Noto, Chiesa di San Francesco all’Immacolata e Ex Convento dei Frati Minori Conventuali

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Noto

Chiesa di San Francesco all’Immacolata e Ex Convento dei Frati Minori Conventuali


La Chiesa di San Francesco all’Immacolata alla cui destra è posto l’ex Convento Francescano.

La Chiesa di San Francesco all’Immacolata è uno dei principali edifici sacri in stile barocco che rappresentano degnamente la città di Noto, tanto che nel 2002 questo monumento è stato proclamato “Patrimonio dell’Umanità” Unesco nell’ambito delle “Città Barocche del Val di Noto”.

Questa chiesa, che dai netini è chiamata “A ‘Mmaculata”, è collocata presso il vertice nordoccidentale della Piazza 3 Ottobre 1920 nota appunto come “Piazza Immacolata” per la presenza di questo importante edificio sacro.

La chiesa si “affaccia” sul Corso Vittorio Emanuele II, strada da cui è raggiungibile tramite una scenografica scalinata, da cui è possibile ammirare anche l’ala barocca del retrostante del maestoso Convento Benedettino del Santissimo Salvatore comprendente la torre campanaria del limitrofo edificio sacro ora facente parte del Seminario Nuovo.

La preesistente Chiesa di Santa Maria Immacolata  con l’attiguo convento consacrato a “San Francesco di Assisi”, era posta presso l’area meridionale del Monte Alveria nell’attuale sito di Noto Antica venendo fondata molto probabilmente nel periodo di tempo che va dall’anno 1310 al 1315, anche se la presenza dei francescani a Noto risale al 1226 circa.

Era uno dei più importanti conventi francescani del Val di Noto in cui viandanti, pellegrini e cavalieri crociati sostavano durante i loro viaggi.

Questo convento ospitò per un periodo di tempo il religioso netino “Beato Guglielmo Buccheri” e soprattutto l’eremita piacentino “San Corrado Confalonieri” (futuro “Patrono” della città di Noto).

Durante i secoli il convento ospitò importanti personalità per quanto riguardava l’ordine francescano di allora di cui i Frati Nicolò Speciale, Giovanni Ricca, Giuseppe da Casale (vissuti nel medioevo) e Giuseppe Bonasia (vissuto a cavallo del 1500).

Il convento crollò completamente l’11 Gennaio 1693 in seguito al tremendo terremoto che sconvolse l’intera Sicilia sudorientale.

In seguito alla rifondazione dell’attuale città netina sul Colle Meti, per la ricostruzione del convento si interessò Padre Filippo Tortora che commissionò la ricostruzione dell’intero edificio sacro all’architetto Vincenzo Sinatra, portata a compimento nel 1745.

Il convento svolse la sua funzione ecclesiastica in parallelo a quella di “ospizio per i pellegrini” fino alla seconda metà del 1800 quando in seguito al decreto redatto dall’allora Regno d’Italia noto come “eversione dell’asse ecclesiastico”, a seguito del quale venne sconsacrato il 13 Dicembre del 1866.

Il convento dopo aver avuto diverse destinazioni di utilizzo ospitò la facoltà universitaria netina curata dal “Consorzio Universitario Mediterraneo Orientale” fino al 2009 quando quest’ultima venne collocata presso il Convento dei Frati Minori Osservanti (posto in Via Antonino Sofia presso il quartiere di Noto Alta) oggi noto come “Palazzo Giavanti”.

La chiesa nel 1885 venne riaperta al culto divenendo sede di un’importante parrocchia, e oggigiorno ospita una comunità francescana che tuttora abita presso una parte dell’edificio conventuale.

Durante gli anni 1950 in cui la chiesa venne restaurata, la comunità francescana dei Frati Minori Conventuali ritornò presso l’edificio ecclesiastico dimorando da allora in un edificio limitrofo al convento originario.

Durante il terremoto del 13 Dicembre 1990 l’edificio ecclesiastico subì gravi danneggiamenti e la chiesa venne chiusa al culto per essere poi restaurata dal 1998 al 2002, anno in cui la chiesa venne riaperta al culto.

