*Noto, Manghisi; Cava, Fiume di Manghisi e Mulini

La Cava di Manghisi è il primo tratto della Riserva Naturale della Cava Grande del Cassibile sotto cui scorre l’omonimo fiume che, superato il tratto iniziale che da Santa Lucia di Mendola percorre la Cava Cinque Porte ricevendo le acque di vari affluenti tra cui il Torrente Baulì e dei torrenti che scorrono nella piccola Cava Manghisi – Case Iudica e nel Fosso Manghisi (tratto iniziale di questa piccola Cava posti nei pressi della S.P. San Marco – Aguglia – Rigolizia raggiungibile dalla SS 287 Noto – Palazzolo) fino ad arrivare presso la Contrada San Marco, entrando così nella vera e propria zona di Manghisi.

L’accesso a quest’area è posto sulla SS 287 Noto – Palazzolo, prima del Ponte sul Fiume Manghisi (in cui è stato aperto un parcheggio a pagamento la cui tariffa è 10 euro per un’intera giornata) oppure in una traversa a sinistra prima del ponte di Manghisi (che dovrebbe condurre ad una masseria abbandonata da cui si snoda un sentiero che finisce presso il Fiume). Da queste zone si può iniziare l’escursione che prevede anche dei guadi piuttosto semplici sul fiume, poiché esso in questa zona è poco profondo (è preferibile utilizzare stivali di gomma o scafandri in plastica poiché bisogna guadare il fiume).

Scendendo verso il fiume troviamo un mulino abbandonato chiamato “Mulino Cirinnà” (per visitarlo bisogna oltrepassare il fiume) che versa in ottimo stato di conservazione ed è visitabile. Poco più giù, seguendo il corso del fiume verso sud (andando verso il Ponte di Manghisi) troviamo un’altro mulino abbandonato, il “Mulino Liistro” (visitabile) di cui possiamo ammirare la “Saia”, ossia la condotta che prelevava l’acqua dal fiume per immetterla nel poco distante “Uttigghiuni”, che non è altro che il punto di raccolta dell’acqua che scendeva verso le pale metalliche che azionavano la macina interna del mulino, per poi reimmettersi nel fiume tramite un’altra “Saia”.

Si prosegue ancora passando sotto il Ponte di Manghisi (volendo si può attraversare il fiume se le acque sono basse e hanno poca corrente) per arrivare al “Mulino Papa” (costruito nel 1868) che è stato restaurato dal legittimo proprietario (e quindi è di proprietà privata e non se ne consiglia la visita).