Noto, Chiesa di San Carlo Borromeo e Ex Convento dei Gesuiti

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Noto

Chiesa di San Carlo Borromeo e Ex Convento dei Gesuiti
(Convento dei Gesuiti e Ex Convitto Ragusa – “Convitto delle Arti”, “Museo delle Arti Effimere” e “Arena Neas” – Chiesa di San Carlo Borromeo – Cripta dei Gesuiti)

La Chiesa di San Carlo Borromeo e l’ex Convento dei Gesuiti visti dal sagrato della Cattedrale di Noto.

Proseguendo all’interno del “Giardino di Pietra”, abbandoniamo Piazza Duomo per proseguire lungo il tratto “centrale” del Corso Vittorio Emanuele II trovando alla nostra immediata sinistra un’altro gioiello dell’architettura sacra del barocco netino iscritto anch’esso all’interno della lista Unesco dei “Luoghi Patrimonio dell’Umanità”.

Infatti qui è ubicata la Chiesa di San Carlo Borromeo annessa all’adiacente ex Convento dei Frati Gesuiti, che un tempo ospitava il Monastero con l’annesso Collegio gesuitico.

Si tratta della terza chiesa più grande della città dopo la Chiesa del Santissimo Crocifisso di Piazza Mazzini (Noto Alta) e della vicina Cattedrale dei Santi Nicola e Corrado Confalonieri.

Il preesistente edificio monastico era collocato presso l’antica città di Noto posta sul Monte Alveria nei pressi dell’area della “Piazza Maggiore”, e la sua costruzione risaliva al 1606 ad opera dell’architetto maltese Natale Masuccio.

Questo edificio conventuale era in stile barocco e divenne la prima sede del “Collegio Gesuitico” netino nel 1615, grazie all’operato del filantropo netino Carlo Giavanti.

L’edificio che comprendeva la chiesa e l’annesso convento crollò in seguito al sisma che l’11 Gennaio 1693 distrusse buona parte delle città del Val di Noto, tra cui la stessa città netina che venne ricostruita sull’attuale sito del Colle Meti.

La nuova Chiesa con l’annesso convento sono stati progettati dagli architetti Francesco Sortino e Rosario Gagliardi intorno al 1736 mentre la costruzione dell’edificio sacro terminò nel 1744.

Con la chiusura del limitrofo convento in seguito al decreto di eversione dell’asse ecclesiastico redatto nel 1866 dall’allora Regno d’Italia, la chiesa non venne chiusa al culto, mentre l’edificio conventuale ospitò la sede del Liceo Classico di Noto.



La bella Chiesa di San Carlo Borromeo con l’ex Convento dei Gesuiti fotografati dal Corso Vittorio Emanuele II.

Va detto inoltre che questa chiesa, nota come “San Carlo al Corso”, dal 1996 al 2007 venne utilizzata per “sostituire” la Cattedrale cittadina che era chiusa al pubblico in seguito ai lavori di ricostruzione della volta crollata la notte del 13 Marzo 1996.

La Chiesa di San Carlo, ebbe infatti le funzioni di “vice cattedrale” per circa 11 anni prevedendo anche lo svolgimento delle funzioni ecclesiastiche riguardanti la Diocesi di Noto e ospitando al suo interno anche l’Urna contenente il corpo di “San Corrado Confalonieri” che da qui, durante il sopracitato periodo di restauro della cattedrale netina, veniva condotta in Processione durante i festeggiamenti in onore del “Patrono” cittadino.

Durante il sopracitato periodo, nel Giugno 2002 questa chiesa venne proclamata “Luogo Patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco, facendo così parte dell’ambito delle “Città Barocche del Val di Noto”.

Oggigiorno questa chiesa, una tra le più belle della città di Noto, rimane aperta al culto appartenendo alla parrocchia della Cattedrale.

La Chiesa di San Carlo Borromeo con l’adiacente Convento dei Frati Gesuiti.

La facciata esterna in puro stile barocco della Chiesa di San Carlo Borromeo con alla destra l’ex Convento dei Gesuiti.


