*Noto, Baulì; Cava e Torrente Baulì


Foto panoramica della Cava di Baulì.

Proseguendo per il sentiero che ci conduce ai Dieri, si scende nella Cava di Baulì posta tra le contrade netine Baulì – Case Iudica, Frattina, Deddera, Saraceni, Filiciazzo, Pianette – Cinque Porte e Arco e quelle palazzolesi di Fondi e Porticaletto.

È una piccola cava facile da raggiungere (anche se il sentiero non va sottovalutato) immersa in una folta macchia mediterranea che va ad unirsi al soprastante Bosco di Baulì formando un particolarissimo ecosistema umido in cui vi crescono anche muschi, particolari tipi di licheni rossastri (presenti un po dovunque nelle rocce iblee soggette ad umidità) e anche vari tipi di funghi (commestibili e no, in ogni caso se non si ha il brevetto di micologia non bisogna assolutamente toccarli e raccoglierli poiché potrebbero essere velenosi) e tartufi (difficili da trovare).

Scendendo per il sentiero ci immettiamo nella cava accanto al piccolo torrente che nasce presso il Pozzo di Baulì (situato in Contrada Frattina) passando poi sotto i Dieri di Baulì (vedi il prossimo link per saperne di più) andando ad ammirare le numerose rovine archeologiche poste nel fondo cava e nelle sue pareti.

Questa cava infatti è colma di anfratti e grotte naturali e artificiali di diverse epoche (che vanno da quella neolitico – sicula a quella paleocristiana – bizantina) utilizzati come Necropoli e Oratori Rupestri. Le tombe sono riconoscibili dall’accesso (a forno o con piccole lesene se sono di epoca neolitico – sicula, a baldacchino o a fossa semiterranea se sono paleocristiane o bizantine).

Da segnalare il sito sepolcrale di “Cozzo Tondo” (rilievo posto tra la confluenza tra il Torrente Baulì e il tratto iniziale del Fiume Cassibile) avente molti sepolcri di epoca neolitico – sicula a grotticella nonché vari siti rupestri bizantini.

Altre rovine archeologiche sono date dai resti di mulattiere e carraie di cui, una di esse dovrebbe essere il tratto terminale della mitica “Regia Trazzera della Montagna” che andava a collegare i paesi di Avola, Noto. Canicattini Bagni e i centri posti a nord di Siracusa con l’antica Palazzolo medievale.

Nella Cava di Baulì sono posti anche numerosi caseggiati appartenenti al Feudo degli Iudica, che molto probabilmente ospitavano anche dei mulini – frantoi che usufruivano delle acque del torrente per azionare i loro palmenti interni in cui macinavano cereali e olive per ottenerne farine ed olio. Da ammirare anche un interessante abbeveratoio settecentesco alimentato dalle acque della Sorgente Baulì. 

La Cava di Baulì termina immettendosi nel tratto iniziale del Fiume Cassibile posto presso la Contrada Saraceni, che da qui in poi scenderà verso sud all’interno di un’altra stupenda cava iblea, la Cava Cinque Porte.