*Parco Archeologico di Noto Antica, Eremo e Chiesa di Santa Maria della Provvidenza

Parco Archeologico di Noto Antica

*Eremo e Chiesa di Santa Maria della Provvidenza

Dalla Piazza Maggiore dell’antica Noto, percorriamo alla nostra destra la “Via di Santa Maria della Provvidenza” fino a meridione arrivando di fronte ad un obelisco che sorregge una “Croce” di pietra, e da li possiamo notare il sito monastico dell’Eremo intitolato a “Santa Maria della Provvidenza”, sorto li dove era posto il Convento Francescano dei Frati Minori Riformati consacrato a “Sant’Antonio di Padova”.

L’Eremo di Santa Maria della Provvidenza è ubicato sul costone sudocccidentale del Monte Alveria che domina le tre Valli del Carosello, del Durbo e di San Calogero (cava iblea che nasce ad occidente sotto l’area della frazione netina di Testa dell’Acqua). Esso era un monastero carmelitano costruito nel 1723 (molto probabilmente progettato dall’architetto Vincenzo Sinatra) sulle rovine del monastero francescano (in cui vi visse l’umanista netino Giovanni Aurispa, che qui svolgeva le funzioni di abate e corista) che dal 1500 appartenne ai Frati Minori Riformati.  Dopo il crollo (molto probabilmente parziale) avvenuto in seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693, il convento venne ricostruito in forme barocche venendo affidato alle Suore Carmelitane, che rimasero qui per mantenere in vita l’unico edificio sacro all’interno del Monte Alveria frequentato da coloro che rimasero a vivere presso questa zona o nelle limitrofe contrade svolgendo quindi la funzione di ritrovo ecclesiastico per i contadini e i pastori che abitavano in quelle zone. Il convento venne sconsacrato nella seconda metà del 1800 in seguito al decreto di eversione dell’asse ecclesiastico redatto nel 1866 dall’allora Regno d’Italia, e gli abitanti della zona ebbero come “luoghi di culto” i vicini siti conventuali di Santa Maria Scala del Paradiso e San Corrado di Fuori. Oggigiorno il Convento e la Chiesa sono abbandonati e vengono utilizzati come vere e proprie “discariche”; dicerie popolane dicono che dentro questo convento si verifichino fenomeni paranormali (in particolare dentro la Chiesa) che sarebbero stati fotografati e registrati e, sempre su questo Convento vi aleggia la leggenda della “Monica Santa” una suora che aveva predetto la distruzione dell’antica Noto e che rimase inascoltata.


L’Eremo Francescano anticamente consacrato a “Santa Maria della Provvidenza”.

L’ingresso all’Eremo è delimitato come detto in precedenza da un piccolo monumento recante una “Croce” in pietra (in cui si finisce il sentiero percorribile in auto), ai cui lati vi sono delle abitazioni ricavate all’interno di caseggiati rurali sorti dopo il sisma del 1693 e abitati da coloro che non vollero abbandonare il sito dell’antica Noto.


Il monumento che indica l’antico luogo monastico francescano.

Poco più in la vi è il cancello in ferro (chiuso con un catenaccio) da cui si accede al Chiostro del Monastero (raggiungibile scavalcando il muretto a secco posto accanto al cancello) in cui vi è anche l’accesso posteriore alla Chiesa ed al Convento.


Il cancello da cui si accede al Chiostro dell’Eremo di Santa Maria della Provvidenza.


Il Chiostro ubicato dietro il Convento.

Sulla sinistra del Chiostro vi è l’imponente parete laterale della Chiesa (con l’annessa Abside) sulle cui pareti vi sono poste due targhe; una alla memoria di Giovanni Aurispa (che come detto prima visse nel preesistente Convento) e una per commemorare è posta una targa in cui si commemora la traslazione delle Reliquie di “San Corrado Confalonieri” presso quest’Eremo ormai abbandonato da tempo, avvenuta nel 1964 in occasione del 700esimo anniversario del terribile sisma che l’11 Gennaio 1693 distrusse la gloriosa città di Noto, capitale storica della grande e storica area chiamata appunto “Val di Noto”.


