San Corrado Fuori le Mura, Eremo di San Corrado di Fuori (Sorgente San Corrado, Eremo Rupestre di San Corrado, Chiesa di San Corrado di Fuori, Convento Francescano, Cava dei Pizzoni – Torrente San Corrado e Parco degli Eremiti, Presepe Artistico)

Oltrepassata la frazione di San Corrado Fuori le Mura sulla SS 287 vi è una curva che scavalca il “Torrente San Corrado” e che ci conduce ad uno un bivio ubicato presso la Contrada “Lenzavacche” da cui parte la stradina che, se percorsa dritta, ci conduce alla Cava dei Pizzoni e all’annessa “Valle dei Miracoli” (chiamata così per i miracoli compiuti da “San Corrado”), dove vi si trova l’Eremo di San Corrado di Fuori, considerato come il santuario montano più bello ed interessante dell’intera Provincia di Siracusa per via della bellezza del luogo in cui sorge, dei tanti ipogei rupestri ubicati nei suoi pressi (in cui abitò “San Corrado”), per la bellezza della Chiesa dell’Eremo (che reca al suo interno la grotta in cui il “Santo Eremita” pregava tutti i giorni fino alla sua morte), per il suo interessante museo sacro (il cui ingresso è assolutamente gratuito) e per il suo cosiddetto “Parco degli Eremiti” collocato presso la cava. Quest’Eremo è stato costruito nel 1751 ma la zona era meta di pellegrinaggi fin dal tempo in cui morì “San Corrado Confalonieri” (1351 circa).


L’Eremo di San Corrado di Fuori.

Arrivati lì vi troviamo un grande spiazzale sotto il quale vi scorre il “Torrente San Corrado”, le cui acque, convogliate dentro piccole tubature nella cosiddetta “Fonte di San Corrado di Fuori” (sormontata da un’edicola recante un’immagine del “Santo Eremita” e dentro cui passa l’omonimo torrente, raggiungibile da una breve scalinata) sono potabili e si possono tranquillamente bere. Difatti vi è l’usanza a Noto e nei centri limitrofi (soprattutto ad Avola e a Palazzolo Acreide) di “Pigghiari l’acqua a San Currau i Fora” (prendere l’acqua a San Corrado di Fuori), difatti lì intravediamo spesso gente che riempie bidoni pieni di quest’acqua pura di montagna. Più in la vi è una scalinata in pietra che conduce al Seminario estivo. Lo spiazzale volendo può essere utilizzato per fare delle allegre scampagnate; va detto che qui vi è ubicata una scalinata in roccia calcarea che conduce al Seminario Estivo della Diocesi di Noto (che si affaccia sulla parete sinistra della Cava dei Pizzoni).


La “Fonte di San Corrado di Fuori” presso la quale scorre il Torrente San Corrado.


Le scalinate di pietra che conducono al Seminario Estivo.

Abbandonato lo spiazzale, varchiamo la soglia di un bel cancello settecentesco i cui pilastri sono adornati da pinnacoli a carciofo caratterizzato da una bella cancellata avente un’elegante struttura in ferro battuto riportante la dicitura “Porta Coeli” (frase latina significante “Porta del Cielo”) seguita da una frase in latino che significa “Il luogo in cui stai entrando è sacro e porta in Cielo”. Accanto ad esso vi è un cancello secondario (chiuso da un catenaccio) da cui si può ammirare il fondo della splendida Cava dei Pizzoni, che è posta proprio accanto all’Eremo.


Il monumentale cancello d’ingresso dell’Eremo di San Corrado di Fuori.


La cosiddetta “Cava dei Pizzoni”, che lambisce l’Eremo di San Corrado di Fuori.

Oltrepassato il cancello ci incamminiamo verso il cuore della “Cava dei Pizzoni” tramite un lungo viale adornato da piante mediterranee. Man mano entriamo dentro la cava ci avviciniamo all’Eremo in cui visse e morì da eremita “San Corrado Confalonieri” da Piacenza (vedi la sua storia nel link “Feste e tradizioni di Noto”).


Il viale da cui si accede all’Eremo.

Arrivati in prossimità del sagrato della chiesa, alla nostra destra vi è una scalinata piuttosto ripida che conduce alla “Grotta di San Corrado”, una piccola apertura nella roccia dentro la quale abitava “San Corrado Confalonieri”. La grotta si divide in due stanze, una adibita ad Altare dove sono esposti moltissimi ex – voto offerti dai miracolati dal “Santo Eremita”, l’altra più stretta dove vi è un masso rettangolare sopra il quale vi dormiva lo stesso “San Corrado”. Si dice che se si toccano le pareti della grotta invocando “San Corrado”, si può essere anche miracolati dal Santo.


