Santa Lucia di Mendola, Festa di Santa Lucia

Presso la località netina di Santa Lucia di Mendola si tiene la vivace Festa di Santa Lucia, consacrata all’omonima “Santa Martire” di origine romana (omonima della ben più nota “Santa Lucia di Siracusa”) che secondo la tradizione locale aveva vissuto in queste zone assieme ad altri “Martiri”. Questa festività si presenta molto simile a quelle celebrate presso la vicinissima cittadina di Palazzolo Acreide prendendo ispirazione dai suoi celebri spettacoli pirotecnici quali le cosiddette “Sciute che Nzareddi” e il voluminoso spettacolo serale che illumina le circostanti vallate iblee in cui è posta la località di Santa Lucia di Mendola (e questa festività vede la presenza di molti palazzolesi, che da sempre rivendicano l’appartenenza di questa frazione netina al comune palazzolese, dato che è più vicina a Palazzolo che a Noto).

Questa festività oltre ad essere importante dal punto di vista religioso (e pirotecnico) lo è anche per i tanti interessanti spettacoli che la allietano, le sagre di prodotti tipici e soprattutto le escursioni presso i limitrofi siti archeologici di Santa Lucia di Mendola e Baulì.

Vita di “Santa Lucia di Mendola” e origini del suo Culto

“Santa Lucia Martire” (che come detto prima non bisogna confondere con l’omonima “Santa Siracusana”) nacque a Roma (non si conosce con precisione la data della nascita) e dopo esser rimasta vedova abbracciò il Cristianesimo convertendo molta gente sotto l’impero di Diocleziano insieme al predicatore Geminiano. Loro vennero condannati a morte e scapparono a sud di Roma fino ad arrivare in Sicilia e dimorare in una grotta posta ad ovest della città di Siracusa, a poca distanza dai siti di Neas (Noto) e Akrai (Palazzolo Acreide). Lucia morì in queste grotte di morte naturale (anche se viene considerata Martire) mentre Geminiano venne scoperto e ucciso per decapitazione. Vennero sepolti assieme ad altri “Martiri” presso la grotta in cui dimoravano che divenne l’attuale Basilica Rupestre di Santa Maria di Mendola fino a quando i loro resti vennero dispersi molto probabilmente in seguito all’invasione araba della Sicilia (anche se vi sarebbe la presenza di alcuni frammenti ossei conservati a Roma). Perlomeno questa sarebbe la storia ufficiale di “Santa Lucia di Mendola”.

Il culto a questa enigmatica Santa quindi avrebbe origini legate alla “toponomastica” di questa zona da sempre nota come “A Mennula ri Santa Lucia” o “Santa Lucia ‘a Mennula” (il cui nome dovrebbe derivare dalla presenza di molti alberi di mandorlo posti nelle campagne anche se vi è un’ipotesi riguardante la presenza di un piccolo centro abitato di epoca romana noto come “Mende” da cui deriverebbe il toponimo “Mendola”) di cui si conosceva da tempo immemore la presenza della grotta che fungeva da vera e propria “chiesa”. In seguito venne costruito un Eremo comprendente una nuova Chiesa e un Convento (ormai non più esistente) dando quindi impulso al culto verso questa “Santa” che man mano divenne sempre più crescente anche grazie a presunti “miracoli” avvenuti bevendo le acque che sgorgano dalle limitrofe sorgenti idriche (che danno origine al Fiume Cassibile). Dopo il periodo del terremoto del 1693 si decise di formare una festività rurale in onore della “Santa” in cui si tenevano mangiate, giochi e spettacoli vari, che man mano è culminata con l’attuale festività che viene celebrata ogni anno e seguita con interesse dai fedeli di questa frazione netina nonché da visitatori provenienti dalla limitrofe città.

I Festeggiamenti in onore di “Santa Lucia di Mendola”

I giorni precedenti alla festa e la Vigilia (primo fine settimana di Settembre)

Mentre nella vicina Noto si tengono i riti estivi in onore di “San Corrado”, a Santa Lucia di Mendola iniziano i festeggiamenti in onore di “Santa Lucia Martire” che prevedono solenni Messe presso la Chiesa parrocchiale della frazione netina.

La Vigilia della festività che ricade il primo Sabato di Settembre prevede l’arrivo alle ore 17.00 di numerosi pellegrini provenienti in gran parte da Palazzolo Acreide e da Noto che assisteranno ad una solenne Messa all’aperto presso il sagrato della Chiesa di Santa Lucia di Mendola, al termine della quale vi sarà la benedizione con le acque provenienti dalla limitrofa Fonte di Santa Lucia.

