ruderi di vario tipo sarebbero sparsi lungo le pareti della cava. 

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