La “Grotta di San Corrado”.


L’Altare posto all’interno della Grotta.

Nelle vicinanze vi è la grotta molto probabilmente abitata da “Sant’Elia di Noto”, che come “San Corrado” viveva una vita ascetica. Purtroppo il sentiero per raggiungerla è molto impervio ed è difficile da praticare (all’usicta della Grotta di San Corrado si nota una piccola scala tortuosa scavata nella roccia, questa scala conduce proprio alla Grotta di Sant’Elia). In questa zona vi sono anche altre grotte (abitate sempre da altri eremiti che qui vi volevano seguire il modello di vita di “San Corrado Confalonieri”) poste sulle concrezioni di tipo ibleo della Cava dei Pizzoni modellati nei secoli da anguste scalinate.


Concrezioni di pietra iblea della Cava dei Pizzoni poste nella zona superiore alla “Grotta di San Corrado”.

Abbandonata la grotta scendiamo di nuovo verso il vialetto e, di fronte a noi troviamo un altro cancello monumentale sormontato da pinnacoli a carciofo. Da li entriamo dentro il sagrato della Chiesa dell’Eremo di San Corrado Confalonieri interamente lastricato con pietre di fiume colorate che formano pregevoli motivi geometrici, in cui vi è posto anche un piccolo ma lussureggiante giardino mediterraneo.


Il cancello monumentale che conduce al Sagrato della Chiesa dell’Eremo di San Corrado.


Il Sagrato della Chiesa di San Corrado di Fuori.

La facciata della chiesa è anch’essa di chiaro aspetto barocco la cui progettazione è attribuita all’architetto Francesco Paolo Labisi. Essa, divisa da due ordini orizzontali, è caratterizzata da un grande portale (inquadrato da due grandi colonne) sormontato da un’arcata a semicerchio, ai cui lati vi sono quattro colonne che sostengono la robusta trabeazione decorata con motivi geometrici scolpiti nella pietra. Sopra di essa vi è una nicchia inquadrata da pilastri scanalati recante un timpano spezzato dentro la quale vi è posta una statua di “San Corrado Confalonieri”. Ai lati della nicchia vi sono quattro contrafforti con pregevoli decorazioni floreali in bassorilievo. Il frontone della facciata è orlato da bassorilievi raffiguranti splendide ghirlande floreali. Poco più in la vi è la torre campanaria.


La bella Chiesa dell’Eremo di San Corrado Confalonieri.


La facciata barocca della Chiesa dell’Eremo di San Corrado, attaccata al costone montano in cui vi è posta la grotta in cui il Santo andava giornalmente a pregare.


La statua in pietra di “San Corrado Confalonieri” posta al centro della facciata della Chiesa.

L’interno della Chiesa comprende un’unica Navata che ricalca quello di numerose chiese di campagna siciliane ma si presenta molto elegante per via di varie decorazioni di cui parleremo più sotto.


L’interno della Chiesa dell’Eremo di San Corrado di Fuori.

Nella Navata vi è innanzitutto la “Grotta della Preghiera” (sovrastata da una nicchia in cui è riposta una piccola statua raffigurante il “Santo Eremita”), dove “San Corrado Confalonieri” passava le sue giornate a pregare fino alla sua morte (difatti il corpo del “Santo” venne ritrovato in questo punto). Nella piccola grotta posta alla nostra destra, possiamo ammirare una statua marmorea dello scultore Giuseppe Fortunato Pirrone raffigurante “San Corrado in Preghiera”. Dietro di essa, racchiusi da una piccola urna in ferro battuto, vi sono due buchi circolari scavati nella roccia, che sarebbero “Le impronte delle ginocchia di San Corrado morto pregando in ginocchio”, formatesi immediatamente dopo la morte del Santo. Sulla parete centrale è possibile ammirare un dipinto rupestre sempre più deturpato dal tempo; difatti la grotta in cui pregava l’Eremita era una delle tante Chiese rupestri presenti in tutto il territorio provinciale.


La “Grotta della Preghiera”, dentro la quale “San Corrado Confalonieri” pregava ogni giorno.


La statua in marmo bianco raffigurante “San Corrado in Preghiera”, opera dello scultore Giuseppe Pirrone.


La teca che ricopre le miracolose “Impronte di San Corrado” (i due buchi scuri in basso a destra).