Dopo la Messa alle ore 20.00 comincia la tradizionale “Sagra dei Cavati” ossia del tipico formato di pasta casereccia condita con sugo di carne di maiale che è possibile acquistare presso gli appositi stand gastronomici assieme a vari prodotti tipici. La serata continuerà con varie esibizioni sportive e musicali che prevedono anche gare di danza che dureranno fino a tarda serata concludendo così i riti iniziali in onore di “Santa Lucia”.

La Festa di Santa Lucia di Mendola; “U Viagghiu Scausu”, la “Sciuta” e la Processione Serale (prima Domenica di Settembre)

La mattina della prima Domenica di Settembre (giorno in cui ricade anche l’Ottava di San Corrado a Noto), Santa Lucia di Mendola si risveglia con forti colpi di cannone che annunziano l’inizio della festività in onore di “Santa Lucia”. Nel frattempo da Palazzolo (dalla Chiesa dell’Immacolata) e dalle aree limitrofe inizia il pellegrinaggio a piedi noto come “Viagghiu Scausu” in cui i fedeli, a piedi nudi, andranno in pellegrinaggio verso Santa Lucia di Mendola per ringraziare la “Santa” dopo aver ricevuto eventuali grazie. Al loro ingresso presso il Sagrato (di solito verso le ore 7.30) verranno benedetti con l’Acqua di Santa Lucia di Mendola per poi assistere alla prima solenne Messa (che si tiene alle ore 8.00) per poi fare colazione (offerta dalla Parrocchia di Santa Lucia) rimettendosi in forze dopo il lungo cammino a piedi nudi sull’asfalto reso rovente dalla calura dei primi giorni di Settembre.

Alle ore 9.00 e 9.30 verranno benedetti il frumento e il pane locale come rito propiziatorio nel nome di “Santa Lucia”. Al termine delle benedizioni, alle ore 10.30 comincia la solenne Messa mattutina in onore di “Santa Lucia” a cui parteciperanno molti parrocchiani. Al termine della Messa, alle ore 12.00 un solenne scampanio e lo sparo di colpi di cannone chiudono i riti mattutini in onore della “Santa Martire”.

Di pomeriggio alle ore 15.00 presso la frazione di Santa Lucia di Mendola si tengono gare di giochi popolari come “I Pignateddi” (in cui bisogna rompere dei recipienti per vincere dei premi ma bisogna fare attenzione a non rompere quelli sbagliati in cui potrebbe esserci acqua o polvere colorata), “A Cursa nte Sacchi” e il tiro alla fune.

Alle 17.00 la locale banda musicale avverte la popolazione dell’inizio dei riti serali consacrati a “Santa Lucia”; difatti alle ore 17.30 comincia la solenne Messa serale in onore di “Santa Lucia” a cui partecipa un gran numero di fedeli.

Al termine della Messa, alle ore 19.30 circa, avviene il tradizionale ed atteso rito della “Sciuta” del Simulacro di “Santa Lucia” in cui dai vari mortai disposti di fianco alla chiesa escono tante strisce di carta colorata note come “Nzareddi” che salutano l’affacciarsi del Simulacro della “Martire”, che viene anche acclamato da toccanti grida di invocazione. Questo rito è piuttosto simile a quello delle “Sciute” che si tengono durante le principali festività di Palazzolo Acreide (San Paolo, San Sebastiano, Maria Addolorata e San Michele) e come esse è ugualmente toccante e scenografico (infatti “Santa Lucia di Mendola” viene considerata come la vera e propria “quinta festa” di Palazzolo Acreide assieme a quelle di “San Paolo”, “San Sebastiano”, “Santa Maria Addolorata” e “San Michele”, anche se ovviamente viene celebrata in territorio netino).

Dopo la “Sciuta”, la statua di “Santa Lucia” viene portata in Processione lungo le aree limitrofe alla frazione di Santa Lucia di Mendola venendo salutata dai fedeli che popolano le aree limitrofe di Serra Vetrana, Acquanuova, Baulì (in territorio di Noto), Fondi e Porticaletto (in territorio di Palazzolo). Dopo un lungo giro, alle ore 20.30 la Processione rientra in chiesa venendo salutata da un bellissimo spettacolo pirotecnico che sancisce la fine della festività in onore di “Santa Lucia”. La serata terminerà oltre che con la tradizionale “Sagra dei Cavati” anche con spettacoli musicali e cabarettistici organizzati da artisti locali mentre i fedeli cominciano già a pensare a come rifesteggiare “Santa Lucia” il prossimo anno.

Torna indietro