La parete laterale e l’Abside della Chiesa di Santa Maria della Provvidenza.

Le facciate della Chiesa e del Convento si affacciano su di uno scenografico sagrato che domina ad est la Valle del Salitello, mentre la parete meridionale si affaccia presso la vasta Valle del Durbo.


La Valle del Salitello fotografata dal Sagrato della Chiesa dell’Eremo di Santa Maria della Provvidenza.

La facciata della Chiesa è in forme barocche divisa in due ordini orizzontali; quello inferiore presenta un ampio portale arcuato (murato dall’interno) e quattro pilastri che sorreggono una semplice trabeazione, sopra cui è posto l’ordine superiore recante la bella finestra centrale decorata con bassorilievi geometrici e sormontata da un timpano semicircolare aperto, accanto alla quale vi sono due nicchie. Quattro pilastri sostengono in fine il frontone triangolare che corona la facciata della Chiesa. A sinistra della facciata vi è la piccola cella campanaria (ormai vuota).


La facciata della Chiesa di Santa Maria della Provvidenza.

Il limitrofo Convento (posto a sinistra della Chiesa) presenta una facciata piuttosto semplice formata da finestrelle superiori e inferiori, ed un piccolo portoncino d’accesso (chiuso con un catenaccio) sopra cui vi è posizionato un piccolo balcone.


La facciata del Convento dell’Eremo.

L’ala meridionale del Convento è contraddistinta da una porta chiusa cancelletto di ferro sopra cui vi è un balcone, e da una parete contraddistinta da una serie di pilastri portanti nel mezzo dei quali vi sono delle finestre (alcune di esse murate).


La parete esterna del Convento posta a meridione.

Se si vuole visitare l’interno del Convento bisogna accedere dal Chiostro di cui abbiamo parlato prima, scavalcando i muri a secco accanto al cancello; qui possiamo ammirare le stalle e i magazzini del Monastero.


Quel che resta di un magazzino posto presso il Chiostro dell’Eremo di Santa Maria della Provvidenza.

Alla nostra sinistra troviamo una porticina (posta accanto alla parete della Chiesa) che conduce all’interno del Convento (quando si entra a visitare l’edificio è consigliabile munirsi di torce o lumi a gas e soprattutto essere in compagnia poiché molte zone sono al buio). Appena entrati notiamo delle scale (murate da una parete facilmente che si può facilmente scavalcare) che conducono alla parte superiore del Convento (in cui vi sono le stanze in cui alloggiavano le monache, poste su di un lungo corridoio alla nostra destra) e il campanile della Chiesa). A destra vi è un lungo corridoio (con alcune stanze presso cui troviamo un artistico cancello in ferro battuto, chiuso con un lucchetto. A sinistra conduce ai sotterranei del Convento (zona che non è consigliabile esplorare) e alla Chiesa.

L’interno della Chiesa presenta un’unica Navata recante interessanti Altari (che a prima vista sembrano sarcofagi in pietra). Qui possiamo ammirare la bella volta a botte riportante splendidi stucchi affreschi e stucchi policromi. Il Presbiterio presenta uno splendido Altare in marmo sovrastato da quella che era l’allocazione di una pala d’altare (ormai andata perduta come tutte le opere d’arte pittoriche e scultoree che stavano all’interno di questa Chiesa).


L’interno della Chiesa di Santa Maria della Provvidenza.


Gli Altari laterali della Chiesa.


La bella volta della Chiesa.

Da ammirare infine le belle decorazioni in stucco policromo che adornano la sommità dell’Abside della Chiesa.


Gli splendidi stucchi policromi che adornano l’Abside della Chiesa di Santa Maria della Provvidenza.

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