Ritornando nella Navata principale della Chiesa, possiamo ammirare chiesa una tela sull’Altare Maggiore raffigurante “La Vergine Maria con Gesù Bambino in braccio insieme a San Corrado Confalonieri” attribuita a Sebastiano Conca. Da ammirare la bella volta ellittica decorata con statue in marmo, bassorilievi pregevoli stucchi policromi dal netino Baldassarre Basile. Nell’Altare posto nella Navata sinistra vi è una teca vitrea in cui sono posti si trovano i resti mortali incorrotti di “San Leonzio Martire” i cui volto, mani e piedi (mummificati) sono ricoperti di cera mentre il corpo (visibilmente privo di carne ma non decomposto) rispettivamente coperto con una tunica per non fare impressionare i visitatori dell’Eremo; sopra la nicchia in cui è posto “San Leonzio” vi è un bel “Crocifisso” ligneo del 700.


L’unica Navata della Chiesa dell’Eremo di San Corrado di Fuori (vista dal Coro della Chiesa).


La splendida volta della Chiesa dell’Eremo di San Corrado di Fuori.


Il corpo di “San Leonzio Martire” (chiuso dentro una nicchia di vetro).


Lo splendido “Crocifisso” settecentesco.

Sulla parete sinistra della navata è possibile ammirare una pregevole vetrata raffigurante “San Corrado Confalonieri in veste di Eremita”.


La vetrata che raffigura “San Corrado Confalonieri”.

Ritornando dentro la grotta possiamo accedere sia al museo degli Ex Voto e al giardino dell’eremo (comprendente il “Parco degli Eremiti”). Per raggiungerli bisogna entrare in una porticina posta alla sinistra della “Grotta della Preghiera” che conduce alla sacrestia in cui è posto un altro bel “Crocifisso” in legno, forse settecentesco (posto in una nicchia arcuata decorata da piccoli stucchi settecenteschi).


Il “Crocifisso” posto presso la Sacrestia della Chiesa.

Per accedere al museo (il cui ingresso è gratuito anche se vi è la possibilità di lasciare una piccola offerta per l’Eremo, che verrà devoluta in beneficenza) bisogna entrare in una piccola porta a destra della sacrestia. Dopo una piccola rampa di scale accediamo al Coro della Chiesa (che si affaccia sulla Navata della Chiesa) in cui sono posti due Organi elettrici (di cui uno piuttosto antico risalente ai primi anni del 900), alcuni “Cili” (grossi ceri artistici portati in Processione durante la Festa di San Corrado, offerti al “Santo” come voto), una riproduzione in legno del Duomo di Milano (offerta come ex voto da un devoto di origine milanese) e un Confessionale in legno di epoca medievale, proveniente da Noto Antica.


Alcuni “Cili” posti presso il Coro della Chiesa di San Corrado di Fuori.


L’interessante Confessionale medievale proveniente da Noto Antica.

Da qui si accede al museo degli Ex Voto dove vi troviamo: oggetti sacri antichi (tra cui preziosi pissidi, calici, candelabri in oro; alcuni di essi provenienti dagli scavi di Noto Antica), ex voto donati a “San Corrado” dai miracolati (stampelle, fasciature, stecche, protesi, raffigurazioni in cera, oro o argento di organi interni, arti ecc…), paramenti sacri di epoche diverse (settecentesche e ottocentesche), Crocifissi, “Bambinelli”, statuine raffiguranti “Santi vari” (alcune di esse risalenti agli anni precedenti al terremoto del 1693, per cui molto probabilmente provengono da Noto Antica e aree limitrofe), oggetti seicenteschi appartenuti al “Venerabile Pietro Gazzetti” (che qui venne in eremitaggio) tra cui in preziosissimo “Crocifisso” seicentesco, fotografie dei miracolati da “San Corrado”, di bimbi neonati (concepiti e nati per intercessione del “Patrono di Noto”), dei matrimoni celebrati in chiesa e due teschi umani appartenuti a due Santi; uno vistosamente consumato appartenente a “Santa Germana Martire”, l’altro semi integro appartenente ad un Santo o Beato sconosciuto, forse a qualche altro “Eremita” (“Sant’Elia da Noto?”) oppure trovato presso qualche scavo archeologico sempre nei pressi di Noto Antica, ma può anche darsi che siano di qualche parente dei frati che vivevano nel Convento adiacente all’Eremo (anticamente l’avere un teschio nella cella serviva a far capire i Frati che la vita è passeggera e bisogna viverla consacrati a “Dio”) o di qualche altro “Eremita” (i due teschi non sono stati fotografati per non far impressionare i visitatori del sito).


