Noto, Cattedrale dei Santi Nicola di Bari e Corrado Confalonieri

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Noto

Cattedrale dei Santi Nicola di Bari e Corrado Confalonieri
(San Corrado alla Cattedrale)


L’imponente Cattedrale di San Nicolò, considerata come una delle chiese più belle del barocco siciliano.

La storica e imponente Cattedrale di San Nicola di Bari o di San Nicolò, chiamata anche come “San Corrado alla Cattedrale”, ma meglio nota in ambito popolare come “A Cattedrali i San Currau” (“La Cattedrale di San Corrado”) o semplicemente con il termine “Matrici i Nuotu” (“Matrice di Noto”), è situata nella piazza centrale di Noto di fronte al Palazzo Ducezio (Municipio).

Quest’edificio sacro è un esempio di come la buona volontà dell’uomo può cambiare le sorti di un destino avverso.

 Difatti come tutti sappiamo, la volta e la cupola della Cattedrale netina crollarono rovinosamente poiché la vecchia struttura in pietra della volta, per giunta segnata dal terremoto di Santa Lucia (13 Dicembre 1990), arrivò a consumarsi internamente e a crollare quasi del tutto la notte del 13 Marzo 1996 risparmiando solamente la facciata, una parte della Navata laterale sinistra e l’antica Urna argentea in cui sono riposte le ossa di “San Corrado Confalonieri”.

Tutti gli affreschi interni e le decorazioni murali in stucco e a bassorilievo andarono irrimediabilmente persi, mentre la chiesa rimase letteralmente scoperchiata.


L’interno della Cattedrale di Noto prima del crollo avvenuto il 13 Marzo 1996.

Ciononostante per un intero decennio sono stati eseguiti intensi lavori di ricostruzione che hanno fatto si che la volta, la cupola e le navate laterali siano state completamente ricostruite e consolidate; nel frattempo è stata restaurata anche la facciata.

Dopo 11 anni di intensi lavori, il 18 Giugno 2007 la Cattedrale di Noto è stata riaperta al culto con una sontuosa cerimonia a cui hanno partecipato molte autorità statali ed ecclesiastiche, in cui l’urna contenente le spoglie di “San Corrado” venne riposta nel suo Altare. 

Oggigiorno i lavori riguardanti le parti crollate sono stati brillantemente chiusi e si è provvisto ad affrescare nuovamente l’interno della chiesa; difatti gli affreschi della cupola, dell’abside e della volta sono stati completati, mancano solo quelli dei transetti laterali come vedremo più sotto.


La Cattedrale di Noto con la Cupola completamente restaurata.

Lasciando stare il discorso legato al crollo e al restauro, passiamo alla descrizione generale della Cattedrale di Noto.

Essa è la più imponente Chiesa Vescovile della Provincia di Siracusa (ancor più grande della Cattedrale di Santa Lucia sita in Ortigia nel centro storico di Siracusa) ed è considerata come uno dei monumenti sacri più importanti dell’intero Sud Italia, essendo nota soprattutto come uno dei principali simboli del barocco netino essendo iscritto nel 2002 nella lista dei “Luoghi Patrimonio dell’Umanità” Unesco nell’ambito delle “Città Barocche del Val di Noto”.

La prima Chiesa “Matrice” (o “Chiesa Maggiore”) consacrata a “San Nicola di Bari” venne edificata molto probabilmente in forme arabo – normanne presso l’antica Noto sul Monte Alveria presso il sito della “Piazza Maggiore” nel periodo attorno all’anno 1080 circa.

Uno studio condotto dall’Università del Palermo noto come “Progetto EFIAN” (“Experimental Fruition Ingenious Ancient Noto”) ha “ricostruito” l’aspetto esterno di questo importante luogo di culto (per saperne di più visita il sito www.ancientnoto.com o la pagina facebook del progetto EFIAN).

Comunque sia, all’interno di questo edificio sacro era praticato il culto al “Santo Vescovo” proveniente dalla città turca di Mira che, prima della venuta di “San Corrado Confalonieri” era venerato come “Patrono” dell’antica città netina.

