Noto, Sant’Alfano; Ex Feudo Landolina di Sant’Alfano

Proseguendo per la S.P. 86 alla nostra destra intravvediamo una grande masseria fortificata settecentesca preceduta dall’indicazione “Agriturismo Sant’Alfano”, si tratta della Masseria dell’antico Feudo della nobile famiglia netina dei Landolina, Marchesi di Sant’Alfano, una delle famiglie nobili più potenti della Val di Noto, che fecero erigere questa grande tenuta dopo aver abbandonato le terre di Belludia dopo il terremoto del 1693 cedendole ai Nicolaci di Villadorata per ripartire daccapo presso la zona di Sant’Alfano nei pressi di Canicattini Bagni (è anche grazie a questo feudo se queste zone molto limitrofe alla città canicattinese appartengono a Noto) ma tenendosi vicino alla loro città erigendone uno presso la vicina Contrada Zisola nonché varie ville poco fuori Noto.

Questo feudo si compone della grande residenza – masseria della famiglia Landolina e dei retrostanti magazzini e stalle in cui ora è ospitato l’Agriturismo Sant’Alfano (per saperne di più visita il sito www.santalfano.com).

L’edificio principale è la grande masseria settecentesca dotata di un grande cortile interno. La facciata esterna presenta un corpo a torre merlato con portale arcuato racchiuso da un cancello in ferro battuto sopra il quale è posta una finestra arcuata. Il resto della facciata comprende le ali di due magazzini – stalle. Tramite l’arco d’ingresso delimitato da pavimentazione in pietre di fiume intramezzate da blocchi di basalto, si arriva al grande “Bagghiu” ossia al cortile interno presso il quale si affacciano i magazzini – stalla (i cui accessi sono caratterizzati da ampi portali arcuati di fianco ai quali vi sono varie fineestre o portoncini più piccoli) e la residenza dei Marchesi di Sant’Alfano che si presenta con un altro arco – portale che conduce ad un’altro cortile retrostante (in cui si affacciano le stalle, ora adibite ad agriturismo) sopra il quale vi sono cinque finestre rettangolari. Accanto alla Masseria vi sono le casette che un tempo erano le abitazioni dei “Massari” ossia coloro che lavoravano presso questa Masseria (facenti parte anch’esse del limitrofo agriturismo).

L’interno di questa grande masseria (ad eccezione dell’Agriturismo Sant’Alfano) è chiuso da diversi anni e non è fruibile neanche dagli ospiti della struttura ricettiva adiacente. Andrebbe restaurato e riutilizzato come struttura turistica.

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