Noto, Palazzo Nicolaci – Villadorata

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Noto

Palazzo Nicolaci – Villadorata
(Biblioteca Comunale di Noto “Principe di Villadorata” – Cortile interno – Ala settentrionale del palazzo)


Il Palazzo Nicolaci – Villadorata (a destra nella foto), uno dei palazzi barocchi più belli della Sicilia.

Il Palazzo Nicolaci di Villadorata (o più semplicemente Palazzo Nicolaci), appartenente all’omonima famiglia dei Principi di Villadorata, una delle più potenti di Noto aventi possedimenti a Marzamemi e a Portopalo di Capo Passero (aree che un tempo facevano parte del vasto territorio netino).

Esso è definito come il più fastoso dei palazzi barocchi netini, ma anche come uno dei più belli dell’intera Sicilia, divenuto “Patrimonio dell’Umanità” Unesco.

La famiglia Nicolaci di Villadorata, le cui origini sarebbero riconducibili ad antenati provenienti dall’Europa orientale che nel medioevo si stabilirono prima in Calabria e poi nell’antica Noto.

Loro acquisirono la proprietà di diversi feudi (Belludia, Casale Bonfalà, San Paolo di Noto, Gisira, San Corrado Fuori le Mura e Falconara, in cui in queste ultime due località vi sono eleganti ville appartenute alla famiglia nobiliare) oltre che delle Tonnare di Avola, Marzamemi e Portopalo di Capo Passero.

Questa famiglia cominciò a far parte della “nobiltà” netina proprio durante il periodo in cui il sisma dell’11 Gennaio 1693 distrusse la preesistente città sita sul Monte Alveria.

Proprio per il loro crescente prestigio sociale acquisirono dapprima i titoli di “Baroni di Gisira e Bonfalà” e poi successivamente quello di “Principi della Villadorata”, facendo appunto erigere questo maestoso quanto monumentale palazzo degno del loro titolo nobiliare che doveva essere il simbolo della loro supremazia sulle altre famiglie nobiliari netine (in particolare sui Landolina e sui Trigona, altre importanti famiglie nobili della città di Noto).

L’edificio rimase di proprietà della famiglia Nicolaci che lo utilizzò ad uso abitativo subendo vari interventi di restauro,

Nel Giugno 2002, il Palazzo Nicolaci – Villadorata è stato doverosamente iscritto all’interno della lista del “Luoghi Patrimonio dell’Umanità” Unesco, nell’ambito delle “Città Barocche del Val di Noto”.

Oggigiorno questo edificio ospita la Biblioteca Comunale di Noto “Principe di Villadorata” e vari appartamenti appartenenti agli eredi della famiglia Nicolaci, aperti alle visite turistiche.


L’imponente prospetto del Palazzo Nicolaci – Villadorata (a sinistra nella foto).

Il Palazzo Nicolaci – Villadorata si trova in Via Corrado Nicolaci alla nostra sinistra (venendo dal Corso Vittorio Emanuele II), e insieme alla vicina Chiesa di Montevergini e ai Palazzi Deodato – Burgio – Di Lorenzo e Nicolaci – Modica di San Giovanni – Raeli, forma un interessante quanto stupendo agglomerato barocco.

Difatti la Via Nicolaci è il vero e proprio centro del barocco netino proprio per l’architettura tardo barocca che la caratterizza, frutto della ricostruzione della nuova città di Noto dopo il sopracitato terremoto dell’11 Gennaio 1693.

Il palazzo è situato in posizione obliqua rispetto al manto stradale (vista la ripidezza di Via Nicolaci), misura 90 vani ed è diviso in due parti: una aperta ai visitatori di proprietà del Comune di Noto, e l’altra vietata ai visitatori, poiché vi abitano ancora i discendenti della famiglia Nicolaci – Villadorata.

La costruzione del Palazzo venne affidata intorno al 1739 a Rosario Gagliardi, che si fece aiutare dal suo allievo Vincenzo Sinatra per quanto riguarda le decorazioni esterne e le sculture dei balconi di cui parleremo più sotto.

La facciata del palazzo, divisa in due ordini orizzontali delimitati da imponenti pilastri che ne vanno a sorreggere il frontone tramite robusti mensoloni merlati.

