Parco Archeologico di Noto Antica, Porta della Montagna

Parco Archeologico di Noto Antica

Porta della Montagna


La cosiddetta “Porta della Montagna”, il principale accesso alle rovine dell’antica città di Noto.

La “Porta della Montagna” era, ed è tuttora l’accesso principale all’antica città di Noto, facente parte delle mura cinquecentesche poste sul sito settentrionale del Monte Alveria. Essa è collocata di fronte alla Pineta di Noto Antica presso la S.P. 64 alla nostra sinistra venendo dalla SS 287 Noto – Palazzolo;  da essa si snoda una grande strada in terra battuta che ricalca l’antica “Strada Maestra” dell’antica città, che percorre buona parte dell’area archeologica.


La strada che percorre il sito archeologico di Noto Antica.

La Porta della Montagna era una delle due principali porte d’ingresso dell’antica città netina (l’altra era la Porta della Marina posta nella zona meridionale della vecchia Noto, nei pressi dell’attuale Contrada Fiumara) che, assieme a altre sette “porte” più piccole fungevano da area di accesso all’interno della fortificata città netina.

La Porta della Montagna, per come si presenta ora, è di origine cinquecentesca ed è stata progettata dall’architetto Pietro Prado e costruita intorno al 1551 in seguito al rifacimento delle mura durante il periodo in cui la Sicilia (e l’area del Val di Noto) erano parte di un vicereame soggetto all’Impero di Spagna retto dall’Imperatore Carlo V d’Asburgo. Essa è posta tra due bastioni piuttosto massicci noti come “Santa Barbara” e “San Corrado” posti rispettivamente ad est e ad ovest. Essa si presenta di forma arcuata, chiusa da un cancello in ferro battuto che viene chiuso durante le ore notturne; a lato vi sono due piccole aperture utilizzate come “feritoie”.


L’ingresso della Porta della Montagna con le due feritoie poste a lato di essa.

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