Noto, Festa di Santa Maria Immacolata e Natale Netino

Noto

Festa di Santa Maria Immacolata e Natale Netino

Le festività natalizie netine sono tra le più belle della provincia di Siracusa, rese magiche dall’atmosfera barocca della città che, addobbandosi a festa per le festività, diventa ancor più splendida sotto la sua veste barocca ma che nel frattempo comprende anche le tradizioni rurali legate ai suoi centri limitrofi quali San Corrado di Fuori, Madonna della Scala, Testa dell’Acqua, Rigolizia e Santa Lucia di Mendola in cui si tengono anche interessanti Presepi Viventi ossia rappresentazioni sceniche della “Nascita di Cristo”. Esse comprendono la festa consacrata alla “Madonna Immacolata” e i riti natalizi veri e propri di tipo sacro e di tipo popolare.

La Festa di Santa Maria Immacolata

Origini del culto netino a “Santa Maria Immacolata”

L’8 Dicembre è il giorno consacrato a “Santa Maria Immacolata”, molto venerata a Noto tanto che il suo Simulacro è posto in una delle più importanti chiese barocche della città (Chiesa di San Francesco all’Immacolata). In questa giornata, in cui ricorre il giorno festoso consacrato all’ “Immacolata Concezione della Madonna” (che, tanti secoli prima della venuta di “Cristo”, apparve ad Adamo ed Eva sotto forma di una donna che schiacciava la testa ad un serpente, che era il demonio, per saperne di più clicca qui), per cui la “Madonna” nacque concepita senza il “peccato originale” compiuto da Adamo ed Eva mangiando il frutto proibito del Paradiso. Il culto dell’Immacolata venne ampliato grazie all’opera predicativa di “San Francesco d’Assisi” e in seguito da tutti gli ordini francescani (tra cui i Frati Minori Conventuali). Quindi, anche a Noto (città spiccatamente francescana per via dei tanti Conventi consacrati o sconsacrati in cui veniva seguita la “Dottrina di San Francesco d’Assisi”) la “Madonna Immacolata” è particolarmente venerata tanto che è considerata come una “Santa Protettrice” della città andandosi a classificare come la quarta festa per importanza dopo quelle di San Corrado Confalonieri, Santa Maria del Carmine e di Santa Maria Scala del Paradiso.

Il periodo preparatorio e i festeggiamenti in onore della “Madonna Immacolata”

Nei giorni precedenti alla festa, la città viene riccamente addobbata con luci e addobbi natalizi di vario tipo mentre si tiene la “Novena della Madonna Immacolata” (che va dal 29 Novembre al 7 Dicembre) che prevede solenni Messe che si tengono alle ore 18.00 presso la Chiesa di San Francesco all’Immacolata.

L’8 Dicembre la città di Noto viene svegliata alle ore 08.00 da forti colpi di cannone e da un solenne scampanio che annunziano ai netini l’arrivo della solenne festa della “Madonna Immacolata”. Alle ore 08.30 comincia la prima Messa solenne in onore della “Vergine Immacolata”, a cui seguirà alle ore 09.00 un omaggio floreale donato dalle autorità politiche netine. Alle ore 10.15 si tiene la solenne Messa celebrata dal Vescovo di Noto a cui parteciperanno molti fedeli netini. Alle ore 12.00 il tradizionale omaggio floreale dei Vigili del Fuoco di Noto seguito dall’Angelus (e da un solenne scampanio seguito dallo sparo di colpi di cannone) concludono i riti mattutini in onore della “Madonna Immacolata”.

Nel tardo pomeriggio dell’8 Dicembre alle ore 16.30 si tiene la solenne Messa vespertina consacrata alla “Madonna Immacolata” seguita da molti fedeli. Al termine della Messa, alle ore 17.30 dalla Chiesa di San Francesco all’Immacolata uscirà il Simulacro della “Madonna Immacolata” salutato dal lancio di fuochi pirotecnici e da un vivace scampanio. Esso sarà portato in Processione per buona parte del centro storico netino, accompagnato dalle “Confraternite” religiose cittadine per le Vie Zanardelli, Ducezio, Piazza Taranto, Aurispa, Ruggero Settimo per poi percorrere il Corso Vittorio Emanuele (passando dalla Piazza Duomo) per rientrare nella sua barocca chiesa di appartenenza.