La chiesa divenne importante per il culto a “San Corrado Confalonieri” il cui corpo vi venne traslato nel 1351 e riposto nell’attuale urna argentata progettata da Giovanni Manuella nell’anno 1566 dopo la beatificazione del “Santo Eremita” avvenuta nel 1515.

Nel 1600la chiesa venne elevata al titolo di “Collegiata” divenendo così uno dei maggiori luoghi di culto del Val di Noto.

L’11 Gennaio 1693, in seguito al terribile terremoto che distrusse la Sicilia orientale e ovviamente l’antica Noto, avvenne il totale crollo dell’antica Chiesa Madre della città netina, sotto le cui macerie venne rinvenuta intatta l’urna argentea contenente le ossa di “San Corrado”.

I lavori per la riedificazione della nuova Chiesa Madre di Noto cominciarono nel 1694 con la collocazione del nuovo sito ecclesiastico all’esatto centro del Colle Meti.

L’edificio venne progettato in un primo tempo dall’architetto siracusano Rosario Gagliardi che ridisegnò la nuova chiesa in chiave tardo barocca comprendente quindi un’alta facciata a torre (molto probabilmente simile a quella delle Chiese di San Giorgio di Ragusa e Modica), ma per vari contrattempi essa rimase incompiuta.

Nonostante ciò la chiesa venne aperta al culto nel 1703.

L’attuale facciata venne progettata nel 1740 da Vincenzo Sinatra per volere dei Marchesi Di Lorenzo del Castelluccio, venendo portata a compimento solo nel 1780 poiché la sua maestosità e la difficoltà nel modificare l’originario prospetto costò moltissimi anni di lavoro.

Ebbe inoltre la funzione di principale “Chiesa Sacramentale” della città netina consacrata al culto del “Santissimo Sacramento” assieme alle chiese del Santissimo Crocifisso, di San Michele, dello Spirito Santo e di Santa Maria alla Rotonda.

Nel 1833 venne completata la scenografica scalinata che la collega alla sottostante Piazza Duomo.

Nel 1844 venne innalzata a ruolo di Cattedrale della neonata Diocesi di Noto da Papa Gregorio XVI.

Alla fine del 1800 venne costruita la cupola progettata dall’architetto netino Giuseppe Cassone.

 Nel 1940 la Cattedrale di Noto venne proclamata dal governo italiano “Monumento Nazionale”, e dopo il secondo conflitto mondiale subì profondi interventi di rifacimento e di restauro che interessarono appunto la volta e parte degli altari.

Dopo i sopracitati restauri avvenuti dopo il crollo del 1996 completati nel 2007 (riguardanti anche il completamento delle opere pittoriche presso la volta, la cupola, l’abside e i transetti), la Cattedrale venne eretta al ruolo di “Basilica Minore” da Papa Benedetto XVI nella data del 21 Gennaio 2012.

Come detto in precedenza, nel 2002 la Cattedrale di Noto venne iscritta nella lista dei “Luoghi Patrimonio dell’Umanità”, facendo così parte dell’ambito delle “Città Barocche del Val di Noto” tutelate dall’Unesco.

Dopo il riassunto storico sulle vicende della Cattedrale netina, passiamo alla sua descrizione.

Essa si affaccia su di un grande sagrato raggiungibile da una monumentale scalinata delimitata da pinnacoli a coppa, su cui si erge facciata di gusto barocco divisa in due ordini orizzontali, caratterizzata da ampie colonne e pilastri i cui capitelli in stile corinzio sostengono la robusta trabeazione merlata.

Più sopra si nota un’ampia finestra ai lati della quale vi sono quattro colonne in stile corinzio che sostengono l’architrave superiore di forma triangolare, sormontato da sei pregevoli pinnacoli a coppa.

Ai lati delle colonne vi sono le statue degli “Evangelisti Matteo Marco Luca e Giovanni”, scolpite nel 1786 dallo scultore catanese Giuseppe Orlando.

