*Noto, Sant’Alfano; Cava di Sant’Alfano e varie Rovine Archeologiche

Noto

Sant’Alfano

*Cava di Sant’Alfano e varie Rovine Archeologiche

La Cava di Sant’Alfano è posta ad ovest di Canicattini Bagni in territorio netino. Essa si origina dalla Contrada Santolio delimitando una buona parte del confine tra i territori di Noto e Palazzolo Acreide, scendendo verso sud in cui, presso la Contrada Case Vecchie, vi è la confluenza con la Cava Cardinale e le piccole Cava Limmi e dell’Acqua (situate nei pressi del territorio canicattinese) che va a formare la Cava Bagni e il limitrofo Vallone Cavadonna (che alimenta il Fiume Ciane assieme ad altre due sorgenti tramite il Canale Mammaiabica).

Presso questa Cava (il cui fondo è raggiungibile dalla traversa per la Contrada Case Vecchie) vi sono numerosissime rovine appartenenti al periodo neolitico, siculo, ellenistico, romano – paleocristiano, bizantino e altomedievali; ma va anche detto che è particolarmente ricca di vegetazione mediterranea spontanea anche grazie alla presenza del tratto iniziale del Torrente Bagni che favorisce un ambiente umido in cui queste piante si possono sviluppare. Questa grande cavità iblea si presenta di forma sinuosa intervallata da vari “fossi”, ossia piccole cave che confluiscono in essa. Presso le sue pareti e sul limitrofo altopiano del Cugno Case Vecchie vi sono numerose tracce del passato con varie tombe a forno di epoca sicula e a grotticella di epoca tardo neolitica sparse per le pareti rocciose della cava.

Sull’altopiano che domina la Cava di Sant’Alfano sono presenti rovine neolitiche, ellenistico – romane e bizantine. 

Per quanto riguarda quelle neolitiche possiamo notare i resti di un antico villaggio abitativo di epoca neolitica in cui sono visibili tracce di focolari e numerosi fori che, come il più famoso sito di Stentinello (posto presso la zona di Targia a Siracusa) presenta numerosi buchi nella roccia, segno dei paletti in legno che servivano per reggere le capanne che formavano questo villaggio. A poca distanza vi sono delle tombe rupestri scavate nella roccia.

Per quanto riguarda le rovine ellenistico – romane, possiamo trovare vari sepolcri formati da solchi rettangolari scavati nella roccia calcarea, riutilizzati anche durante il periodo bizantino, ma anche delle antiche mulattiere riutilizzate anche durante il periodo medievale.

Le rovine bizantine invece sono quasi tutte di tipo rupestre e comprendono numerose grotte di tipo irregolare che ospitano un piccolo villaggio rupestre solcato da antiche scale e mulattiere. Nei pressi di esso vi erano tre Chiese Rupestri. E molto probabilmente il toponimo “Sant’Alfano” deriverebbe dal nome di un Eremita che viveva in una di queste caverne e pregava in questi oratori rupestri. Infine vi è la presenza di una piccola Catacomba rupestre provvista di un colombario scavato nella roccia in cui venivano posti i defunti.

Sull’altopiano infine vi sono le rovine di un edificio medievale, molto probabilmente una torre di avvistamento ma potrebbe anche essere oppure una masseria, in quanto tutto attorno vi sono ruderi di pozzi, canalizzazioni e di cisterne d’acqua.

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