*Parco Archeologico di Noto Antica, Rovine della “Via Regia”

La “Via Regia” era la principale strada che collegava l’antica città di Noto agli altri centri della Sicilia sudorientale, in particolare alle città dell’attuale Provincia di Siracusa (Palazzolo, Avola e ovviamente Siracusa) e ai centri del ragusano (Spaccaforno, Modica e Ragusa).

Il tratto a nord dell’antica Noto partiva dalla “Porta della Montagna” ricalcando il tracciato delle attuali S.P. 64 che va a collegarsi sia alla frazione netina di Testa dell’Acqua, sia alla SS 287 Noto – Palazzolo, andandosi a collegare con altre strade medievali che conducevano all’antica Avola sul Monte Aquilone e all’attuale Palazzolo Acreide; ad essa era collegata anche la “Regia Trazzera della Montagna”, importante strada che scavalcava la Cava Grande del Cassibile andandosi a collegare con l’area settentrionale del siracusano solcata dalla Valle del Fiume Anapo. Il tratto a sud invece partiva dalla “Porta della Marina” e, ricalcando il tracciato a valle della S.P. 64 presso la Contrada Fiumara, lambiva il Colle Meti (in cui sorge l’attuale città netina) e la valle del Fiume Asinaro per poi collegarsi alle antiche strade costiere come la “Via Elorina” che metteva in collegamento Siracusa a Capo Passero, e ovviamente l’attuale area della Provincia di Ragusa di cui buona parte di essa un tempo faceva parte della Contea di Modica. All’interno dell’antica Noto il tratto della “Via Regia” era compreso nella “Strada Maestra” che dalla Porta della Montagna arrivava presso la “Piazza Maggiore” biforcandosi in due rami di cui quello occidentale che conduce presso l’attuale area di Santa Maria della Provvidenza, mentre quello occidentale conduce presso la zona della Porta della Montagna e quindi al sopracitato tratto a valle della suddetta “Via Regia”.

Oggigiorno di questa strada restano pochi resti nei pressi di Noto Antica collocati a fianco della S.P. 64 che si compongono di brevi tratti di mulattiera attorno al quale vi sono ruderi di antichi insediamenti rurali e di terrazzamenti collocati ai bordi dei rilievi iblei attraversati da questa via, che tramite un ponte arcuato scavalcava la Valle del Salitello di fronte al sito in cui sono ubicati la Grotta delle Cento Bocche e la Grotta del Carciofo.

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