*Parco Archeologico di Noto Antica, Rovine del Convento di San Teodoro

Percorrendo la Via degli Orti del Carmine dalla Piazza Maggiore, troviamo di fronte a noi un sentiero che raggiunge l’area di “San Giovanni”, in cui ad angolo dovrebbero essere collocate le rovine del Convento Cistercense di San Teodoro, edificio seicentesco edificato all’interno della città di Noto per accogliere la comunità monastica cistercense proveniente dall’Abbazia di Santa Maria dell’Arco (collocata un tempo presso la Contrada Arco situata nell’area di Manghisi e San Marco) fondata dal Conte Isimbardo Morengia nel 1212, che però venne abbandonato nell’anno 1608 a favore del complesso monastico consacrato a “San Teodoro” che ospitò le spoglie del “Beato Nicolò Morengia”. Il convento con la limitrofa chiesa crollarono in seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693, venendo poi ricostruiti nella nuova Noto sul Colle Meti divenendo in seguito (seppur per un breve periodo di tempo) sede della Diocesi di Noto e del Seminario vescovile.

I ruderi del convento sono compresi in una vasta area collocata tra il sopracitato sentiero e la Via degli Orti del Carmine che presenta una fitta vegetazione spontanea che ricopre i resti del complesso monastico e della limitrofa chiesa, comprendenti le fondamenta dell’edificio, le tracce della chiesa ad unica navata che con molta probabilità si affacciava in direzione della “Porta di Paulo” (presso il sopracitato sentiero a nordest della Via degli Orti del Carmine che conduce presso l’area del Ginnasio). Non si sa se vi sono resti di ambienti ipogeici di tipo tombale all’interno del sito ecclesiastico ma molto probabilmente effettuando studi più approfonditi potrebbero dare più informazioni sulla precisa ubicazione di questo edificio monastico e riportare alla luce altri resti correlati ad esso.

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