Parco Archeologico di Noto Antica, Via Maestra e asse urbano dell’antica città di Noto (Via Maestra – Via degli Orti del Carmine – Via di Santa Maria della Provvidenza – Sentieri occidentali ed orientali sul Monte Alveria)


La “Via Maestra” di Noto Antica.

La “Via Maestra” (o “Strada Maestra”) è la principale strada dell’antica città di Noto Antica che collegava tra loro le Porte della Montagna e la Piazza Maggiore, biforcandosi rispettivamente verso le aree degli “Orti del Carmine” ad est in cui sono poste le rovine della “Porta della Marina” che era quella meridionale della città che si collegava alla strada parallela al Fiume Asinaro (attuale tratto a valle della S.P. 64) che conduceva (e conduce tuttora) al Colle Meti in cui è posta la nuova Noto; e di “Santa Maria della Provvidenza” ad ovest; al centro la strada conduceva alla “Porta della Pristegda”, che si affacciava presso una piccola cavità posta al vertice meridionale del Monte Alveria, dove il rilievo montano va a formare un cuore delimitato dai colli del Carmine e di Santa Maria della Provvidenza, in cui ora è posto il tratto meridionale della strada in terra battuta che solca l’intero sito archeologico da nord a sud, che riporta la dicitura “S.P. 64” anche se non è una vera e propria via aperta al traffico veicolare.

Presso la “Via Maestra” si affacciavano i più importanti edifici della città di Noto di cui vanno citate le Chiese del Crocifisso, dell’Ospedale di Santa Maria di Loreto e dei Gesuiti, oltre al Palazzo Landolina di Belludia, poste a nord della “Piazza Maggiore”, e oggigiorno continua ad avere la principale funzione di “strada di transito” anche se collocata all’interno delle rovine dell’antica città netina.

Nei versanti occidentali ed orientali del Monte Alveria sono posti altri due sentieri paralleli alla “Via Maestra” che corrispondevano agli accessi delimitati dalle Porte dei Saccari, di Santa Margherita (ad ovest), del Poggio e di San Giovanni (ad est) che si affacciavano sulle Valli del Carosello e del Salitello, che per alcuni tratti sono antropizzati presentando però tratti impervi. Questi sentieri sono posti sul tratto più basso della città di Noto sul Monte Alveria corrispondenti al ciglio delle Cave Salitello e Carosello, a differenza della Via Maestra collocata in quello centrale più alto e da essa raggiungibili attraverso altri sentieri che ricalcano l’antica struttura viaria a “lisca di pesce” che terminava nel tratto della Piazza Maggiore. In queste aree vi sono molte rovine archeologiche dell’antica Noto corrispondenti a chiese, opere difensive e ruderi di epoca greca. Nelle colline degli Orti del Carmine e di Santa Maria della Provvidenza vi sono i prolungamenti di questi sentieri ma non sono del tutto antropizzati e il loro percorso è più difficile.

Va detto infine che se l’intera rete viaria dell’antica città di Noto (che comprende oltre ai sentieri principali anche le antiche viuzze e i vicoletti della città medievale) venisse resa fruibile antropizzandola del tutto, l’intero sito archeologico sarebbe molto più facile e sicuro da visitare.

Torna indietro

Torna alla pagina principale di Noto