L’ordine inferiore reca al centro l’ampio portone sormontato prima da un bassorilievo raffigurante una merlatura composta da grifoni alati sopra cui è posto un bel balcone sostenuto da due grandi colonne in stile ionico, la cui apertura rettangolare è inquadrata da pilastri con capitelli di tipo corinzio che sorreggono un timpano triangolare.

Ad esso seguono sei grandi balconi (tre per lato) che rappresentano la parte esterna più bella dell’edificio .

Ognuno di essi, aventi stupende  ringhiere in ferro battuto bombate verso l’esterno e architravi semicircolari presentanti fini merlature e pittoresche ghirlande infiorate scolpite a bassorilievo, caratterizzati da tutti i mensoloni di sostegno e dai travoni merlati (posti a coronamento) riccamente scolpiti con ghirlande floreali, che rappresentano per la loro bellezza un’altro simbolo puro del barocco netino.

La parte inferiore della facciata presenta delle finestre rettangolari poste dentro travoni a sezione trapezoidale sostenuti da piccoli pilastri con capitelli corinzi, riportanti decorazioni di tipo floreale e mascheroni raffiguranti volti fanciulleschi (nelle tre finestre poste presso la parte sinistra della facciata vi sono sotto di esse altrettante porticine semplici che conducono ai magazzini del palazzo).

Inoltre vi è un piccolo balcone sull’estrema sinistra che riporta le stesse caratteristiche di quello posto sul portale d’ingresso, ma avendo forma tondeggiante, inferriate bombate e travone trapezoidale con merlatura posto a coronamento.


Il portale d’ingresso del Palazzo Nicolaci.


Particolare del portale e del balcone centrale del palazzo.

La parte più bella della facciata sono di sicuro i pregevoli mensoloni scolpiti (cinque per ogni balcone) che sostengono i sei balconi, aventi tutti apertura rettangolare delimitata da  contrafforti merlati che sorreggono dei mascheroni che raffigurano dei volti fanciulleschi, mentre al centro di essi vi è un autentico “ricamo barocco” di tipo floreale in bassorilievo al centro del quale vi è un mascherone grottesco di tipo barbuto, splendida decorazione d’insieme unica al mondo nel suo genere.

Tornando a parlare dei mensoloni dei balconi del palazzo, presso il vertice sinistro della facciata possiamo ammirare andando dal primo balcone di sinistra fino al terzo adiacente al portale d’ingresso le sculture raffiguranti:

  • “volti di bambini” presso i mensoloni del primo balcone di sinistra, detto “Balcone degli Adolescenti”;
  • “cavalli alati” presso i mensoloni del secondo balcone di sinistra detto appunto “Balcone dei Cavalli Alati”;
  • “centauri” (creature la cui parte superiore è “umana”, mentre quella “inferiore” reca quattro zampe simili a quelle di un cavallo)  presso i mensoloni del balcone adiacente al portale  chiamato “Balcone del Turco”, poiché il mensolone centrale è caratterizzato da una scultura raffigurante un pirata saraceno (in dialetto “Turcu” ).


Il “Balcone degli Adolescenti”.


Il “Balcone dei Cavalli Alati”.



Il “Balcone dei Centauri” o del “Turco”.

Sul lato destro della facciata possiamo ammirare andando dal sesto balcone di destra fino al quarto adiacente al portale le seguenti sculture raffiguranti:

  • vari mascheroni in stile grottesco sull’ultimo balcone di destra detto “Balcone del Leone”, chiamato così perché nel mensolone centrale vi è raffigurata la testa di questo animale (sotto il quale è ubicato un portale rettangolare contraddistinto da eleganti merlature);
  • “chimere” (animali aventi il volto simile a quello di un leone, mentre il corpo è simile a quello di un drago, provvisti di una coda simile a quella dello scorpione) presenti nel secondo balcone centrale detto infatti “Balcone delle Chimere”;
  • “sirene” (creature di sesso femminile aventi volto e arti superiori di tipo umano, mentre al posto degli arti inferiori vi è una lunga pinna caudale) adiacente il portale d’ingresso, chiamato appunto “Balcone delle Sirene”.


Il “Balcone del Leone”.


Il “Balcone delle Chimere”.


Il “Balcone delle Sirene”.

