*Parco Archeologico di Noto Antica, Ginnasio Ellenistico

Presso la Via Maestra all’altezza delle rovine della Chiesa dei Gesuiti, alla nostra sinistra (venendo da nord) troviamo un piccolo sentiero che si inoltra tra la boscaglia e tra alcune rovine di edifici medievali corrispondenti all’area delimitata da un caseggiato rurale in cui poco più a nord era collocata l’antica Chiesa di San Giovanni contraddistinta anche da rovine delle antiche mura ellenistiche dell’antica città nota come “Neas” (da cui si sarebbe sviluppata la medievale Noto). Invece di andare a nord scendiamo verso sudest lungo il prolungamento del sentiero posto sul versante sudorientale del Monte Alveria che è raggiungibile anche dall’area della Piazza Maggiore andando in direzione degli “Orti del Carmine” (primo sentiero alla nostra sinistra venendo dalla Piazza Maggiore, posto adiacente alle rovine dell’antica Chiesa Madre della città). Arriviamo presso un altopiano noto come “Contrada Goliseo” che si affaccia nel tratto della Cava Salitello corrispondente al rilievo noto come “Cugno Vasco” (posto di fronte a noi ad oriente) in cui notiamo  le prime rovine di epoca greca, riconducibili alla leggendaria Neas, che la tradizione vuole fondata dal guerriero siculo Ducezio.  Il sentiero, contraddistinto da rovine di edifici rurali di origine medievale adibiti a stalle o botteghe aventi anche ambienti ipogeici caratterizzati da seminterrati con volta a botte, vira verso uno strapiombo posto sulla Valle del Salitello in cui molto probabilmente era posta l’Agorà dell’antica città greca netina, sotto al quale vi sono vari terrazzamenti in cui sono collocati vari siti rupestri che comprendono una piccola Necropoli sicula formata da varie grotticelle artificiali, ma soprattutto le rovine del “Ginnasio Ellenistico”.

I ruderi del Ginnasio Ellenistico sono ubicati più all’interno e sono riconoscibili per le rovine di un piccolo stadio da cui si accedeva tramite un arco riportante un’iscrizione greca (custodita all’interno del Museo Civico di Noto); difatti questo era un piccolo stadio di epoca greca in cui si svolgevano manifestazioni sportive tipiche dell’epoca greca (lotta, tiro del giavellotto, corsa ecc…) e molto probabilmente ebbe anche le funzioni di “teatro”. Altre iscrizioni vennero ritrovate durante gli scavi attestano la fondazione del Ginnasio al Tiranno Ierone I di Siracusa. Vicino al Ginnasio vi sono i resti di abitazioni rupestri di epoca greca e parte delle antiche mura ellenistiche che cingevano l’antica Neas (scoperte nel 1972 dall’archeologo netino Vincenzo La Rosa). Molto probabilmente in questa zona vi erano anche altre rovine di epoca greco – ellenistica che o sono andate perse col tempo o con gli interventi umani avvenuti in epoca medievale (con l’ipotesi che queste rovine vennero smantellate per ricavarne materiale costruttivo) o sono ancora sottoterra, e bisognerebbe ristudiare e ricondurre una campagna di scavi archeologici più approfondita anche in questa zona.

Il percorso per raggiungere il Ginnasio non è molto pericoloso (basta scavalcare qualche muro a secco), ma essendo in pendenza bisogna ugualmente fare attenzione.

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