*Parco Archeologico di Noto Antica, Porta dei Saccari

Le rovine della Porta dei Saccari fotografate dal Castello di Noto Antica.

A sud del Castello di Noto Antica, seguendo la “Via Maestra”, imbocchiamo un sentiero alla nostra destra che costeggia rovine di vari edifici immerse nella vegetazione spontanea (ruderi di palazzi nobiliari?), entrando in un sentiero delimitato da un reticolato di colore verde che costeggia la Cava Carosello nel ciglio nordoccidentale dell’antica città netina posta sul Monte Alveria arrivando presso una curiosa costruzione a forma di parallelepipedo che non era altro che parte di un bastione che delimitava la “Porta dei Saccari”.

Si trattava di una porta d’accesso secondaria collocata in maniera quasi simmetrica a quella “del Poggio” che si affacciava presso la Cava del Salitello, mentre questa conduceva ad un tortuoso sentiero che scende presso la riva orientale del tratto iniziale del Fiume Asinaro (che, se si ha intenzione di percorrere, bisogna farlo con molta attenzione) in un’area in cui vi sono tracce di siti rupestri collocati presso le pareti occidentali del Monte Alveria, che comprendono case – grotta e ovili fortificati ma non si esclude la presenza di necropoli di varie epoche. Più sotto vi sono tracce di acquedotti e di mulattiere che solcavano le sponde del fiume collegandosi a mulini e concerie rupestri (alcuni di essi collocati all’interno di antichi siti sepolcrali di epoca paleocristiana). E il nome di questa porta deriva da coloro che trasportavano con fatica scendendo verso la valle all’interno di sacchi grano da lavorare e pelli da conciare, e viceversa farine e cuoio (nonché pelli conciate) salendo verso l’antica città netina.

Va detto infine sentiero che parte da questa porta andandosi a collegare col fondo della Cava Carosello è noto come “Scala dei Saccari” ed è uno dei più interessanti del sito di Noto Antica anche per via della fitta vegetazione che lo circonda.

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