*Parco Archeologico di Noto Antica, Rovine della Chiesa di Sant’Elia

Parco Archeologico di Noto Antica

*Rovine della Chiesa di Sant’Elia

Arrivando al termine della Via di Santa Maria della Provvidenza, imbocchiamo un breve sentiero alla nostra destra (venendo dalla Piazza Maggiore) che conduce alle rovine della Chiesa di Sant’Elia, edificio di culto medievale consacrato a “Sant’Elia di Noto”, eremita vissuto intorno al secolo 1100 tra la Cava dei Pizzoni e il Monte Sant’Elia precedendo di circa 200 anni l’eremitaggio di “San Corrado Confalonieri. Delle reliquie di questo “Santo” non si hanno comunque ancora notizie certe, si dice che il “Santo” sia misteriosamente scomparso nel nulla e di lui nulla più si seppe, oppure le reliquie esistevano e andarono disperse. Comunque sia a testimonianza del suo culto, andato perduto in favore di quello consacrato a “San Corrado Confalonieri”, rimangono appunto i ruderi di questa chiesa crollata in seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693, le rovine dell’oratorio rupestre in Contrada Sant’Elia (tra i territori di Noto ed Avola) e una chiesa votiva nella nuova città di Noto eretta di fianco al Palazzo Nicolaci – Villadorata; una vera e propria “Chiesa” aperta al culto pubblico verso “San’Elia da Noto” non venne quindi costruita nella nuova Noto (ad eccezione della sopracitata cappella vicina al palazzo dei Principi Nicolaci).

La chiesa era ad unica navata e molto probabilmente era stata costruita riadattando un antico tempio greco posto sul versante sudoccidentale del Monte Alveria che, venne a sua volta riadattato a scopi militari con la collocazione di una torre di avvistamento posta in posizione strategica da cui poter controllare la Valle del Durbo e l’antistante area iblea netina (con il Colle Meti ad oriente e l’area di Testa dell’Acqua ad occidente) e all’orizzonte la costa sudorientale della Sicilia. Nel periodo medievale dopo la conquista normanna venne costruita questa chiesa consacrata a “Sant’Elia” di cui restano i basamenti megalitici delle fondamenta che circondano quella che era l’unica navata dell’edificio sacro. Vi sarebbero anche tracce di altari e della pavimentazione dell’edificio sacro. Seguendo il ciglio del tratto meridionale della Cava Carosello possiamo raggiungere a nord l’area della “Porta delle Discipline” e a sud la zona in cui sono collocati i ruderi di un’altra chiesa, consacrata a “San Pietro” oltre all’Eremo di Santa Maria della Provvidenza.