*Granieri – Monte Renna, Cava Fonda (Torrente Torresena – Voragine Tellurica – Rovine Archeologiche)

Granieri – Monte Renna

*Cava Fonda
(Torrente Torresena – Voragine Tellurica – Rovine Archeologiche)

Dalla S.P. 18 Noto – Giarratana ci immettiamo presso la S.P. 8 Renna – Torresena, che ci conduce sul rilievo ibleo noto come Monte Renna (strada che si collega alla S.P. 24 Noto – Testa dell’Acqua) seguendo le indicazioni per l’Istituto di Radioastronomia e per l’Hotel Kallikoros. E proprio sotto questa struttura alberghiera è collocata la cosiddetta “Cava Fonda”, un’interessante cava iblea che lambisce il lato destro del Monte Renna mentre dall’altro suo lato vi è collocato il rilievo noto come “Cozzo Scavo”.

La Cava Fonda è interessata dallo scorrimento del Torrente Torresena, un piccolo corso d’acqua che nasce da una fonte posta nei pressi del Cozzo delle Giummarre (un rilievo ibleo posto nei pressi della Contrada Torresena) che va ad immettersi presso il Fiume Tellaro.

Visitare la Cava Fonda è facile (anche se bisogna fare attenzione durante il percorso e bisogna soprattutto godere di una buono stato di salute) ma non lo è altrettanto trovare un parcheggio nella zona bassa della cava (quella accanto al ponte che scavalca il torrente), mentre poco più in alto vi è una vasta piazzola racchiusa da una sbarra di ferro in cui si può parcheggiare. Nella parte bassa della cava vi è una sbarra di ferro che chiude un appezzamento di terreno privato da cui si diparte un sentiero che conduce in fondo alla cava in cui scorre questo fiume; li dove vi è la piazzola appena descritta vi è una specie di “sentiero di mezzacosta” che conduce alla parte bassa della Pineta del Monte Renna, ma anche verso l’interno della cava ad un’altezza considerevole, ma non tanto impossibile dal torrente.

Entrati nella cava ci dirigiamo verso l’interno di essa in cui possiamo cominciare ad ammirare la rigogliosa pineta del Monte Renna posta davanti a noi, ma anche la macchia mediterranea del Cozzo Scavo. Andando più avanti alla nostra sinistra possiamo ammirare una vasta voragine di origine tellurica che molto probabilmente si è formata in seguito al disastroso sisma dell’11 Gennaio 1693 a testimonianza di come questo territorio sia stato martoriato, ma anche modellato anticamente da numerosissimi movimenti tellurici.

Presso la Cava Fonda vi sono anche i resti di alcune rovine archeologiche tra cui quelle di un villaggio rupestre molto probabilmente di epoca siculo – castellucciana collegato alla limitrofa Necropoli di Torresena posta più in alto sotto l’omonima Masseria. Altre rovine sono riconducibili ad antichi edifici rurali di epoca medievale posti a poca distanza dal torrente (mulini?). Risalendo la cava possiamo ammirare anche la piccola sorgente che alimenta questo torrente.

Dal punto di vista naturalistico la Cava Fonda, arricchita dai pini del Monte Renna, presenta molte specie floreali autoctone della zona iblea siciliana.

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