Nel Giugno 2002, la Chiesa di San Francesco all’Immacolata col suo attiguo ex Convento Francescano sono stati inseriti nella lista dei “Patrimoni dell’Umanità” Unesco.

Dall’8 Maggio 2019 la chiesa è stata proclamata “Santuario Mariano” dalla Diocesi di Noto.

La Chiesa di San Francesco all’Immacolata.

La Chiesa e il vicino Convento di San Francesco all’Immacolata progettati dall’architetto netino Vincenzo Sinatra e costruiti nel 1745, sono raggiungibili da una monumentale scalinata delimitata da grossi pinnacoli a coppa in pietra locale.

L’edificio monastico è posto a destra della chiesa, e un tempo era la sede del Convento dei Frati Minori Conventuali di Noto.

Di fronte ad esso possiamo ammirare la settecentesca “Statua dell’Immacolata” di scuola catanese posta su di un imponente piedistallo in pietra bianca iblea, voluta nel 1787 dal Marchese di Noto Tommaso Impellizzeri.


La statua della “Madonna Immacolata”.

Sotto vi erano le scuderie e i ricoveri per i pellegrini, oggi posti in Piazza 3 Ottobre 1920 e contraddistinti da un edificio avente varie arcate, all’interno delle quali sono stati collocati esercizi commerciali e locali di ritrovo.

La facciata del convento è suddivisa in due ordini orizzontali.

L’ordine inferiore, al centro presenta un fastoso portale barocco di forma arcuata inquadrato da due imponenti colonne che sostengono un bel balcone posto sull’ordine inferiore, riccamente decorato da eleganti fregi decorativi; esso è racchiuso da un’elegante inferriata bombata, con apertura arcuata sormontata da un timpano semicircolare a base aperta.

Tutte le finestre sui due ordini della facciata poste nella parte centrale sono sormontate da timpani semicircolari di tipo accartocciato mentre quelle sull’ordine superiore più esterne si presentano di forma simile all’apertura del balcone centrale, ma arricchite da balaustrini.

La sommità è orlata da un elegante frontone liscio.

Questo edificio, che ora dovrebbe ospitare una struttura ricettiva, al suo interno reca eleganti stanze di cui vanno citate il refettorio e le stanze in cui dimoravano i frati, che si affacciano presso un interessante chiostro interno.

Una piccola parte di esso funge da “sede parrocchiale” e da dimora per la comunità monastica dei Frati Minori Conventuali della città netina.


Lo splendido palazzo che ospitava il Convento dei Frati Francescani.

Le scalinate che conducono alla Chiesa di San Francesco all’Immacolata e al suo attiguo convento.


Uno dei pinnacoli di pietra che adornano la scalinata.


La facciata del Convento dei Frati Francescani.

La facciata dell’adiacente Chiesa risulta divisa in due parti da una trabeazione centrale.

La parte inferiore è caratterizzata da un ampio portale barocco, che presenta due colonne riccamente adornate da bassorilievi raffiguranti decorazioni floreali, i cui capitelli scolpiti secondo lo stile corinzio sostengono due timpani spezzati, che fanno da contorno ad una piccola nicchia centrale sormontata sempre da un arco spezzato.

Ai lati del portale vi sono due nicchie più grandi sormontate anch’esse da due arcate spezzate sostenute da due colonnine.

Ai lati vi sono quattro grandi pilastri i cui capitelli scolpiti in stile corinzio che sostengono la trabeazione centrale riccamente merlata, sopra la quale vi si trova il secondo ordine della facciata. 

Esso è inquadrato da quattro pilastri simili a quelli sottostanti; al centro vi è un grande finestrone sormontato da un piccolo archetto.

Un elegante frontone triangolare corona la sommità della facciata.Da notare nella facciata i numerosi buchi di forma quadrata, utilizzati per rendere stabile la struttura portante della facciata, che permettono il passaggio dell’aria tramite apposite condutture creando una specie di vuoto che tiene salda la struttura in pietra iblea della facciata.

