Il centro urbano e storico pachinese, seppur molto rimaneggiato a causa dei forti bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale, è molto interessante per i suoi edifici storici (in maggioranza di stile liberty).
Esso si presenta solcato da una moltitudine di viuzze ortogonali che in passato erano lastricate con pietre e ciottoli (solo alcune di queste sono rimaste tali) che confluiscono nella Piazza Vittorio Emanuele II in cui sono ubicate la Chiesa Madre di Pachino (accanto alla quale sorgeva il Palazzo dei Principi Starrabba fondatori della città, demolito in epoca fascista poiché pericolante) e circondata da palazzi in stile liberty appartenenti alla borghesia locale (Palazzi Di Natale, Quartarone, Bellomia, Santuccio – Valenti ecc…).
A sud della piazza vi è il nucleo più antico del centro storico pachinese in cui vi sono i Palazzi Moncada, Cassar – Scalia e Tasca, oltre alla piccola Chiesa della Madonna di Pompei (eretta nei primi anni del 900 in sostituzione di un’altra antica Chiesa crollata anni prima).
Altri monumenti sono la cosiddetta “Casa di San Giuseppe” (facente parte di un antico palazzo barocco) e l’unico esempio in provincia di Siracusa di una casa di fattura maltese.
Non mancano alcuni pregevoli edifici in stile barocco – neoclassico come la già citata Chiesa Madre di Pachino consacrata al “Santissimo Crocifisso” ed alla Patrona “Maria Assunta” e i Palazzi Tasca, Marino, Di Rudinì e Moncada.
A sud di Pachino (area in cui dovrebbe sorgere la Villa Comunale della città) vi è posta inoltre l’ex Stazione ferroviaria, capolinea della Ferrovia Noto – Pachino, la cosiddetta “Strada Ferrata del Vino” poiché da qui i vini prodotti nei feudi pachinesi (Scibini, Maucini, Marzamemi ecc…) e della piana di Noto (Burgio, Bufalefi, Bonivini ecc… ricadenti nel territorio netino ma molto limitrofi a Pachino) venivano caricati per essere portati nel nord Italia o nel resto d’Europa.
A Pachino vi sono anche due importanti musei, la Galleria Civica e il Museo del Vino delle Cantine Nobile.