*Noto, Baulì; Bosco di Baulì e rovine siculo – bizantine

Noto, Baulì

*Bosco di Baulì e rovine siculo – bizantine

Il folto ed interessante Bosco di Baulì.

Dal Feudo di Case Iudica parte una stradina sterrata che, dopo aver oltrepassato un magazzino – stalla abbandonato (appartenente sempre al feudo) ci conduce al grande Bosco di Baulì (uno dei pochi boschi spontanei degli Iblei) posto sulla riva sinistra del Torrente Baulì (posto sotto i Dieri) che scorre sotto l’omonima cava.

Si tratta di un grande bosco che molto probabilmente serviva da riserva di caccia per i Baroni Iudica in cui possiamo ammirare secolari Roverelle, Lecci, Frassini e Querce, nonché numerose piante spontanee che sorgono nell’area iblea della Sicilia. Attorno vi sono i campi coltivati che appartenevano al Feudo con ancora intatti gli edifici che servivano per controllare la zona, al cui interno vi sono ancora oggetti e veicoli agricoli sia antichi che moderni (visto che l’area è ancora coltivata).

All’interno di questo bosco vi sono comunque numerose rovine archeologiche di epoca sicula e bizantina come resti di tombe a fossa, di catacombe scavate nella roccia e molto probabilmente quelli di una Basilica Paleocristiana di epoca bizantina.

Dal punto di vista paleontologico la zona presenta numerose caverne scavate dalla forza erosiva del Torrente Baulì che, unita all’umidità della zona creata dal sottobosco, ha anche creato numerose spaccature nelle rocce attigue formando stretti e profondi pozzi naturali posti sul ciglio della Cava di Baulì.