Al rientro della Processione dell’ “Immacolata” vi sarà uno splendido spettacolo pirotecnico che concluderà i festeggiamenti dell’8 Dicembre.

Il Natale netino

La Novena di Natale, il Presepe Vivente a Testa dell’Acqua e i riti natalizi netini

Dopo la Festa della Madonna Immacolata, la città di Noto che nel frattempo è già stata addobbata con varie illuminazioni natalizie, si prepara a festeggiare il Natale piuttosto solennemente in quanto questo periodo è consacrato alla “Nascita di Gesù Cristo” (per saperne di più clicca qui). Nelle vetrine dei negozi, nei cortili delle chiese o dei vecchi palazzi barocchi sparsi per il centro storico netino e presso gli eremi di San Giovanni in Lardia, San Corrado di Fuori e della Madonna della Scala, vengono allestiti splendidi presepi. Il più bello di questi presepi (eccetto quelli organizzati dalle parrocchie) vengono premiati al termine delle festività natalizie. Da ammirare anche i cosiddetti “Presepi Viventi” organizzati dalle varie parrocchie.


L’illuminazione natalizia presso il Corso Vittorio Emanuele di Noto.

 Durante tutto il periodo natalizio si svolgono numerosi spettacoli culturali e musicali aventi scopi perlopiù umanitari poiché col ricavato si creca di far passare un Natale più dignitoso alle famiglie povere sia di Noto sia del Terzo Mondo.

Nei nove giorni che precedono la Vigilia di Natale, per le strade del centro storico di Noto possiamo incontrare dei giovani musicanti che suonano la cosiddetta “Nuvena ri Natali” (“Novena di Natale”); altro non è che un insieme di musiche natalizie suonate con strumenti perlopiù a fiato.

Passati i nove giorni arriva la “Vigilia di Natale” (24 Dicembre) passata esclusivamente tra amici e parenti. I netini passano il pomeriggio della Vigilia prima smanettando in cucina per preparare la cena serale; poi a giocare a carte (Scala 40, Poker, “Setti e menzu”, “Piattu”, “Assu ca curri” e “Scupuni”) o a Tombola. La sera inizia la sontuosa cena natalizia a base di “Mpanati” (focacce farcite a fantasia con ricotta, patate, formaggio, pomodoro, verdura, baccalà, anguille, salsiccia, broccoli, cipolle, pomodori salati ecc…), “Scacce ” (focacce simili alle impanate ma farcite con salsa di pomodoro, caciocavallo “Ragusano” e prosciutto), “Lumiere” (particolari focacce tonde ripiene con farie ingredienti), “Cassatieddi” o “Nfagghiulati” (simili alle “Mpanate” ma ripiene con ricotta zuccherata aromatizzata con rosso d’uovo e cannella), biscotti di mandorla, torroni al miele a base  di mandorle e semi di sesami (la “Cubbaita”), “Pasticciotti” (biscotti teneri ripieni di confettura alla frutta simili ai “Marunetti” avolesi), “Facciuni” (biscotti teneri glassati tipici di Noto), “Mustazzola” (pani dolci a base di miele), la “Mpagnuccata” (dolce tipico di Noto formato da palline di semola cotte al formo legate tra loro con miele e zucchero caramellati) e infine la cosiddetta “Cutugnata” (confettura di mele cotogne indurita avente forme fantasiose). Dopo la cena si inizia a giocare a carte fino a mezzanotte, quando dopo aver scartato i regali, c’è chi va a seguire la Messa che commemora la “Nascita di Gesù Bambino” e c’è chi resta a giocare a carte fino alle prime luci dell’alba. L’indomani, giorno di Natale (25 Dicembre) gli invitati della sera prima si ritrovano a pranzare tutti insieme. La prima portata del prelibato pranzo natalizio come da tradizione è la Pasta al forno (maccheroni, lasagne e cannelloni disposti a strati assieme a sugo di carne, formaggio, uovo, piselli, prosciutto e besciamella); come secondo vi sono vari piatti di carne (arrosti farciti, Falsomagro, carne e salsiccia arrostite, fettine di vitello o suino fatte a cotoletta); come dessert troviamo i dolci della Vigilia e vari dolci di pasticceria tra cui troviamo cassate, cannoli e stupende quanto ghiotte torte natalizie.