I tre portali inferiori di forma rettangolare sono sormontati da timpani semicircolari; sopra il portale centrale vi è posto lo scudo crociato simbolo di Noto, mentre sopra quelli laterali vi sono due nicchie sormontate da piccoli timpani spezzati.

L’apertura del portale centrale è contraddistinta dalla presenza del portone in bronzo raffigurante episodi della vita di “San Corrado Confalonieri”, opera eseguita dallo scultore Giuseppe Pirrone e collocata presso il medesimo accesso principale della cattedrale nel 1982.

Ai lati della facciata vi sono due torri, quella di sinistra è di tipo campanario, mentre in quella di destra vi è un orologio meccanico caratterizzate entrambe da una semplice nicchia arcuata.

Le due torrette sono inquadrate da quattro pilastri corinzi che sostengono una piccola arcata triangolare avente ai lati dei piccoli pinnacoli a coppa che circondano la cupoletta centrale.

Nella facciata della Cattedrale di San Nicolò notiamo inoltre dei piccoli fori comunicanti con delle canalizzazioni interne che servono per stabilizzare la chiesa, creando una specie di vuoto tra i blocchi di pietra che compongono la struttura portante dell’edificio.

Difatti un’altra causa del crollo potrebbe anche essere stato il riempimento di questi buchi avvenuto durante i numerosi lavori effettuati durante la seconda metà del 1900, tanto sta che dopo accurati studi questi fori sono stati riaperti.

A lato della Cattedrale, presso le Vie Papa Giovanni XXIII e Rinaldo Montuoro possiamo ammirare gli eleganti prospetti laterali, entrambi inquadrati da eleganti pilastri con capitelli corinzi.

Le aree corrispondenti agli accesi laterali posti presso le strade sopracitate, sono è caratterizzate al centro da un elegante portale arcuato sormontato da un timpano spezzato con alla base varie decorazioni in bassorilievo, da quattro nicchie laterali arcuate sormontate da timpani triangolari, nonché dalle finestre laterali abbellite da eleganti timpani spezzati.


Foto della facciata della Cattedrale di Noto dopo gli interventi di restauro.


La Cattedrale di Noto fotografata dalla Piazza Municipio.


Particolare delle decorazioni barocche della facciata della Cattedrale.

All’interno la chiesa è suddivisa in tre grandiose Navate disposte a “Croce Latina”, tutte mirabilmente restaurate dopo i lunghi lavori che hanno ridato lustro a quest’edificio sacro.


L’interno della Cattedrale di Noto dopo i restauri.

La Navata centrale si presenta piuttosto ampia caratterizzata dal colore bianco della pietra netina, riportante arcate e merlature ricostruite tali e quali a quelle originarie.

La vecchia Navata però presentava superbe pitture murali dipinte nella seconda metà del 1900 opera dei pittori Armando Baldinelli e Nicola Arduino. Gli affreschi del Baldinelli raffiguravano “La Resurrezione di Cristo”, “La cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso” e “Cristo Pantocratore”, posizionati rispettivamente sulle pareti del presbiterio e sull’abside.

Quelli dell’Arduino raffiguravano “Il Trionfo di San Corrado” e il “Battesimo di Gesù” ed erano posizionati rispettivamente sulla volta centrale e dentro la cappella del Fonte Battesimale.

Questi affreschi sono andati persi con il crollo del 1996.

La volta della Cattedrale presenta nuovi cicli di affreschi.

Sulla volta vi è l’affresco dipinto nel 2013 raffigurante “La Gloria di Maria Assunta” con ai lati le “Quattro Virtù Cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza” (opera del pittore emiliano Lino Frongia).


I nuovi affreschi posti sulla volta della Cattedrale.


L’affresco della volta della Cattedrale di Noto raffigurante “La Gloria di Maria Assunta e le Quattro Virtù Cardinali”.

Presso la nuova cupola vi sono gli affreschi dal pittore russo Oleg Supereko; nei quattro pennacchi che la sorreggono vi sono le figure affrescate dei “Quattro Evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni” mentre sulla medesima vi è la raffigurazione della “Pentecoste”.

