Santa Lucia di Mendola, Chiesa di Santa Lucia

Dalla S.P. 24 vi è una traversa alla nostra destra (provenendo da Noto) posta prima dell’indicazione “Santa Lucia” che indica l’inizio del centro abitato. Questa strada ci porta davanti alla Chiesa di Santa Lucia, consacrata alla “Martire” che venne uccisa poco più giù di questa chiesa presso le rovine della Basilica Paleocristiana.

Questa Chiesa apparteneva ad un’Abbazia medievale benedettina (di cui restano solo poche rovine nel retro dell’edificio sacro) che per molti anni venne lasciato all’abbandono finché non venne restaurato trasformando la malandata chiesa in un elegante edificio in stile liberty. Un ultimo restauro avvenuto dopo la seconda guerra mondiale stravolge la facciata liberty della chiesa ma non l’interno di essa, a cui si associa la limitrofa canonica.

La facciata si presenta lastricata con blocchi in pietra locale e presenta un grande portale rettangolare sopra cui vi è una tettoia coperta da tegole in terracotta. Sopra la Chiesa vi è il frontone triangolare di coronamento. Degno di nota è l’alto campanile. La bella casa canonica invece presenta porte ed aperture decorate con chiavi di volta scolpite, mentre la facciata è inquadrata da pilastri a gradoni.

L’interno della Chiesa è ad unica Navata e contiene varie opere d’arte contemporanea come una statua di “San Corrado Confalonieri” e di “Santa Lucia Martire”, donna di origine romana che scappò da Roma per rifugiarsi presso queste contrade, trovando riparo nella grotta in cui venne trovata e uccisa assieme a “San Germiniano Martire”, in cui sono poste le rovine della Chiesa Paleocristiana. Le Reliquie di questa “Santa”, sepolte nell’antica Basilica sembrano essere andate perdute.