Il monumentale Convento dei Gesuiti (a destra nella foto).

Passiamo alla descrizione dell’edificio sacro iniziando dall’ex Convento dei Frati Gesuiti.

La facciata del Convento dei Gesuiti è la più bella ma anche la più ampia di tutta la Provincia di Siracusa per quanto riguarda i prospetti degli edifici conventuali, perché costeggia tutto l’isolato da Via Arnaldo da Brescia (comprendendo la Chiesa di San Carlo posta ad angolo con la medesima) a Piazza XVI Maggio dislocandosi lungo questo tratto del Corso Vittorio Emanuele II, presentandosi colma di eleganti elementi architettonici in stile barocco.

Essa è divisa in due ordini orizzontali da una trabeazione merlata contraddistinta da decorazioni floreali in bassorilievo raffigurante rosette e ghirlande floreali che si alternano tra loro.

Essa presenta tre portali di cui quello centrale distanziato da quelli laterali da 8 aperture (4 per lato), che a loro volta sono distanziati dalla Chiesa di San Carlo e dalla Piazza XVI Maggio da 6 aperture (tre per lato), tutte di forma quadrangolare sopra cui vi è una finestra rettangolare a vertice arcuato sormontata da tre travi di pietra poste ad arco, inquadrati da un doppio ordine di pilastri a capitello tuscanico (in tutto 12).

Il portale principale di forma arcuata (presentante decorazioni floreali a bassorilievo e la chiave di volta sotto forma di un mascherone grottesco) si presenta convesso verso l’esterno ed è caratterizzato da un doppio ordine di colonne che sorreggono delle figure antropomorfe grottesche che sorreggono il balcone (racchiuso da inferriate bombate in ferro battuto), la cui apertura rettangolare decorata sempre con ghirlande a bassorilievo di tipo floreale sopra cui vi è un volto fanciullesco, inquadrata da due pilastri che sorreggono delle figure aventi volto fanciullesco al cui centro è posto un timpano spezzato come coronamento.


Particolare del portale principale della facciata del Convento dei Gesuiti.


Il balcone barocco ubicato presso l’ingresso principale del Convento dei Gesuiti.

Gli altri due portali sono in linea con la facciata; essi sono di forma arcuata (sempre con ghirlande floreali a bassorilievo) inquadrati da due pilastri per lato con capitelli agghindati sempre con motivi floreali scolpiti, che sorreggono anch’essi un balcone sempre con inferriate bombate la cui apertura stavolta è di forma poligonale sopra cui è posto un cartiglio barocco che riportava uno stemma araldico (oggi poco leggibile).

Tutte le finestre dell’ordine superiore (delimitate sempre da un doppio ordine di pilastri) sono do forma arcuata con timpano circolare a base aperta.

La parte che si affaccia presso la Piazza XVI Maggio presenta cinque finestre barocche; la prima, la terza e la quinta sono di forma quadrangolare con timpano spezzato; la seconda e la quarta sempre quadrangolari, sono più piccole e hanno un cerchio di pietra posto come coronamento.

Oltre ad esse vi sono altre finestre poste in maniera irregolare, tutte di forma quadrangolare ma senza particolari decorazioni.


Un ingresso laterale del convento.

I locali interni, al contrario di quelli esterni, sono stati lottizzati a seconda della destinazione d’uso ma non sono stati stravolti avendo ancora la struttura portante originaria ed ovviamente gli elementi architettonici e decorativi settecenteschi.

Essi sono stati adibiti ad uso municipale (vi è la sede dell’Assessorato al Turismo del Comune di Noto), commerciale (vi sono posti vari bar e negozi di vario tipo), scolastico (in quanto vi è posta la sede del Liceo Classico “Antonio Di Rudinì” di Noto) e ovviamente abitativo con la presenza di piccoli appartamenti posti nel settore meridionale dell’edificio.

Va comunque detto che l’ala occidentale del Convento ospitava un Convitto religioso noto come “Ex Convitto Ragusa” (numero civico 91 di Corso Vittorio Emanuele II) divenuto sede un’importante area espositiva noto come “Convitto delle Arti”, presso il quale si tengono varie mostre artistiche a tema ed eventi culturali di vario tipo.