Nei due transetti devono essere pitturate le figure del Padri della Chiesa e di “Santa Maria Scala del Paradiso” (rispettivamente in quelli di sinistra e di destra).


Gli affreschi posti presso la cupola della Cattedrale di Noto raffiguranti i “Quattro Evangelisti” e la “Pentecoste”.

Nel Presbiterio possiamo ammirare uno splendido Coro ligneo, il bell’Altare Maggiore in marmo policromo e lo splendido Trittico del settecento che ritrae “San Nicolò di Mira” (nella pala centrale), il “Beato Guglielmo da Noto” (nella pala destra) e “San Corrado Confalonieri” (nella pala sinistra).

Bisogna dire infine che ingressi alla Canonica della Cattedrale sono sormontati da due eleganti timpani semicircolari.


L’area presbiterale della Cattedrale di Noto.

L’Abside del Presbiterio è stata affrescata dal pittore marchigiano Bruno D’Arcevia nel 2013.

L’affresco raffigura “Il Cristo Pantocratore” affiancato dalle figure della “Madonna”, “San Giovanni Battista” e in alto la raffigurazione della “Santissima Trinità” e sotto le figure dei “Santi Basilio, Girolamo, Teresa del Bambino Gesù, Agostino, Ambrogio, Teresa d’Avila, Gregorio Magno e Giovanni Crisostomo”.

Al centro del catino absidale vi è posta la raffigurazione del “Trono del Giudizio Universale”.


Gli affreschi del presbiterio della Cattedrale di Noto.


Il nuovo affresco del “Cristo Pantocratore” posto sull’Abside della Cattedrale.

Opposto al Presbiterio vi è la parte interna del Portale d’ingresso in cui su due poderose colonne che vanno ad inquadrarlo, vi è un timpano barocco di tipo spezzato che al centro riporta lo stemma della famiglia nobiliare dei Confalonieri, a cui apparteneva “San Corrado”.

Da ammirare anche le vetrate artistiche dell’artista toscano Francesco Mori che raffigurano molti “Santi” venerati in Sicilia (tra di essi i “Santi Patroni” delle città della Diocesi di Noto) e in Italia.


Lo stemma dei Confalonieri posto sulla parte interna del Portale d’ingresso.

Negli Altari della Navata sinistra possiamo ammirare (andando dall’Altare posto vicino al portale d’ingresso al Transetto sinistro): la tela raffiguranti “San Francesco di Paola” (opera del pittore netino Costantino Carasi), il dipinto che raffigura “Lo Spasimo della Sicilia” (copia di un dipinto di Raffaello attribuito al pittore siracusano Raffaele Politi), la statua lignea raffigurante il “Sacro Cuore di Gesù” (posta su un Altare in marmo policromo) accanto al quale vi sono due statue di “Angeli” che fungono da porta cero, e in una nicchia limitrofa vi è la bella statua raffigurante  “La Madonna col Bambino” risalente al XV Secolo (il periodo precedente al terremoto del 1693) di artista ignoto, la tela che raffigura “Le Anime del Purgatorio” (sempre del pittore Costantino Carasi) e la statua che raffigura “Santa Rita da Cascia” (contemporanea), la statua marmorea di “San Michele Arcangelo” attribuita alla scuola scultorea dei Gagini proveniente dalla Chiesa di San Michele Arcangelo (e prima del crollo posta nel Seminario Vescovile).

Nel transetto sinistro vi è posto un bel “Crocifisso” ligneo proveniente da Noto Antica. Va detto infine che in questa Navata vi sono le tombe gentilizie dei Vescovi Mario Giuseppe Mirone e Giuseppe Vizzini.


La tela che raffigura “San Francesco di Paola”.


Il dipinto raffigurante “Lo Spasimo della Sicilia”.


L’Altare consacrato al “Sacro Cuore di Gesù”.


La statua raffigurante il “Sacro Cuore di Gesù”.


I due “Angeli” porta cero.


La statua che raffigura la “Madonna col Bambino”.


La tela raffigurante le “Anime del Purgatorio”.


