*Parco Archeologico di Noto Antica, Valle del Salitello (Ponte Salitello, Passo dei Buoi, Necropoli neolitico – sicula, Rovine della Chiesa di Santa Maria della Vittoria)


La Valle del Salitello fotografata dall’Eremo di Santa Maria della Provvidenza.

Dalla SS 287 andiamo in direzione “Eremo della Madonna della Scala” e “Noto Antica”. La Valle del Salitello è la cava ubicata ad est del Monte Alveria (che in passato ospitava l’antica città di Noto, ora ridotta ad un cumulo di rovine) nel cui fondo scorre il torrente chiamato appunto “Torrente Salitello”, scavalcato da un ponte ad arco di origine medievale ma ricostruito nel 1700 su cui è posto il tratto della S.P. 64. 

Il corso del Torrente Salitello, che si origina in Contrada Farfaglia (a nord di Noto Antica) presenta una portata idrica più scarsa rispetto alla Cava Carosello in cui è posto il tratto iniziale del Fiume Asinaro, per questo non vi sono presenze di impianti quali mulini e concerie come nella suddetta Cava Carosello, ma comunque ebbe un’importante funzione militare in quanto l’area presentava imponenti fortificazioni che circondavano il versante orientale del Monte Alveria che si affacciava su questa cavità, di cui vanno citate le mura e i bastioni cinquecenteschi posti a nord del sito archeologico del Monte Alveria. In questa zona vi sono situati i ruderi più antichi dell’antica Noto, risalenti al periodo greco, ossia i resti del Ginnasio e degli “Heroa” (vedi link nella pagina precedente per saperne di più).

Presso le pareti di questa cava iblea nota anche come “Cava Pisciatura” vi sono siti rupestri comprendenti le necropoli note come “Grotta delle Cento Bocche”, “Grotta del Carciofo” e la “Necropoli Sicula di Noto Antica” posti nella parete nordoccidentale della cava a poca distanza dal piccolo ponte sulla S.P. 64, mentre in quella orientale vi sarebbe collocato il sito della Chiesa consacrata a “Santa Maria della Vittoria”. La chiesa sarebbe stata collocata presso la parete orientale della Cava Salitello di fronte al sito del Castello di Noto Antica e le rovine sarebbero state individuate e transennate da un reticolato di colore verde ma è possibile ammirarle dalla S.P. 64; si tratterebbe di resti delle mura perimetrali e della pavimentazione.

Presso le pareti dell’intera cava, che a sud del Monte Alveria si congiunge alla Cava Carosello dando origine alla vasta Valle del Durbo, sono stati individuati vari siti rupestri di varie epoche comprendenti necropoli neolitiche collocate a sud e a nord del Monte Alveria, nonché “case grotta” poste in prossimità dell’abitato dell’antica Noto, di cui l’esempio più importante sono le “Celle del Crocifisso” poste sotto le rovine dell’omonima chiesa collocata all’interno del sito che ospitava l’antica città. Vi sarebbero anche rovine rupestri di epoca greca (mura di cinta dell’antica Neas, che si affacciava proprio su questa cava, e forse anche di altre rovine da scoprire o da catalogare) e di vari bastioni medievali e cinquecenteschi.

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