Noto, Chiesa e Ex Convento di San Tommaso

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Noto

Chiesa e Ex Convento di San Tommaso
(Chiesa di San Tommaso Apostolo – ex Casa Rifugio “San Teodoro” e Monte di Pietà – Monastero Cistercense dell’Ordine Femminile delle Suore della Carità – Carcere di Noto – Oratorio di Santa Maria Goretti)


L’ex Convento di San Tommaso, attuale sede del Carcere di Noto.

L’imponente Convento di San Tommaso, progettato da Rosario Gagliardi nel 1720 e costruito nel 1739, si trova nei pressi della Piazza Mazzini (o Piazza del Crocifisso) tra le Vie Raffaele Trigona, Sergio Sallicano, Garibaldi e Domenico Cirillo affacciandosi anche presso la sopracitata piazza.

Esso formava uno dei più grandi edifici conventuali della città netina che venne affidato alle Suore Cistercensi della Carità.

Questo ordine monastico gestiva anche la “Casa del Rifugio di San Teodoro” (posta all’interno di questo edificio conventuale) che prendeva il titolo del convento cistercense seicentesco posto presso l’antica Noto sul Monte Alveria andato distrutto durante il sisma dell’11 Gennaio 1693, ma che era la continuazione dell’opera pia fondata nel 1610 presso Noto Antica dal Barone Carlo Giavanti, che dopo esser stata collocata qui nel 1776 venne poi spostata presso il limitrofo Convento di Santa Maria del Gesù essendo sciolta ufficialmente nel 2004.

L’edificio ospitava anche il “Monte di Pietà” della città netina.

Nella seconda metà del 1800 il convento venne soppresso in seguito decreto di eversione dell’asse ecclesiastico redatto nel 1866 dall’allora Regno d’Italia divenendo sede del “Carcere di Noto”, funzione che attualmente detiene.

All’interno di questo carcere venne imprigionato inoltre Alessandro Serenelli ossia colui che il 6 Luglio 1902 uccise la giovane donna che oggi è nota come “Santa Maria Goretti”.

Durante la sua prigionia in questo istituto carcerario, Alessandro Serenelli il 10 Novembre 1910 si convertì totalmente alla fede cristiana, anche grazie agli incoraggiamenti di Monsignor Giovanni Blandini (l’allora Vescovo della Diocesi di Noto).

La sua cella è divenuta sede di un piccolo oratorio consacrato a “Santa Maria Goretti”.


Il Convento di San Tommaso con al centro la facciata dell’omonima Chiesa.

Passiamo alla descrizione dell’ex Convento di San Tommaso.

La facciata principale di questo edificio monastico reca al centro quella della Chiesa di San Tommaso Apostolo (detta anche di “San Teodoro”), ai lati del quale vi sono i due corpi che formano l’antico edificio monastico.

Esse sono caratterizzate dalle belle finestrelle ovali separate tra di loro da una serie di pilastri tuscanici, che reggono una bella trabeazione.

Al centro dei due corpi vi sono due finestrelle arcuate (un tempo i portali di ingresso del Convento che, dopo l’abbassamento della strada sono rimasti in alto rispetto all’attuale manto stradale) sormontate da un cartiglio quadrangolare.

Presso quello destro è riportata l’iscrizione che attesta la rifondazione della “Casa del Rifugio” fondata nel 1610 dal filantropo netino Carlo Giavanti Barone di Bussello.

La parte superiore del Convento presenta finestrelle arcuate sormontate da timpani semicircolari a base aperta (nelle finestre corrispondenti ai portali sottostanti vi sono dei balaustrini in pietra.


L’elegante Chiesa di San Tommaso Apostolo.

La facciata della chiesa è situata su di una scalinata ottocentesca costruita dopo l’abbassamento della strada limitrofa.

Essa ha uno stile piuttosto semplice caratterizzato dal portale inquadrato da pilastri scanalati che sostengono la bella trabeazione decorata con belle greche con la tecnica del bassorilievo; sul portale è posta un’aquila in ferro battuto che funge da “lampione” (di fianco vi sono altri due lampioncini del medesimo materiale).

Sopra di essa vi è una piccola finestrella sormontata da un travone, sopra di cui vi è un’altra trabeazione simile a quella sottostante, sulla quale è posto l‘elegante frontone di forma semicircolare che va a delimitare la parte superiore dell’edificio.

L’unica Navata interna della chiesa è decorato da pregevoli stucchi murali. Qui possiamo ammirare il bell’Altare Maggiore marmoreo e alcune opere d’arte sacra.

La Chiesa funge da “cappella” per i carcerati,


La facciata della Chiesa di San Tommaso Apostolo.

I restanti locali interni (posti tra le Vie Sergio Sallicano, Domenico Cirillo e Garibaldi) sono utilizzati per ospitare le celle per i carcerati (difatti di fronte alle finestre sono posti dei pannelli con grate per far si che gli interni non vengano visti dai passanti).


I locali dell’ex Convento di San Tommaso ospitanti il Carcere di Noto.

All’interno del Carcere di Noto, presso la Cella numero 45 in cui venne imprigionato Alessandro Serenelli dal 12 febbraio 1903 al 21 maggio 1918, è stato costituito un Oratorio consacrato a “Santa Maria Goretti” utilizzato come luogo di culto dai carcerati.

Esso comprende una piccola Cappella avente un’Altare recante l’immagine che raffigura la giovane “Santa Marchigiana” oltre ad una sua Reliquia.

Le visite turistiche all’interno del Carcere di Noto non sono permesse per motivi di pubblica sicurezza.

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