La statua raffigurante “Santa Rita da Cascia”.


La bella statua raffigurante “San Michele Arcangelo”.


L’Altare del Transetto sinistro della Cattedrale consacrato al “Santissimo Crocifisso”.


Lo splendido “Crocifisso Ligneo” posto nel Transetto sinistro della Cattedrale.

In fondo alla Navata sinistra vi è la “Cappella del Santissimo Sacramento” (che non è stata interessata dal crollo della Cattedrale) decorata da stucchi murali policromi e da figure di “Santi e Angeli” in stucco bianco attribuiti allo scultore palazzolese Sebastiano Giuliano e al netino Mariano Siena.

Qui possiamo ammirare uno splendido Tabernacolo in marmo e la sovrastante cupoletta con eleganti stucchi policromi raffiguranti motivi geometrici.

Al centro della Cappella è posto una grande scultura in stucco che raffigura un sole con i raggi dorati che reca al centro il “Triangolo con l’Occhio di Dio”.

La “Cappella del Santissimo Sacramento”.


Lo stupendo Altare della “Cappella del Santissimo Sacramento”.


Le decorazioni barocche e la cupoletta della della “Cappella del Santissimo Sacramento”.

Nella sacrestia (il cui ingresso è posto prima della Cappella del Santissimo Sacramento) vi è la tela raffigurante “Maria Assunta” e dei quadri raffiguranti i Vescovi della Diocesi di Noto, tra cui la bella tela raffigurante “Monsignor Naselli” opera del pittore palermitano Lo Forte.

Qui possiamo ammirare anche arredi d’epoca in legno.

Nella Navata destra possiamo ammirare (andando dal portale d’ingresso verso il Transetto destro) un bel “Fonte Battesimale” sopra cui è posto il dipinto che raffigura “Santa Maria Immacolata” (di autore ignoto) e la statua che raffigura “San Giovanni Battista”; la tela raffigurante “La Natività” (opera tardo settecentesca attribuita al pittore Giovanni Bonomo); la tomba gentilizia in marmo policromo di Giovanni Di Lorenzo – Castelluccio (il primo prete della nuova Cattedrale) posta presso l’ingresso laterale della Cattedrale; l’Altare settecentesco consacrato alla “Madonna delle Grazie” caratterizzato da altorilievi in stucco bianco che, oltre a decorazioni geometriche, raffigurano due Angeli in preghiera posti sotto al bassorilievo raffigurante appunto la “Madonna delle Grazie” (proveniente da Noto Antica) ai lati del quale sono poste due statue in stucco che raffigurano rispettivamente le “Sante Agata e Lucia” scolpite dallo scultore pozzallese Enzo Assenza nel 1924; il dipinto che raffigura “La Consegna delle Chiavi del Paradiso a San Pietro” (tela ottocentesca dipinta dal pittore palermitano Giuseppe Patania) e la statua raffigurante “Santa Rita da Cascia”, ma vi è anche il busto bronzeo raffigurante Monsignor Angelo Calabretta (Vescovo di Noto fino al 1970).

Nel Transetto sinistro vi è posto l’Altare recante la bella statua raffigurante “San Nicola di Bari”, sotto al quale è posto il sepolcro proprio del Monsignor Angelo Calabretta.


Il Fonte Battesimale della Cattedrale.


La tela raffigurante “Santa Maria Immacolata”.


La statua raffigurante “San Giovanni Battista”.


Il dipinto che raffigura “La Natività”.


Il monumento sepolcrale presso cui è tumulato Giovanni Di Lorenzo, primo parroco della Cattedrale.


L’interessante Altare della Madonna delle Grazie.


La bella immagine scolpita della “Madonna delle Grazie” ai lati della quale vi sono due altorilievi raffiguranti due Angeli in Preghiera.


La statua raffigurante “Santa Lucia”.


La statua che raffigura “Sant’Agata”.


Il dipinto raffigurante “La Consegna delle Chiavi a San Pietro”.


La statua che raffigura “Santa Rita da Cascia”.


Il busto raffigurante Monsignor Angelo Calabretta.


