Riserva Marina di Eloro – Vendicari, Ruderi della Cittadella dei Maccari

Noto

Riserva Marina di Eloro – Vendicari

Ruderi della Cittadella dei Maccari

Tra i Pantani Scirbia e Sichilli vi è una striscia di terra che ospita uno dei più misteriosi siti archeologici della Provincia di Siracusa, la cosiddetta Cittadella dei Maccari, villaggio bizantino sorto nel VI secolo d.C. (501 – 600 d.C.) scoperto casualmente dall’archeologo Paolo Orsi. Questo sito archeologico (gratuito e aperto tutto l’anno), facilmente raggiungibile dal Pantano Scirbia mediante sentieri guidati, è l’unico centro abitato bizantino non rupestre della Provincia di Siracusa a rimanere relativamente intatto. Come sappiamo i Bizantini amavano popolare le aree interne dentro caverne e grotte costruendovi interessanti siti rupestri, ma amavano abbellire le città di origine greca o romana con imponenti monumenti sacri e costruire anche villaggi costieri dotati di porticcioli, e la Cittadella dei Maccari si tratterebbe infatti di un piccolo centro urbano il cui porto sarebbe ubicato nella zona occidentale del Pantano Scirbia, in un’ottimo “porto naturale” posto all’interno dei Pantani di Vendicari. Questo villaggio aveva ben quattro Basiliche Paleocristiane (di cui si salva solo quella principale di cui parleremo più sotto), notevoli edifici abitativi, canalizzazioni, magazzini sotterranei e soprattutto una vasta Necropoli che si divide in tombe monumentali, rupestri e a fossa. La Cittadella dei Maccari (il cui nome originario dovrebbe essere simile alle parole “Vendicari” o “Maccari”) molto probabilmente è stata distrutta dagli Arabi e le sue rovine dimenticate fino a quando non vennero rinvenute dall’archeologo Paolo Orsi, in modo del tutto fortuito.

Le rovine principali della Cittadella dei Maccari si trovano presso la punta di questa penisoletta posta tra i Pantani Scirbia e Sichilli, nella quale troviamo i ruderi della principale Basilica Paleocristiana di questo piccolo villaggio, nota come “Trigona”; termine che non ha niente a che fare con gli omonimi Marchesi di Canicarao, ma che indica una Basilica con tre Navate. Essa si presenta come un caseggiato agricolo, ma in realtà essa era una chiesa paleocristiana, cue tuttora si presenta deturpata dal tempo, ma comunque visitabile. La facciata presenta un ingresso arcuato sopra cui vi è posta una finestrella. All’interno possiamo ammirare la vecchia cupola in pietra e le tre Absidi poste in fondo alle originarie tre Navate. All’esterno vi sono i resti della masseria in cui essa era inglobata e i tre catini absidali nel retro.

Nella zona circostante alla Cittadella nell’intera area di questa penisoletta troviamo inoltre una tomba biposto posta in un piccolo mausoleo con volta a botte, i presunti resti delle altre antiche basiliche paleocristiane tra cui anche quelli di una chiesetta di tipo africano molto probabilmente di rito copto (le cui rovine sono uniche in tutta la Sicilia sud orientale), abitazioni e necropoli monumentali ad edicola (uniche in Sicilia) e numerosi ipogei sotteranei di cui uno ospitante una vasta Catacomba (posto nei pressi della Basilica della Trigona).

Presso la Cittadella dei Maccari vi sono infine una miriade di ruderi bizantini appartenenti forse ad abitazioni in pietra simili a quelle che si trovano in Grecia sulle Isole dell’Egeo, nonché di antichi acquedotti e pozzi da cui gli abitanti di questo interessante villaggio attingevano l’acqua per irrigare i limitrofi campi.

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