Da ammirare anche l’ingresso laterale di forma rettangolare posto sulla limitrofa Via Dogali e raggiungibile da una breve scalinata, impreziosito da un elegante timpano spezzato arricchito da merlature e sorretto da due pilastri con capitelli in stile corinzio.

Le pareti laterali, comprendenti anche l’esterno del catino absidale (posto in Via Antonello Caruso, da cui si raggiunge anche la retrostante casa canonica ospitante l’abitazione della comunità monastica francescana), sono caratterizzate dalla presenza delle 14 finestre (7 per lato), collocate presso la parte esterna della volta.


Il prospetto della Chiesa di San Francesco all’Immacolata.


La facciata in stile barocco della Chiesa di San Francesco all’Immacolata.


Foto ravvicinata della facciata della chiesa.


Le decorazioni barocche della facciata.


Una lapide commemorativa posta presso la facciata della chiesa.

L’interno della chiesa ha un’unica Navata che risulta decorato da pregevoli stucchi murali, opera del maestro Giuseppe Gianforma.

Ai lati dell’ingresso sono posti i monumenti sepolcrali in cui sono tumulati i nobili Giuseppe Trigona di Canicarao e della rispettiva moglie posti rispettivamente a destra e a sinistra del portale.


L’interno della Chiesa di San Francesco all’Immacolata.


La splendida Navata interna della Chiesa di San Francesco all’Immacolata.


Il monumento sepolcrale del nobile Giuseppe Trigona di Canicarao.


Il monumento sepolcrale della moglie del nobile Giuseppe Trigona.

Ai lati della Navata vi sono 10 (5 per parete) pregevoli arcate votive decorate da candidi stucchi che ritraggono ghirlande floreali e raffinati motivi geometrici, oltre ad eleganti Altari decorati da archi spezzati e colonne tortili.

Sia le arcate che gli Altari recano interessanti opere d’arte.

Nella parete sinistra possiamo ammirare (andando dal portale verso il presbiterio) presso il primo Altare il Fonte Battesimale in marmo bianco racchiuso da un’inferriata su cui è posta la tela del 1706 del pittore netino Antonio Vizzini raffigurante “La Strage degli Innocenti”, il dipinto del 1724 raffigurante “La Morte del Beato Andrea da Anagni”, un “Crocifisso” ligneo che sovrasta il sepolcro del Barone Pietro Deodato di Misilini (deceduto il 22 Aprile 1625 a soli 19 anni), l’accesso laterale della chiesa (che corrisponde al portale secondario dell’edificio sacro posto in Via Dogali), l’Altare barocco formato da quattro colonne (di cui quelle esterne di tipo tortile) che sorreggono coppie di timpani spezzati merlati adornati da Angeli svolazzanti che recano al centro un bassorilievo raffigurante lo stemma dei Frati Minori Conventuali (opera dello stuccatore palermitano Giuseppe Gianforma), recante al centro il dipinto settecentesco raffigurante “L’Estasi di San Francesco” (opera settecentesca del pittore Antonio Vizzini) e l’Altare nella cui nicchia arcuata costruita nel 1927 è posta la statua del “Sacro Cuore di Gesù”.

Alla fine della parete è posto il monumento sepolcrale marmoreo in cui è tumulato il nobile Mariano Nicolaci – Di Lorenzo (defunto nel Dicembre del 1808 a 62 anni).


Il Fonte Battesimale della chiesa e il dipinto raffigurante “La Strage degli Innocenti”.

Il Fonte Battesimale in marmo bianco.

La tela che raffigura “La Strage degli Innocenti”.


Il dipinto raffigurante “La Morte del Beato Andrea da Anagni”.


Il “Crocifisso” ligneo e il sepolcro del Barone Pietro Deodato di Misilini.


L’Altare barocco recante la tela che raffigura “L’Estasi di San Francesco”.


L’Altare in cui è posta la statua del “Sacro Cuore di Gesù”.


Il monumento funerario del nobile Mariano Nicolaci – Di Lorenzo.

