Noto, Seminario Vecchio di Noto

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Noto

Seminario Vecchio di Noto
(Casa Canonica della Cattedrale di Noto)


Il Seminario vecchio della città di Noto.

Ad ovest del Palazzo Trigona di Canicarao presso il numero civico 89 di Via Cavour è posto un elegante palazzo ottocentesco piuttosto austero ma molto elegante.

Si tratta del vecchio Seminario, attuale Casa Canonica della Cattedrale di Noto, posto tra le Vie Cavour, Giovanni XXIII e Rinaldo Montuoro.

Questo elegante palazzo neoclassico costruito nel 1863, divenendo la seconda sede del “Seminario Vescovile” della Diocesi di Noto dato che la prima sede istituita nel 1852 presso l’ex Convento Cistercense di Santa Maria dell’Arco in Via Viceré Speciale non venne più ritenuto adatto allo scopo.

La sede del Seminario venne in seguito spostata presso l’ex Convento di Sant’Antonio di Padova di Noto Alta noto come “Caserma Cassonello”, e successivamente nel 1882 presso l’Abbazia di San Giovanni in Lardia.

Dopo un altra permanenza presso il suddetto edificio di Via Cavour, il Seminario venne spostato definitivamente nel 1955 presso l’ala nord dell’ex Convento del Santissimo Salvatore (adibita allo scopo).

Oggigiorno questo palazzo è di proprietà della Parrocchia della Cattedrale fungendone da Casa Canonica.

L’edificio presenta una facciata rettangolare divisa in due ordini delimitata da ampi pilastroni (bugnati nella parte inferiore, lisci in quella superiore).

Il portale d’ingresso di forma rettangolare (inquadrato da due pilastri di tipo tuscanico) si ispira a quelli barocchi della città per la presenza di un timpano spezzato di tipo merlato che lo sormonta, con al centro il bassorilievo che raffigura lo stemma della nobile famiglia piacentina dei Confalonieri (a cui apparteneva il Patrono di Noto “San Corrado”) posto dentro una nicchia arcuata al di sopra della quale vi è una merlatura sopra cui è posto il balcone centrale del palazzo, la cui apertura rettangolare (incorniciata con blocchi di pietra bianca iblea) è inquadrata da due pilastri con capitelli ionici.

Da ammirare la bella inferriata in ferro battuto della balconata.

Ai lati del portale vi sono sei finestre a pianterreno di forma quadrangolare con cornice in pietra iblea (tre per lato), sopra cui vi sono altrettanti balconcini con inferriate lavorate in ferro battuto.

Sull’ordine superiore, cinto da un bel frontone merlato, vi sono sei balconi simili a quello centrale ma più piccoli.


Il portale dell’edificio.

All’interno vi sono grandi stanze con decori in pietra iblea locale e pavimentazione in marmo.

Da ammirare la bella scalinata e la stanza superiore che fungeva da refettorio.

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