Santa Lucia di Mendola, Basilica Paleocristiana di Santa Lucia di Mendola

Santa Lucia di Mendola

Basilica Paleocristiana di Santa Lucia di Mendola

A poca distanza dalla Chiesa di Santa Lucia vi sono le rovine della Basilica Bizantino – Altomedievale anticamente consacrata ai “Santi Lucia e Germiniano (o Geminiano) Martiri”, poiché qui vi trovarono la morte una nobildonna di origini romane che si chiamava Lucia proprio come la “Vergine e Martire di Siracusa” assieme ad un pagano divenuto cristiano appunto “San Geminiano”, molto probabilmente assieme ad altra gente che venne uccisa in quanto colpevole di essere cristiana sotto le persecuzioni dell’imperatore romano Diocleziano. Questi Santi vennero sepolti nel luogo in cui tuttora sorgono le rovine archeologiche di questo complesso rupestre.

Questa grande Basilica Paleocristiana è divisa in vari ambienti sacri celebrativi, ossia in tre Chiese poste l’una di fianco all’altra compresa l’attuale Chiesa di Santa Lucia facente capo ad un antico Eremo Benedettino – Francescano, formava uno dei più grandi complessi monastici d’Italia, di cui oggi resta in piedi solo la Chiesa moderna di Santa Lucia di Mendola e parte dell’antico Eremo.

Le prime rovine che incontriamo sono quelle della Chiesa Altomedievale di Santa Lucia, costruita in epoca normanna e facente parte di un grosso ed importante complesso monastico benedettino. Di essa restano le sezioni delle tre Navate, alcuni ambienti posti nella roccia iblea e resti di colonnati (che dovevano fungere da Navata laterale), Altari a nicchia e l’Abside, il tutto scavato nella roccia.

Una piccola galleria conduce invece al cuore dell’antico complesso monastico, la Chiesa – Cripta di Santa Lucia e San Germiniano; uno dei migliori esempi di Basilica Rupestre in Italia (assieme al poco lontano Convento Rupestre di San Marco posto nei pressi di Manghisi) divisa in vari ambienti tutti scavati nella roccia. Da questa galleria circondata da tombe ad arcosolio (in cui molto probabilmente vi erano sepolti i “Martiri” caduti assieme ai “Santi Lucia e Geminiano”) si accede ad un grande ambiente rettangolare ossia la vera e propria Basilica Rupestre avente ancora i colonnati originali e alcuni affreschi che però sono stati compromessi dal tempo e dall’incuria. Qui vi è ubicata anche la miracolosa “Fonte di Santa Lucia”, pozzo di acqua ipogeico che raccoglie le acque del sottosuolo di questa contrada (forse collegata alla limitrofa Fonte del Fiume Cassibile) un tempo ritenuta miracolosa poiché si credeva che fosse nata in seguito ad un miracolo di “Santa Lucia”.

Dall’interno della Basilica si possono raggiungere un’altra stanza colma di affreschi bizantini (forse una Sacrestia) ma soprattutto la Cripta in cui vi sono vari sepolcri a fossa e ad arcosolio; molto probabilmente questa è la tomba dei “Santi Lucia e Germiniano”; ma le loro “Reliquie” ossia i loro resti mortali sono scomparsi. Molto probabilmente durante l’occupazione araba dell’attuale territorio di Noto i corpi dei due Santi sono stati dissepolti e inceneriti, anche se si ha notizia di un frammento osseo che si dice risalente alla suddetta “Santa Lucia”.

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