Nella parete destra possiamo ammirare nella prima arcata (dall’ingresso andando verso il presbiterio) nella prima arcata le statue raffiguranti “Santa Lucia da Siracusa” e “San Pio da Pietrelcina” oltre  ad un piccolo dipinto raffigurante “San Corrado Confalonieri” (opere d’arte tutte di fattura contemporanea), nella seconda arcata è posta una statua in cartapesta dei primi anni del 1900 ritraente “San Francesco di Assisi”, nella terza arcata è collocato un dipinto del 1783 raffigurante “La Natività di Cristo” sotto il quale è posta la lapide sepolcrale del 1573 appartenente alla tomba di Fra’ Giuseppe Bonasia posta un tempo presso l’antico Convento dell’Immacolata a Noto Antica, nella quarta arcata sopra la porta che conduce all’interno della Sagrestia (e quindi anche all’interno del Convento) un dipinto novecentesco raffigurante “San Francesco che invoca l’Indulgenza del Perdono di Assisi per le Anime del Purgatorio”, l’elegante Altare barocco (opera dello stuccatore Giuseppe Gianforma) simile a quello appena citato (che è posto di fronte) recando in sommità un bassorilievo che raffigura “La Natività”, all’interno del quale è posto il dipinto settecentesco attribuito ad Olivio Sozzi raffigurante “La Predica di Sant’Antonio ai pesci”, l’Altare in cui è posta la nicchia adornata da eleganti bassorilievi decorativi (costruita nel 1931) dove è collocata la statua di “San Giuseppe”, e infine il monumento funerario appartenente al nobile Francesco Landolina (deceduto nel 1757).


L’arcata in cui sono collocate le statue di “San Pio di Pietrelcina” e di “Santa Lucia”.


Le statue di “Padre Pio da Pietrelcina” e di “Santa Lucia”.


L’arcata in cui posta la statua di “San Francesco d’Assisi”.


La statua che raffigura “San Francesco d’Assisi”.

Il dipinto della “Sacra Famiglia” e la lapide sepolcrale di Fra’ Giuseppe Bonasia.


L’accesso alla Sagrestia e il dipinto raffigurante “San Francesco che invoca il Perdono di Assisi”.


L’Altare barocco in cui è posta la tela che raffigura “La Predica di Sant’Antonio ai pesci”.


L’Altare con la statua di “San Giuseppe”.


La lapide sepolcrale del nobile Francesco Landolina.

Presso l’area del Presbiterio, sullo splendido Altare Maggiore interamente in marmo policromo, possiamo ammirare l’elegante Altare settecentesco composto da pilastri abbelliti da angeli svolazzanti e decorazioni in stucco dorato, che reca al centro la bella statua raffigurante “L’Immacolata Concezione” opera cinquecentesca dell’intagliatore netino Antonio Monachello.

Questa statua è stata ritrovata miracolosamente intatta tra le macerie del vecchio Convento Francescano di Noto Antica, e viene portata in Processione l’8 Dicembre di ogni anno durante la sentita festa in onore della “Madonna Immacolata” che apre il periodo natalizio della città netina.

L’Abside presenta otto nicchie arcuate sormontate da timpani semicircolari e delimitati da pilastri a capitello corinzio, che a loro volta sorreggono un’elegante merlatura facente capo ad un timpano spezzato (posto sopra l’Altare Maggiore) recante al centro un elegante frontone decorato da stucchi e da bassorilievi di gusto barocco.

Sulla sommità del catino absidale è posta una formella che raffigura la “Colomba”, simbolo dello “Spirito Santo”.


Il Presbiterio della Chiesa di San Francesco all’Immacolata.


L’Altare Maggiore della chiesa in stile barocco.


Particolare dell’Altare Maggiore della Chiesa recante la bella statua della “Madonna Immacolata”.


La statua cinquecentesca di “Santa Maria Immacolata”.


Gli stucchi posti sulla sommità dell’Abside.

Presso il Presbiterio è posto anche un piccolo Organo a Canne del 1892, costruito dall’organaro Michele Polizzi da Modica (RG). 

Per saperne di più visita il sito xoomer.virgilio.it/francescani.noto e la pagina facebook della Parrocchia dell’Immacolata.

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