Monterosso Almo, Viale Giovanni XXIII (Circonvallazione di Monterosso Almo, Belvedere sulla Valle del Torrente Lavandaio, Strada panoramica, belvedere sulla Valle del Fiume Amerillo e ruderi archeologici – presunte rovine del Castello di Monterosso Almo)

Monterosso Almo

Viale Giovanni XXIII
(Circonvallazione di Monterosso Almo, Belvedere sulla Valle del Torrente Lavandaio, Strada panoramica, belvedere sulla Valle del Fiume Amerillo e ruderi archeologici – presunte rovine del Castello di Monterosso Almo)

Il Viale Giovanni XXIII è l’arteria viaria più importante della cittadina di Monterosso Almo perché mette in collegamento tra loro i tratti della SS 194 che collegano il centro abitato a Vizzini e Lentini (e quindi all’Autostrada Catania – Siracusa) andando verso nord, mentre verso sud si va per Giarratana e il capoluogo di provincia Ragusa.

Questa strada che venne costruita negli anni 1960 per permettere agli autoveicoli di transitare senza difficoltà all’esterno del centro abitato collegandosi ai sopracitati tratti della SS 194, lambisce ad occidente Monterosso Almo attraversandone la periferia posta a meridione, affacciandosi sulla valle in cui scorre il Fiume Amerillo fungendo allo stesso tempo da “belvedere panoramico” da cui ammirare la suddetta vallata fluviale ma anche buona parte del centro storico monterossano in cui possiamo notare le svettanti chiese cittadine di San Giovanni, Sant’Antonio e Santa Maria Assunta. Nel tratto a nord del Viale Giovanni XXIII prospiciente all’area di Via Acquasanta (a settentrione di Monterosso Almo) è posto un piccolo belvedere panoramico dotato di sedili di pietra e aiuole fiorite da cui poter ammirare un ottimo panorama sulla Valle del Torrente Lavandaio e sulla sua confluenza col Fiume Amerillo.

In questa zona vi sarebbe stato ubicato parte del “Castello Medievale” della città monterossana crollato in seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693 i cui ruderi sarebbero stati localizzati nell’area del viale adiacente agli imbocchi di Via Roma e di Via Santa Maria presso uno sperone roccioso posto a settentrione che si affaccia sulla confluenza tra il Torrente Lavandaio e il Fiume Amerillo (raggiungibile da un’apertura posta alla nostra sinistra venendo dal tratto della SS 194 Monterosso – Vizzini) in cui sarebbero stati localizzati i basamenti di un edificio fortificato. Gran parte dell’area in cui era posto l’antico castello è stata occupata dall’attuale quartiere posto dietro la Chiesa Madre di Santa Maria Assunta sorto nei primi anni del 1700 e ampliatosi col passare degli anni. Tramite Via Santa Maria possiamo inoltre raggiungere l’area dell’ex Chiesa di Sant’Antonio il Vecchio, il primo luogo di culto consacrato a “Santa Maria Addolorata” (Patrona della cittadina monterossana) attraversata da un sentiero sterrato che si collega più a valle alla sponda orientale del Fiume Amerillo. In quest’area ricca di rovine archeologiche di epoca medievale sarebbero stati rinvenuti anche tracce di frequentazione neolitica rinvenendo frammenti ceramici e litici risalenti al 2000 a.C. circa che corrisponderebbero alla presenza di un insediamento abitativo di epoca protostorica presente sull’attuale sito urbano di Monterosso Almo.

Il tratto del Viale Giovanni XXIII che attraversa la periferia meridionale di Monterosso Almo è circondato da moderni edifici in cui oltre ad appartamenti abitativi vi hanno sede anche esercizi commerciali e locali di ritrovo arrivando all’incrocio tra le Vie Verga e Mercato; tramite la Via Verga possiamo raggiungere la Villa Comunale “D’Iapico” della cittadina monterossana, mentre dalla Via Mercato raggiungiamo Piazza San Giovanni entrando nel centro storico monterossano.

Il Viale Giovanni XXIII termina presso il Viale Giovanni Paolo II (da cui comincia il tratto della SS 194 per Giarratana e Ragusa) affiancato dal Cimitero e dal Parco Urbano “Poggio Angeli”, di fianco al quale è posto il Viale Antonio Gramsci (posto alla nostra sinistra venendo dalla SS 194 per Vizzini) che risale verso il rilievo collinare dominato dal serbatoio idrico cittadino in cui è posta l’edicola votiva delle Tre Croci.

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