*Testa dell’Acqua, Sorgente Birritta e Cava Buongiorno

Dalla Piazza Sant’Isidoro si percorre la cosiddetta Via della Fonte che porta all’imbocco per la S.P. 80 Testa dell’Acqua – Biancazzo – Aguglia (che conduce a Rigolizia e a Santa Lucia di Mendola, ma anche a Palazzolo Acreide).

Alla nostra sinistra (provenendo dalla Testa dell’Acqua) possiamo notare un vecchio abbeveratoio secco ormai deturpato dai vandali, essa era la Fonte Birritta (o “Burritta”), in cui coloro che popolavano la Testa dell’Acqua correvano per fare scorte di acqua e per far dissetare gli animali che i pastori locali conducevano al pascolo. Accanto a quest’antica vasca vi è comunque una “Cillitta” funzionante che, così come la fonte, prende l’acqua dalla ricchissima falda acquifera posta sotto la Testa dell’Acqua.

Da questa Fonte si origina la Cava Buongiorno, detta anche “Cava della Testa dell’Acqua”, il cui imbocco è posto accanto ad un salice piangente posto di fronte alla fonte, le cui acque sotterranee sgorgano andando a formare il Torrente Buongiorno, affluente del Fiume Cassibile presso la zona di Manghisi. Questa cava, in cui si accede da tre punti (dalla traversa posta di fronte alla Fonte Birritta, dove c’è il salice piangente, dalla “trazzera” posta in Contrada Farfaglia – Case Lantieri, vedi link posto nella pagina precedente e dalla zona di Manghisi), è una delle più importanti del territorio ibleo di Noto sia per la sua ottima portata d’acqua, sia per le rovine archeologiche poste in essa, sia per l’ecosistema incontaminato di tipo ibleo.

Da ammirare l’inghiottitoio Birritta posto nel tratto iniziale della cava, che con le sue acque alimenta il fiume che vi scorre nel suo fondo (che man mano si restringe sempre di più). Come rovina archeologica quella più importante è data dalla cosiddetta “Grotta delle Cento Stacce” un’antica Catacomba siculo – bizantina riutilizzata come stalla rupestre, riconoscibile per i fori in cui venivano attaccati gli animali. In questa cava vi sono altre grotte ed inghiottitoi che alimentano il Torrente, ma per tutte queste cavità (ad eccezione della Grotta delle Cento Stacce) l’esplorazione è riservata a esperti in speleologia.

Altre rovine archeologiche potrebbero essere dei sepolcri siculo – bizantini semiterranei o la presenza di altre cavità ritenute insediamenti paleocristiani – bizantini; l’area è da studiare accuratamente.

La flora di questa cava, ovviamente di tipo ibleo, è incontaminata e al suo interno trova riparo anche una vasta fauna.

Spettacolare è il tratto finale della Cava Buongiorno, che si immette nel tratto iniziale della Cava Grande del Cassibile, in Contrada Manghisi, alimentando così uno dei fiumi più importanti della Sicilia meridionale, essendone peraltro l’ultimo vero e proprio “affluente”.

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