Il museo dell’Eremo di San Corrado.


Vesti e paramenti offerti come ex voto a “San Corrado Confalonieri”.


Alcuni candelabri in oro esposti presso questo piccolo museo.


Una statua contemporanea raffigurante il “Cristo Risorto”.


Alcuni “Bambinelli” di recente fattura.


Reperti provenienti da Noto Antica; al centro della foto vi è quel che resta di un “Crocifisso”, sullo sfondo vi sono altri reperti di statue o di interni chiesastici.


Il “Crocifisso” seicentesco appartenente al “Venerabile Pietro Gazzetti”.

Scendendo di nuovo in sacrestia, poco più in la vi è un piccolo bancone dove si possono acquistare oggetti sacri. Adiacente ad esso vi è un espositore d’epoca in cui sono poste varie Reliquie (tra cui un presunto pezzo del “Saio di San Francesco d’Assisi” e vari pezzi di ossa appartenuti a Santi, Eremiti o Martiri, tra cui anche “Santa Chiara di Assisi”) e un piccolo Altare in cui sono posti una statua in bronzo raffigurante il “Sacro Cuore di Gesù”, un “Crocifisso” e due dipinti in cui sono raffigurati rispettivamente “Maria Ausiliatrice” e “San Corrado Confalonieri” (di matrice contemporanea).


I vari reliquiari posti nella sacrestia contenenti le Reliquie di alcuni “Santi” più o meno noti.


Il piccolo Altare della sacrestia.

All’esterno della sacrestia vi è l’ampio giardino chiamato “Parco degli Eremiti” situato all’interno della Cava dei Pizzoni (che in questo tratto è nota come la “Valle dei Miracoli”). Esso è situato vicino il Torrente San Corrado che scorre pochi metri sotto il giardino prima di confluire nell’Asinaro. Dal giardino possiamo ammirare sia il Convento Fracescano in buona parte ubicato dentro la roccia iblea del rilievo montano in cui è posto l’Eremo (sotto il quale è ubicata una piccola Cappella che fungeva da Cripta in cui venivano seppelliti i Frati, in cui sono poste interessanti opere d’arte sacra tra cui va citata un la presenza di una Icona raffigurante la “Madonna col Bambino”) e soprattutto scorgere alcune piccole grotte calcaree utilizzate come ricoveri rupestri per gli animali (difatti vi è una grotta in cui vi ubicata una mangiatoia cavata nella roccia viva) modellate sui resti di antiche tombe rupestri di epoca sicula; mentre salendo verso le pareti della cava vi sono le grotte di eremitaggio vere e proprie in cui hanno vissuto molti Eremiti (come il “Beato Antonio Etiope” e il “Venerabile Pietro Gazzetti”, difatti proprio in queste grotte furono ritrovate le loro ossa) che sono quasi impossibili da raggiungere vista la ripidità del sentiero che conduce da loro (per cui se non si è esperti quantomeno in tecniche alpinistiche è altamente sconsigliato avventurarsi presso la parete rocciosa per raggiungerle). Inoltre è possibile scorgere alla sommità della parete rocciosa di fronte a noi il prospetto del Seminario nuovo e del suo giardino a terrazzamento (raggiungibili da un impervio sentiero posto al di là del giardino e ad esso collegato da un ponte di pietra che scavalca il vicino Torrente San Corrado). Da ammirare anche una bella fontana in pietra iblea sovrastata da una bella statua della “Madonna”.


Il giardino dell’Eremo di San Corrado, noto anche come “Parco degli Eremiti”.


Il Convento Francescano dell’Eremo (la porticina sbarrata in basso conduce alla Cripta).


La parte del Convento inglobata dentro la roccia iblea.


Il corso del Torrente San Corrado che lambisce il “Parco degli Eremiti”.


Foto della Cava dei Pizzoni scattate dal “Parco degli Eremiti”.


Una grotta ubicata presso il “Parco degli Eremiti” che veniva utilizzata come ricovero rupestre per gli animali.

Concludiamo la visita all’Eremo di San Corrado Confalonieri ammirando il bellissimo Presepe artisticoposto all’interno di quella che era una stalla posta sotto l’ingresso della sacrestia dell’Eremo formato pregevoli statuette in terracotta risalenti al periodo settecentesco (questo Presepe è perenne ed è liberamente visitabile).


Lo splendido Presepe artistico posto presso la stalla del Convento dell’Eremo di San Corrado di Fuori.

Per informazioni più dettagliate visitate la pagina facebook dell’Eremo di San Corrado di Fuori.

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