Tutti questi mensoloni sono adornati lateralmente da figure antropomorfe che raffigurano coccarde e ghirlande floreali, e mascheroni raffiguranti volti fanciulleschi, animali ed esseri grotteschi.

Se l’esterno è senza dubbio la parte più spettacolare, vale la pena anche parlare dell’interno del palazzo nobiliare.

Dopo una monumentale scalinata in marmo, adornata da busti raffiguranti esponenti della famiglia Nicolaci, vi troviamo tre grandi stanze visitabili; i cosiddetti Saloni “Verde”, “Giallo”, “Azzurro” e “Rosso”.

Senza ombra di dubbio la stanza più bella del palazzo è il “Salone delle Feste”, le cui pareti affrescate d’azzurro e rosso rendono particolare questa stanza del palazzo.

Inoltre sulla volta sono dipinte scene mitologiche (tra cui “Il Dio Apollo con il suo carro infuocato”), scene di caccia e scene musicali (tra cui strumenti musicali e musicisti).

Il Palazzo Nicolaci – Villadorata possiede un ampio quando splendido cortile interno utilizzato per organizzare mostre artistiche e piccoli spettacoli musicali.

Qui vi è un ampio loggiato raggiungibile da una scala contraddistinto da eleganti finestre e balconi interni, sotto il quale sono poste le scuderie del palazzo.

Al centro del cortile che ospita un piccolo giardino vi è collocato un pozzo artesiano.

Alla nostra destra il cortile comunica con l’ala retrostante del palazzo posta presso la Via Cavour (di fronte all’Istituto Scolastico “Vincenzo Littara”) in cui è posto un elegante portico arcuato che conduce all’interno del cortile, con l’adiacente prospetto dell’ala retrostante dell’edificio contraddistinta da eleganti pilastri che inquadrano il portone arcuato d’ingresso e i balconcini superiori, orlata in sommità da un elegante greca.

Ad angolo tra le Vie Cavour e Rocco Pirri, di fronte al Palazzo Battaglia, è posto inoltre un altro elegante edificio adiacente al palazzo della famiglia Nicolaci divenuto sede di un albergo ristorante (per saperne di più visita il sito www.ladependancehotel.it).


L’ala retrostante del Palazzo Nicolaci di Villadorata.

Come detto in precedenza all’interno dell’edificio è ospitata la Biblioteca Comunale di Noto “Principe di Villadorata”, che venne fondata appunto dal principe Corrado Nicolaci di Villadorata nel 1847 venendo inizialmente collocata all’interno del Palazzo Ducezio (il municipio cittadino), nel 1882 venne collocata all’interno dell’ex Convento dei Domenicani di Piazza XVI Maggio rimanendovi fino all’anno 1981, in cui venne trasferita all’attuale sede posta all’interno del Palazzo Nicolaci salvo una parentesi che va dall’anno 1995 al 2009 in cui venne posta presso il limitrofo Palazzo Trigona di Canicarao in seguito agli interventi di restauro dell’edificio.

Dal 27 Luglio 2009 la biblioteca è tornata di nuovo all’interno del Palazzo Nicolaci comprendendo circa 3000 libri di cui una buona parte settecenteschi ed ottocenteschi (donati proprio dal Principe Corrado Nicolaci) oltre ad una serie di quadri raffiguranti importanti personalità netine del 1700 e del 1800 che vennero donati alla biblioteca dal Barone Gaetano Astuto di Fargione (essi un tempo facevano parte del museo ottocentesco collocato presso il limitrofo Palazzo Astuto, vedi link “Palazzo Astuto di Fargione” nella pagina precedente per saperne di più).

Per visitare l’interno del palazzo bisogna munirsi del biglietto d’ingresso che costa 4 euro (2 euro per i gruppi superiori a 25 persone).

L’ingresso alla zona del palazzo in cui è ubicata la biblioteca è gratuito ed è aperto al pubblico dal Lunedì al Venerdì dalle 09.00 alle 13.00 e il Martedì e il Giovedì dalle 15.45 alle 17.45 (per saperne di più clicca qui).

Per informazioni più dettagliate cliccate qui o visitate il sito www.palazzonicolaci.it e la pagina facebook della Biblioteca di Noto.

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