*Noto, Cava San Corraiulo e rovine archeologiche

Noto

*Cava San Corraiulo e rovine archeologiche

Proseguendo sulla S.P. 109 Madonna Marina – San Corraiulo si arriva in quest’ultima contrada scavalcando il vallone del Torrente Gioi. Proseguendo notiamo che l’area è circondata da rilievi iblei non molto alti sui cui terrazzamenti sono disposti anche grandi blocchi di pietra bianca iblea.

Arrivando alla fine della strada scendiamo nella cosiddetta “Cava di San Corraiulo” scavalcata dal viadotto dell’Autostrada Siracusa – Gela denominato “Inferno”, poiché questa piccola valle è dominata dal rilievo montano noto come “Cozzo Inferno” (derivante molto probabilmente dal termine arabo “Fern” ossia “Mulino”) confinante con la limitrofa Contrada Saccolino. Qui scorre anche la Fiumara di San Corraiulo, che si immette presso il Fiume Tellaro nel tratto noto come “Cava di San Nicola”, in un’area densamente coltivata ad agrumi.

In questi terreni durante i lavori di costruzione dell’Autostrada SR – Gela sono stati fatti degli importanti ritrovamenti archeologici. Innanzitutto venne rinvenuta una tavoletta con un’iscrizione greca che indicava la presenza di un piccolo villaggio rurale posto in questa valle. A poca distanza presso una stradina di campagna sono state rinvenute anche tracce di una Necropoli a fossa di epoca greco – romana. Questo villaggio doveva dipendere dall’antica città greca di Eloro e molto probabilmente tra questi due centri vi era una specie di collegamento viario che seguiva la Fiumara San Corraiulo.

Nell’area vi sono anche segni di escavazioni nella roccia (un’antica cava di pietra?) e le rovine di un antico frantoio di cui restano sono i miseri resti di un palmento.

Dalla Contrada di San Corraiulo infine vi è una stradina che, scavalcando il Monte Gioi e l’omonima contrada (in cui vi è situato lo svincolo autostradale di Noto) conduce alla S.P. 19 Noto – Pachino.

Va detto infine che il toponimo “San Corraiulo” deriverebbe da una comunità agricola che qui vi abitava, particolarmente devota a “San Corrado Confalonieri”.

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