Dopo aver pranzato o si gioca di nuovo a carte fino a tarda sera, oppure si esce tutti insieme per andare a visitare i Presepi Viventi netini che vengono organizzati presso le zone di Testa dell’Acqua (attualmente quello principale), Rigolizia, Santa Lucia di Mendola e occasionalmente anche presso la Parrocchia del Sacro Cuore o a Santa Maria Scala del Paradiso (se vengono organizzati) oppure quelli delle città limitrofe (Palazzolo, Canicattini, Avola e Ispica su tutte).

I Presepi Viventi netini (di cui quello più importante è quello della Testa dell’Acqua) si presentano come rappresentazioni sceniche della “Nascita di Cristo” che vengono riprodotti però ispirandosi all’ambiente contadino della Sicilia orientale visto che troviamo oltre alla toccante scena della “Natività” anche la riproduzione di molti lavori che si tenevano in passato presso le campagne siciliane come quello dei “Massari” (contadini), dei “Picurari” (pastori) e dei vari artigiani. In questi Presepi Viventi si possono anche gustare prodotti tipici come la ricotta e il pane di casa locale. Ovviamente vi è la presenza degli Zampognari che suonano nenie natalizie (i Presepi vengono organizzati di solito il 25 e il 26 Dicembre e l’1 e il 6 Gennaio).

 Dopo una settimana i netini festeggeranno la Vigilia di Capodanno (31 Dicemnre) sempre in famiglia o tra amici. Il prgramma della serata è simile a quello della Vigilia di Natale, solo che cambiano le pietanze; difatti al posto di “Mpanate ” e “Scacce”, a cena troveremo pizze caserecce condite a fantasia (“Margherita”, “Capricciosa”, con melanzane, tonno e cipolla, acciughe ecc…), carne arrostita alla brace e il tradizionale zampone con le lenticchie. I dolci sono gli stessi che troviamo per la “Vigilia di Natale”. Finita la cena i netini aspettano la mezzanotte o giocando a carte o a Tombola insieme ai loro parenti, o in Piazza Duomo dove si svolgono spettacoli musicali. Scattata la Mezzanotte inizia la vera festa; dopo aver brindato tutti insieme ed essersi divertiti a salutare l’anno nuovo facendo scoppiare petardi di ogni genere, i netini o vanno a ballare in Piazza Duomo (o nei locali notturni di Marzamemi, Ispica, Modica, Floridia, Fontane Bianche e Siracusa) o continuano imperterriti a giocare a carte fino all’alba, oppure vanno nei bar a caccia dei fragranti “Cornetti caldi” appena sfornati (usanza chiamata localmente “Iri a Cornetta Cauri”).

L’indomani, giorno di Capodanno (1 Gennaio) gli invitati della sera prima si ritroveranno per pranzare insieme (le pietanza sono supergiù le stesse di quelle del 25 Dicembre) e per giocare a carte un’ultima volta. Nel pomeriggio si esce a fare una passeggiata tutti insieme verso Marzamemi, Palazzolo, Siracusa, ma anche fuori dai confini provinciali (in particolare ad Ispica e a Modica per quanto riguarda la Provincia di Ragusa; a Caltagirone per quanto riguarda quella di Catania).

Le festività terminano il 6 Gennaio, in cui si svolgono spettacoli di vario genere per salutare le splendide festività natalizie netine.

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