*Parco Archeologico di Noto Antica, Sito Archeologico della Grotta delle Cento Bocche (Grotta delle Cento Bocche – Necropoli dell’Età del Ferro – Ipogei e tombe a fossa – Latomie – Fornaci rupestri)

Noto

Parco Archeologico di Noto Antica – Monte Alveria

*Sito Archeologico della Grotta delle Cento Bocche
(Grotta delle Cento Bocche – Necropoli dell’Età del Ferro – Ipogei e tombe a fossa – Latomie – Fornaci rupestri)

Il sito archeologico della Grotta delle Cento Bocche è uno dei più interessanti di Noto Antica in quanto si tratta di un’area avente ruderi risalenti alle epoche neolitico – sicula, greco – romana e bizantina. Il nome di quest’area deriva da una particolare Catacomba rupestre di epoca bizantina ubicata sul piccolo rilievo montuoso che sovrasta la Necropoli Sicula di Noto Antica, raggiungibile facilmente dalla S.P. 64 che, dalla SS 287 Noto – Palazzolo che conduce a Noto Antica; oltrepassando il piccolo ponte arcuato sul Torrente Salitello (posto ad est del Monte Alveria quasi di fronte alle rovine del Castello di Noto Antica) seguendo la strada che conduce presso la Porta della Montagna (ossia l’ingresso al sito archeologico), troviamo alla nostra destra un piccolo spiazzale dove di fronte a noi vi sono i resti di antichi terrazzamenti posti a strapiombo sulla cava del Torrente Salitello; in cima al rilievo è posta la Grotta delle Cento Bocche, adiacente ad un sito rupestre di epoca neolitico – sicula composto da tombe a forno. Essa è riconoscibile perché si presenta come una grossa caverna ad ingresso quadrato delimitata da un muro a secco che la circondava (oggi piuttosto compromesso), che conduce all’interno di una galleria che un tempo ospitava una Catacomba paleocristiana composta da sepolcri “a baldacchino”.

La Grotta delle Cento Bocche, che dopo aver espletato le funzioni cimiteriali, è stata utilizzata prima come ovile fortificato, poi come bunker nella II guerra mondiale, al suo interno della quale vi sono i resti delle antiche tombe “a baldacchino” di cui restano solo i basamenti superiori che si presentano simili a tante ugole (da qui il nome di “Grotta delle Cento Bocche”). Nelle pareti della grotta è possibile ammirare quel che resta di qualche affresco bizantino.

Accanto alla grotta, come detto in precedenza vi è collocata una piccola Necropoli di epoca sicula risalente all’età del bronzo con resti di nicchie scavate nella roccia, a cui si aggiungono sepolcri di epoche più recenti (età del ferro e periodo greco – romano – paleocristiano) composte da nicchioni quadrangolari o ad arcosolio in cui vi erano collocati i loculi sepolcrali.

Presso il limitrofo altopiano vi sono antiche “Latomie” di epoca greca, ossia di cave di pietra in cui venivano estratti i blocchi di pietra utilizzati per la costruzione di edifici sacri, militari e abitativi. Adiacenti ad esse vi sono varie tombe a fossa o semi rupestri di epoca greco – romana che molto probabilmente componevano il sito sepolcrale dell’antica Neas. Molte di queste tombe divennero vere e proprie “Carcare” ossia fornaci per la produzione di calce mentre altri siti rupestri vennero riadattati in epoca bizantina divenendo piccoli oratori rupestri di cui quello certificato è collocato a sudovest del rilievo in cui è posto questo piccolo sito rupestre.

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