Per saperne di più visita il sito web www.siciliamusei.it e la pagina facebook del Convitto delle Arti di Noto.

Oltre al Convitto delle Arti, è presente anche il “Museo delle Arti Effimere”, ossia uno spazio espositivo sperimentale incentrato sul concetto di “Arte Effimera” (per saperne di più clicca qui) di cui un esempio è dato dai bozzetti che compongono “L’Infiorata” di Noto.

Per saperne di più visita il sito web www.museoartieffimere.it e la relativa pagina facebook.

Presso l’ingresso di Vico Carrozziere (posto a collegamento tra la Piazza XVI Maggio e la Via Ducezio) è stato posto il Museo del Presepe di Noto (il cui costo d’ingresso è di 1 euro, per eventuali informazioni visitate il sito www.museodelpresepenoto.it oppure la sezione “Museo del Presepe di Noto” nella pagina precedente).

All’interno dell’edificio sono posti altri due chiostri più piccoli che fungono sempre da cortili interni in cui si affacciano il liceo classico e il Convitto Ragusa con i suoi spazi espositivi.

Il chiostro più grande corrispondente all’Istituto Di Rudinì ospita l’Arena Neas, un cinema all’aperto attivo durante i mesi estivi e che tuttora rappresenta l’unica area adibita all’intrattenimento cinematografico posta all’interno della città netina (per saperne di più telefonate al numero +39 349 0622933).


L’ampio cortile interno, che un tempo era il Chiostro del Convento dei Gesuiti.

Dopo aver descritto il convento, ora passiamo alla descrizione della Chiesa di San Carlo Borromeo.

Questo edificio sacro è posto tra il Corso Vittorio Emanuele II e la Via Arnaldo da Brescia, essendo circondato a meridione e ad occidente dall’ex convento gesuitico.

La chiesa presenta un’elegante facciata leggermente concava, che è una delle più belle tra tutte le chiese netine essendo tra l’altro uno dei più interessanti prospetti barocchi della Sicilia sudorientale.

Essa è divisa verticalmente da tre ordini orizzontali le cui trabeazioni presentanti greche scolpite a bassorilievo sono sostenute da colonne in stile dorico in quello inferiore, di stile ionico in quello centrale e di stile corinzio in quello superiore.

Inoltre la facciata presenta tre scenografici portali, quello centrale è inquadrato da due nicchie incavate nella parete sormontate da due piccoli timpani spezzati, mentre quelli laterali sono ambedue sormontati da una piccola trabeazione rettangolare decorata da motivi geometrici (bisogna però dire che dei due portali laterali, solo quello di destra dà l’accesso alla chiesa, mentre l’altro è stato separato dalla chiesa ed è adibito ad esercizio commerciale).

La finestra posta nell’ordine centrale è sormontata da un timpano triangolare ed è anch’essa attorniata da due nicchie simili a quelle poste ai lati del portale principale d’ingresso.

Sopra vi si trova un rosone di forma romboidale somigliante ad una croce, ai cui lati sono poste due nicchie laterali di forma ottagonale.

La sommità dell’edificio sacro reca un elegante frontone che sostiene una grande Croce metallica.


La Chiesa barocca consacrata a “San Carlo Borromeo”.


La bella facciata della Chiesa di San Carlo Borromeo.


Particolare della facciata barocca della Chiesa.


L’ordine superiore della facciata della Chiesa.

L’interno si divide in tre Navate disposte a “Croce Latina” separate da ampi colonnati che formano poderose arcate, al cui centro vi sono posizionati degli Angeli sostenenti delle targhe in marmo dentro cui vi sono scritti passi biblici in latino.


L’interno della Chiesa di San Carlo Borromeo.

Nella Navata centrale troviamo uno stupendo Pulpito ligneo sostenuto da un possente grifone, animale mitologico simbolo dell’Ordine Monastico dei Gesuiti.

