*Noto, Manghisi; Monastero Rupestre di San Marco

Intrapresa la strada descritta nel link “Cava Purtrisino – San Marco” si arriva come detto prima dalla S.P. San Marco – Aguglia – Rigolizia (raggiungibile dalla SS 287 Noto – Palazzolo) si arriva all’imbocco della Cava seguendo l’antico percorso della “Regia Trazzera” che collegava la città netina a quella di Palazzolo Acreide. Arrivati presso il fondo cava e, oltrepassato il villaggio rupestre sulla Cava Putrisino e il primo inghiottitoio, si arriva finalmente nella località nota come “San Marco”, constraddistinta da una curva verso destra del fiume, mentre a sinistra vi è un altro piccolo inghiottitoio. In questo punto vi sono le rovine del Monastero Rupestre di San Marco, una delle più importanti rovine archeologiche della Provincia di Siracusa per quanto riguarda l’architettura semi rupestre bizantina.

Il Monastero di San Marco è stato il primo esempio di Eremo semi rupestre nella Provincia di Siracusa (pare che si siano ispirati a questo Monastero durante la costruzione dell’Eremo di San Corrado di Fuori) frequentato fino al terremoto del 1693 in cui molto probabilmente venne distrutto, anche se molto probabilmente era sconsacrato da secoli (molto probabilmente dal periodo normanno – svevo) e veniva utilizzato dopo il periodo medievale come edificio rurale (ovile fortificato).

Il Monastero di San Marco venne costruito in epoca bizantina per ospitare una comunità di eremiti che seguivano la regola di vita di “Sant’Antonio Abate”. Questa Chiesa era incavata dentro una grande cavità rupestre naturale in cui erano poste le tre Absidi delle Navate dell’edificio sacro, di cui sono ancora visibili le arcate che sostenevano la Volta. Alla fine delle tre Navate vi sono resti di Altari e di affreschi, ormai poco leggibili a causa dell’abbandono a cui il sito è stato sottoposto.


L’interno del Monastero Rupestre di San Marco.

Molto particolare è la piccola fonte d’acqua posta presso la Navata destra della Chiesa, utilizzata come Fonte Battesimale; essa è posta sotto una piccola Abside scolpita nella roccia.

Attorno alla Chiesa vi sono delle cavità rupestri che ospitavano la comunità monastica che animava questo sperduto Eremo di montagna.