Noto, Petracca – Cugni; Masseria Case Petracca (Feudo Petracca – Landolina)

Noto

Petracca – Cugni

Masseria Case Petracca
(Feudo Petracca – Landolina)

Proseguendo per la S.P. 14 “Maremonti” entriamo in territorio canicattinese tramite il ponte sulla Cava Garofalo; sotto questo viadotto vi è la S.P. 73 Canicattini – Petracca – Cugni Stallaini – Cassibile ma per raggiungerla bisogna fare inversione all’entrata di Canicattini (Contrada Bosco di Sopra) all’altezza dell’Edicola votiva della “Madonnina”, ripercorrere in senso inverso la “Maremonti”, scendere allo svincolo posto prima del Ponte Garofalo e andare in direzione della “Villa del Seminario” dell’Arcidiocesi di Siracusa (di cui fa parte Canicattini) per poi immetterci presso la S.P. 73.

Proseguiamo presso questa tortuosa strada che reimmettendosi in territorio netino presso la Contrada Cugno Marino costeggia la zona settentrionale della Cava Grande oltrepassando però una piccola cava iblea (Cava Campana, nel cui tratto iniziale è collocata una piccola Necropoli Sicula). Oltrepassata questa piccola Cava vi è il bivio posto di fronte alla Masseria Carpinteri (nel cui terreno vi sono due antichi pozzi artesiani), dritto si prosegue per le Contrade Stallaini, Cugni, Contessa, Cugno Lupo ecc… Per andare nella zona di Petracca (intendiamo quella posta a Nord della Cava Grande del Cassibile), bisogna superare il primo bivio proseguendo sempre dritto, al secondo giriamo alla nostra sinistra fino a quando la strada diventa praticabile; qui vi è collocato l’insediamento rurale ottocentesco noto come “Case Petracca” che forma una grande masseria e poco più sotto vi è collocata la “Regia Trazzera della Montagna” che collegava tra loro le antiche città di Noto, Avola e Canicattini Bagni. Se si prosegue dritto invece si va alle rovine della cosiddetta “Regia Trazzera Torrero Ferraro”, antica strada parallela della “Trazzera della Montagna” che conduceva (e conduce) alla piccola Cava Petracca in cui scorre un piccolo corso d’acqua (Torrente Petracca), affluente del Fiume Cassibile in cui sono poste le rovine del Mulino Petracca .

Le principali rovine archeologiche (di epoca siculo – bizantina) di tutta la Contrada sono, oltre ai resti delle “Regie Trazzere”, delle Necropoli (sia a fossa che rupestri), delle antiche opere di canalizzazione bizantina e un Oratorio Rupestre noto come “Grotta della Madonna”. Nel fondo della Cava Grande vi sono collocate anche le rovine del Mulino Petracca.

La zona di Petracca infine la si può visitare anche dalla zona netino – avolese; basta scendere dai sentieri di Russena, Serra Porcari, Prisa e Manghisi (visitate la sezione del sito riguardante la “Cava Grande del Cassibile”).

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