La volta risulta decorata da stucchi policromi e da affreschi che raffigurano rispettivamente “La Trasfigurazione del Profeta Elia”, “Il Trionfo dell’Agnello di Dio” e “La Guarigione del Paralitico operata da San Pietro”. 


La Navata centrale della Chiesa di San Carlo Borromeo.


Il Pulpito ligneo della chiesa.


Particolare dell’affresco che decora la volta della Chiesa di San Carlo Borromeo.

Sulla cantoria che sovrasta il portale centrale vi è posto un bellissimo organo del 1922 di pregevole fattura costruito dai maestri Giovanni Giudici da Bergamo e Alfio Laudani da Palermo.

Sotto di essa vi è la scala che conduce alla sommità della Torre Campanaria che è visitabile ed è un apprezzato punto panoramico da cui poter ammirare la città di Noto dall’alto.


L’Organo della Chiesa di San Carlo Borromeo.

Presso il presbiterio, in cui è collocato l’Altare Maggiore di splendida fattura barocca, al centro dell’area della cupola posta tra i due transetti laterali, troviamo quattro statue che raffigurano “Le Virtù Teologali; Fede, Giustizia, Coraggio e Carità” scolpite da Salvatore Giuliano (scultore settecentesco originario di Palazzolo Acreide) poste sotto i pilastri che sostengono la cupola.

Sopra di esse vi si trovano le figure affrescate dei “Quattro Evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni”.


Il presbiterio della Chiesa di San Carlo Borromeo.


Le statue delle “Virtù Teologali”.


La Cupola della Chiesa con i pennacchi raffiguranti “I Quattro Evangelisti”.

L’Altare di marmo è sovrastato da un’enorme scultura che sovrasta l’intero Tabernacolo raffigurante la “Luce di Cristo”, proveniente dall’antico Convento dei Gesuiti di Noto Antica e miracolosamente salvatosi dal terremoto dell’11 Gennaio 1693.


Lo splendido Altare Maggiore con il bassorilievo raffigurante la “Luce di Cristo”, che sovrasta il Tabernacolo in marmo.

Nelle pareti del presbiterio possiamo ammirare due dipinti che rappresentano un “Episodio Biblico” e “Il Sacrificio di Isacco” oltre ad un piccolo altare marmoreo a forma di grifone.


I dipinti posti nelle pareti del presbiterio.


L’altare a forma di grifone della Chiesa di San Carlo Borromeo.

Nella Navata sinistra possiamo ammirare sull’accesso laterale della chiesa (che ora conduce ad un negozio di souvenir) un dipinto raffigurante “La Deposizione di Cristo”, mentre i tre Altari laterali della chiesa (venendo dall’accesso principale) recano rispettivamente un dipinto settecentesco raffigurante “San Michele Arcangelo tra gli Angeli”, la nicchia arcuata (sormontata da una grossa conchiglia di pietra attorniata da vari fregi decorativi) recante la statua di “Santa Lucia da Siracusa” (posta su di un altare in marmo policromo), il dipinto del settecento che raffigura“Sant’Ignazio di Loyola” e lo stupendo Altare del Crocifisso recante una nicchia contenente la statua di “Santa Maria Addolorata” affiancata da formelle raffiguranti atti della “Passione di Cristo” oltre a decori in stucco, con in sommità uno stupendo Crocifisso ligneo.


Il dipinto raffigurante “La Deposizione di Cristo”.


Il dipinto che raffigura “San Michele Arcangelo tra gli Angeli”.


L’Altare di “Santa Lucia”.


La statua raffigurante “Santa Lucia”.


Il dipinto che raffigura “Sant’Ignazio di Loyola”.


L’Altare del Crocifisso.


La statua di “Santa Maria Addolorata”.


Il “Crocifisso” ligneo e la statua della “Madonna Addolorata”.

Nel transetto sinistro della chiesa è posto l’Altare in marmo policromo che reca il dipinto settecentesco raffigurante la “Madonna col Bambino e vari Santi”.


Il dipinto raffigurante la “Madonna col Bambino”.