Il Transetto destro della Cattedrale di Noto con l’Altare consacrato a “San Nicola di Bari”.


La bella statua che raffigura “San Nicola di Bari” posta sul Transetto destro della Cattedrale.

In fondo alla Navata vi è la “Cappella di San Corrado” ricca di stucchi policromi raffiguranti motivi geometrico – floreali nonché Angeli in stucco chiaro che adornano anche la soprastante cupoletta (anche questa Cappella non ha subito ingenti danni durante il crollo della volta della Cattedrale).

Nello splendido Altare barocco vi viene conservata “L’Arca di San Corrado Confalonieri”, che è ritornata in Cattedrale dopo esser stata posta all’interno della vicina Chiesa di San Carlo Borromeo durante i sopracitati restauri.

L’urna rettangolare è stata progettata intorno al 1566 dall’architetto Giovanni Manuella e costruita in occasione della “Beatificazione di San Corrado Confalonieri”, rivestita d’argento nel 1625 dall’orafo Claudio Lo Paggio.

Essa somiglia ad un tempio sacro vista la sua decorazione a colonnine congiunte da arcate sbalzate sotto le quali vi sono le figure ecclesiastiche dei “Dodici Apostoli”, di “San Nicolò di Mira” e dello stesso “San Corrado Confalonieri”.

Il coperchio ha forma piramidale ed è sormontato da pomelli in argento, mentre al centro vi è una piccola figura posta su una piccola sfera rappresentante “Gesù Risorto”.

All’interno dell’urna è posta la cassa lignea all’interno della quale sono poste le ossa di “San Corrado Confalonieri”.

La nicchia contenente la “Cassa di San Corrado” è coperta dalla splendida tela raffigurante “San Corrado Confalonieri”.

La “Cappella di San Corrado Confalonieri” contenente l’urna argentea in cui è riposto il corpo del “Patrono di Noto”.


L’Altare barocco della Cappella consacrata a “San Corrado Confalonieri”.


Il dipinto che raffigura “San Corrado Confalonieri” posto sull’Altare principale della Cappella consacrata al “Patrono di Noto”.


Le decorazioni barocche della “Cappella di San Corrado”.


La bella cupoletta posta sulla “Cappella di San Corrado”.

Presso le nicchie delle Navate possiamo ammirare inoltre statue marmoree raffiguranti i “Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena” (posti ai lati dell’ingresso principale) e “I Santi Apostoli  Mattia, Bartolomeo, Andrea, Taddeo, Simone, Filippo, Giacomo Minore, Giacomo Maggiore, Matteo Evangelista, Tommaso, Giovanni Evangelista, Pietro e Paolo” (opere degli scultori Filippo Dobrilla, Livio Scarpella, Demetrio Spina, Vito Cipolla, Tullio Cattaneo, Giuseppe Bergomi e Gaspare Da Brescia), nonché le tele raffiguranti le “Stazioni della Via Crucis” (dipinte dall’artista Roberto Ferri).


Le statue poste all’interno della Cattedrale di Noto.

Bisogna dire infine che dalla Cattedrale iniziano le “Processioni di San Corrado” del 19 Febbraio e dell’ultima Domenica di Agosto, e in occasione di esse si svolgono al suo interno i “Giri re Cili” (giri che si svolgono correndo dentro la chiesa per devozione dai portatori dei “Cili”, che sono enormi ceri votivi arricchiti da artistiche coppe poste ai vertici, visita il link “Festa di San Corrado Confalonieri” nella pagina precedente per saperne di più).

Dietro la Cattedrale è posta la sua “Casa Canonica”, compresa all’interno di un edificio costruito nel 1863 ospitante l’ex sede del “Seminario Vescovile” della città netina (vedi link “Seminario Vecchio di Noto” nella pagina precedente per saperne di più), e un piccolo museo ecclesiastico.

Per saperne di più sulle attività svolte presso la Cattedrale di Noto visitate il sito web www.diocesinoto.it e la relativa pagina facebook, e il sito web www.oqdany.it.

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