Parco Archeologico di Noto Antica, Area della Piazza Maggiore

Percorrendo la Via Maestra da nord, arriviamo presso un’edicola votiva in stile neogotico che segnala la presenza del sito della “Piazza Maggiore”, ossia la piazza principale dell’antica città di Noto posta all’esatto centro del Monte Alveria in cui un tempo vi erano ubicati gli edifici pubblici e sacri più importanti della città netina, che venne ampliata a partire dal 1580 per renderla funzionale all’antica città netina.

Qui la “Via Maestra” si ramificava in due tratti: quello orientale che conduce agli “Orti del Carmine” e alla “Porta della Marina” da cui partiva la strada che comunicava con la “Via Elorina” (la strada costiera che metteva in collegamento le aree meridionali dell’attuale Provincia di Siracusa col capoluogo siracusano e con l’area a nord di esso); e quello occidentale che conduce all’area di “Santa Maria della Provvidenza” occupata dal limitrofo convento.

Presso questa larga piazza vi era ubicato il Palazzo Senatorio con l’adiacente “Fonte di Laocoonte” che dal 1570 circa divenne divenne la sede del comune di Noto al posto del Castello, edificio che continuava a svolgere la funzione di carcere. Ad est della piazza si affacciava l’antica Chiesa Madre consacrata a “San Nicola di Bari” di origine medievale, grande edificio sacro che conteneva le tombe di “San Corrado Confalonieri” e di varie personalità illustri della città medievale, ormai andate perdute. Tra il Palazzo Senatorio e la Chiesa Madre vi era un’ampia arcata che delimitava l’accesso ad una strada che conduceva presso l’area settentrionale degli Orti del Carmine in cui era posto l’omonimo Convento, in cui vi erano poste la sopracitata “Porta della Marina” e la piccola “Porta de Paulo” che si collegava con la sottostante Cava del Torrente Salitello, in cui un tempo si affacciava la “Casa del Rifugio” fondata dal filantropo netino Carlo Giavanti.


Le rovine del Palazzo Senatorio.

Presso la Piazza Maggiore erano collocati anche i Conventi della Badia di Santa Maria Annunziata (posto nell’area meridionale della Piazza Maggiore) e del Convento di San Tommaso (posto ad est in prossimità della “Porta de Paulo”).

Ad ovest della Piazza Maggiore è stata eretta un’edicola commemorativa in memoria delle vittime del Terremoto dell’11 Gennaio 1693, riportante un mosaico che raffigura la “Madonna”.


L’edicola commemorativa posta nel luogo in cui sorgeva l’antica Piazza Maggiore di Noto Antica per commemorare le vittime del terremoto del 1693.


Particolare del mosaico dell’edicola commemorativa che raffigura la “Madonna”.

Oggigiorno attorno alla Piazza Maggiore vi è un folto bosco in cui vi sono numerose rovine di edifici, corrispondenti agli edifici sacri sopracitati e ovviamente ad antiche costruzioni abitative che molto probabilmente facevano parte di grandi palazzi nobiliari che certamente si affacciavano presso questa piazza.


Rovine poste nei pressi della Piazza Maggiore, forse edifici abitativi.

Attualmente dalla Piazza Maggiore si snodano cinque strade; 

  • La “Via Maestra” ossia la strada che è posta a nord della piazza, che si collega al sito della “Piazza di Santa Venera” (presso la quale erano poste le rovine delle Chiese di Santa Venera, della Santissima Trinità, di San Francesco di Paola, dello Spirito Santo, di Sant’Andrea e di Sant’Antonio la Grotta), e alle aree dell’Ospedale della Chiesa di Santa Maria di Loreto, della Chiesa del Santissimo Crocifisso e ovviamente alle zone in cui si trovano la “Porta dei Saccari”, il Castello di Noto Antica” (con la Chiesa di San Michele dentro il Castello) e la Porta della Montagna con le fortificazioni cinquecentesche, al di fuori delle quali partiva a sua volta la “Via Regia” che si collegava con le città dell’altopiano ibleo (di cui le più vicine erano Avola e Palazzolo Acreide) presso cui si affacciavano le Chiese della Madonna della Porta, di Santa Maria di Gesù, di San Giacomo e di Santa Maria della Vittoria;
  • La “Via di San Giovanni” posta a nordest della piazza (anche se l’imbocco è posto dietro ai ruderi del Convento dei Gesuiti) che conduce all’area in cui erano poste la Chiesa di San Giovanni, e le Porte di San Giovanni e del Poggio oltre ai ruderi del Ginnasio e delle Mura Ellenistiche dell’antica “Neas”;
  • La “Via di Santa Margherita” posta a nordovest della piazza (di fianco all’edicola votiva sopracitata) che conduce alla Chiesa di Santa Margherita e alla limitrofa Porta che conduce alla sottostante Cava del Carosello contraddistinta dalle rovine di concerie e mulini rupestri di epoca araba, in cui scorre il Fiume Asinaro che va a formare piccoli laghetti intervallati da varie “marmitte” ossia cascatelle;
  • La “Via degli Orti del Carmine” posta a sudest della piazza che conduce ad un altopiano posto sulla Valle del Torrente Salitello in cui sono poste le rovine del Conventi dei Frati Carmelitani e dei Cappuccini (oltre a quelli di San Teodoro dei Cistercensi, di Santa Chiara delle Clarisse, dei Santi Maria Annunziata e Domenico dei Domenicani, di Santa Maria Immacolata alla Rotonda e del Seminario) oltre che i resti delle Porte della Marina con l’adiacente Chiesa di Santa Maria dell’Itria, del “Castello Nuovo”, dell’Ospedale e della “Porta della Prisegda” (che era posta tra i colli degli Orti del Carmine e di Santa Maria della Provvidenza) e al sito greco degli “Heroa ” (templi rupestri consacrati al culto dei morti);
  • La “Via di Santa Maria della Provvidenza” posta a sudovest della piazza che conduce all’omonimo Eremo (sorto sulle rovine del Convento dei Frati Minori Riformati) posto sul versante sudoccidentale dell’antica città netina su uno sperone roccioso a strapiombo tra le confluenze delle Cave Salitello e Caroello, oltre alle rovine dei Conventi dell’Oratorio dei Padri Filippini, di Santa Maria di Montevergini, di Sant’Agata, del Santissimo Salvatore, San Francesco all’Immacolata oltre alle rovine della Chiesa di San Michele fuori al Castello, di Sant’Elia e dei Santi Pietro e Paolo e i ruderi militari della Caserma dei Cavalleggeri e delle Porte delle Discipline e di San’Elia;

Le Vie Maestra, degli Orti del Carmine e di Santa Maria della Provvidenza sono percorribili anche in automobile, mentre quelle di Santa Margherita e di San Giovanni esclusivamente a piedi.

Va detto infine che il sito della Piazza Maggiore continua ancora ad essere utilizzato come “punto di riferimento” per chi compie escursioni o “esplorazioni” all’interno delle aree più impervie dell’antica Noto in modo che chi rischia di perdersi all’interno di aree non aventi veri e propri “sentieri” percorribili (specie quelle ricoperte da folta vegetazione) possa fare in modo di ritornare indietro presso questa piazza senza correre il rischio di perdersi all’interno dell’area archeologica.

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