*Noto. Petracca – Cugni; Area iblea Cugni – Stallaini – Cunziria – Cava Grande del Cassibile (Cugni Stallaini – Cugni di Rausa – Cava Sture – Cugni di Cassero – Scala “U Saravagghiu” – Scala “Mastra Ronna” – Cunziria – Grotta dei Briganti – Cava Grande del Cassibile)

Oltrepassate le contrade Stallaini e Causeria, sempre percorrendo la S.P. 73 entriamo in un’altra zona piuttosto importante dell’estrema zona nordorientale del territorio ibleo di Noto, la contrada della della Cunziria da cui si intravvedono i cosiddetti “Cugni” ossia piccoli rilievi calcarei di tipo ibleo. In questo punto la provinciale è nota come “A Strata re Cugni”.

I primi “Cugni” sono i “Cugni di Stallaini”, seguiranno i “Cugni di Rausa” (accanto ai quali vi è collocata la piccola Cava Sture) e infine i “Cugni di Cassero”, tutti ricchi di curiosità naturalistiche e archeologiche (qui vi sono tracce di insediamenti e di Necropoli di epoca neolitico – sicula).

Dalla traversa posta nei pressi delle Case Morsicato (posta di fronte ad un piccolo spiazzale chiuso da una sbarra di ferro) inoltre vi sono due sentieri (molto pericolosi per cui adatti solo a gente esperta in torrentismo, alpinismo e speleologia) che scendono alla Cava Grande del Cassibile; la “Scala u Saravagghiu” che conduce sotto i “Dieri di Cava Grande”, e la “Scala di Mastra Ronna” che conduce sia alla “Grotta della Cunziria” ossia “Grotta della Concerie” in cui vi è una serie di ipogei rupestri di vari epoche (sicula, bizantina e araba) che hanno svolto le funzioni di Necropoli (in epoca sicula), Oratorio Rupestre e Catacombe Paleocristiane (in epoca tardoromana e bizantina) e appunto di conceria per le pelli (in epoca araba, vedete la sottosezione riguardante la “Cava Grande” posta nella pagina riguardante Avola). Proseguendo per la S.P. 73 si attraversa il punto iniziale della Cava Sture, che va ad affluire nella Cava della Contessa (anche qui dovrebbero esserci delle rovine archeologiche ma questa piccola cava andrebbe esplorata dettagliatamente e con molta accuratezza perché è piuttosto impervia e quindi pericolosa).

Dopo aver percorso buona parte di strada immersa nel verde degli ulivi delimitata da millenari muri a secco, arriviamo presso le Case Cugni – Stallaini (poste alla nostra sinistra se proveniamo da Canicattini Bagni). Si tratta di una masseria semifortificata (e ancora utilizzata) formata da una serie di edifici che ospitano oltre alle abitazioni dei padroni anche magazzini per attrezzi agricoli, sementi e veicoli agricoli, ricoveri per vari animali da allevamento (bovini, suini, pollame ecc…) e stalle per cavalli e asini, ma vi è anche la presenza di un grande ovile fortificato. In questi locali dovrebbero esserci anche i frantoi per le olive e per i cereali. All’ingresso di questa grande masseria vi sono anche degli abbeveratoi di pietra per gli animali.

Dopo questa masseria, la strada entra nel suo tratto finale che con una serie di tornanti attraversa un antico insediamento Siculo scendendo a valle presso l’antica residenza dei Marchesi di Cassibile (vedete sezione riguardante Siracusa), a questo punto si può decidere di ritornare a Noto tramite l’A 18 SR – Gela (il cui svincolo è a poca distanza dalla fine della S.P. 73), visitare Cassibile, Siracusa o Avola, oppure (se si ha voglia) di percorrere la Provinciale per Floridia, reimmettersi sulla S.P. 14 per Canicattini e esplorare altre zone iblee netine limitrofe alla città canicattinese.

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