Alla fine della Navata sinistra vi trova la Cappella consacrata a “San Luigi Gonzaga”, dove era posta l’Urna di “San Corrado Confalonieri” durante il periodo in cui la vicina Cattedrale era in fase di restauro.

Essa è caratterizzata da un imponente cancello in ferro battuto che la racchiude, ed è adornata da affreschi turchesi e da pregevoli stucchi policromi.

L’Altare principale di questa Cappella presenta una nicchia arcuata delimitata da due colonne che sorreggono due pinnacoli a coppa e sormontata da un timpano semicircolare, in cui è situata una bella statua raffigurante “San Luigi Gonzaga”.


La bella Cappella consacrata a “San Luigi Gonzaga”.


Le decorazioni barocche della Cappella di “San Luigi Gonzaga”.


La statua che raffigura “San Luigi Gonzaga”.

Presso la Navata destra possiamo ammirare sull’accesso laterale il dipinto settecentesco raffigurante “Santa Maria Immacolata con San Domenico” e (andando dall’ingresso verso il presbiterio) il dipinto raffigurante “San Filippo Neri”, lo stupendo Altare di “San Corrado Confalonieri” recante una nicchia decorata con bassorilievi raffiguranti Angeli svolazzanti e mascheroni fanciulleschi in cui è posta una statua che ritrae il “Santo Eremita” Patrono di Noto, il dipinto del settecento raffigurante “La Fuga in Egitto”, e infine l’elegante Altare del “Santissimo Sacramento” (simile a quello del “Crocifisso” posto nella navata sinistra) avente al centro la nicchia arcuata in cui è collocata la statua raffigurante il “Sacro Cuore di Gesù”, affiancata da formelle in bassorilievo raffiguranti i simboli del culto al “Sacro Cuore” e al “Santissimo Sacramento” e sormontata da un travone agghindato con bassorilievi che raffigurano tralci di uva.


Il dipinto raffigurante “Santa Maria Immacolata e San Domenico”.


Il dipinto che raffigura “San Filippo Neri”.

L’Altare consacrato a “San Corrado Confalonieri”.


Particolare dell’altare barocco recante la statua di “San Corrado”.


Il dipinto in cui è raffigurata la “Fuga in Egitto”.


L’Altare del Santissimo Sacramento.


Particolare dell’Altare del Santissimo Sacramento con la statua raffigurante il “Sacro Cuore di Gesù”.

Presso il transetto destro della Chiesa di San Carlo Borromeo è posto un Altare sempre in marmo policromo su cui è posta la tela settecentesca che raffigura “San Carlo Borromeo che visita gli appestati”.


Il dipinto che raffigura “San Carlo Borromeo che visita gli appestati”.

Alla fine della Navata destra vi è la “Cappella di Santa Maria Immacolata” decorata da stucchi policromi, presentante un bell’Altare di fattura barocca simile a quello della vicina Cappella consacrata a “San Luigi Gonzaga” posta presso la navata sinistra.

Qui vi è collocata una bella statua che raffigura la “Madonna Immacolata”.


La Cappella di Santa Maria Immacolata.


La bella statua della “Madonna Immacolata”.

All’interno della chiesa vi sono poste altre opere d’arte sacra contemporanea come ad esempio le statue della “Madonna col Bambino” e di “Santa Rita da Cascia”.

Per saperne di più sulle attività religiose che vengono celebrate all’interno della Chiesa di San Carlo, visitate il sito www.diocesinoto.it e la relativa pagina facebook.

Va detto infine che a sud della Chiesa, presso il numero civico 20 di Via Arnaldo da Brescia possiamo accedere all’ex Cripta dell’edificio sacro in cui venivano seppelliti i Frati Gesuiti.

Questa cripta è caratterizzata dalla volta a botte e dalle pareti in pietra tufacea locale (nota come “Petra Giuggiulena” ).

Essa dopo esser stata separata dalla chiesa e utilizzata come magazzino e tipografia, ha subito vari rifacimenti ed interventi di restauro ospitando oggigiorno un locale di ritrovo avente le funzioni di “pub” (per saperne di più clicca qui).

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